E con tutta questa fatica nelle gambe, oggi ci tocca addirittura una cronoscalata…ok, non in senso fisico, ma anche da spettatori, magari con le gambe sotto al tavolo è faticoso, no? Per fortuna capita in una sorta di paradiso terrestre, sospeso nello spazio tra regioni al confine tra Carinzia, Slovenia e Friuli. Con influenze austriache e più genericamente mitteleuropee che abbracciano le suggestioni mediterranee, ma non c’è niente di generico qui. È tutto armonioso e squisito nella sua antica semplicità. Una natura generosa e una storia antica, intrecciano i loro sapori per offrirceli mentre ci godiamo lo spettacolo delle fatiche altrui.
Arrivo: Tarvisio
Il Frico
Per affrontare la crono di oggi, cosa c’è di meglio di un piatto saporito e semplice, ma molto nutrinete’ il Frico friulano va gustato ben caldo e accompagnato dalla polenta.
elate e tagliate a fette le patate. Rosolatele con cipolle e lardo (o olio) aggiungendo un mestolo d’acqua bollente e coprendo con un coperchio fino a che non saranno morbidissime, quindi schiacciarle con la forchetta e aggiungete il Montrasio nelle sue diverse stagionature: Stravecchio mediano e fresco grattugiati o tagliati grossolanamente.
Affettate la cipolla fine e rosolatela in una padella larga e larga con il lardo o l’olio. Quando la cipolla sarà morbida e dorata aggiungete le patate e i formaggi. Mescolate bene per sciogliere il formaggio e far sì che si amalgami con le patate. Cuocere mescolando per un quarto d’ora circa.
Quindi, livellate la superficie come per formare una frittata e cuocete a fuoco medio.Giratelo dopo 10 minuti in modo che si formi una bella crosticina su entrambi i lati. Ed eccolo pronto il vostro Frico Friulano, e mi raccomando non lasciatelo raffreddare!
Arrivo: Monte Lussari
Zuppa di funghi in ciotola di pane
L’arrivo, faticoso, duro, conquistato a denti stretti merita una coccola calda e nutriente. Prepariamo quindi questo piatto antico e sostenibile dove anche il piatto si ricicla e alla fine, si mangia, insaporito dal contenuto.
Partiamo dai funghi, porcini, ma se volete anche altri a piacere o a fortuna (nel trovarli).
Puliteli e lavateli bene.
Trifolateli e cuoceteli in padelle separare per tipo di funghi con olio evo, prezzemolo, sale e un pizzico di pepe. Affettate fine ka cipolla e tagliate un peperone a dadini.
Rosolate la cipolla in olio evo in una padella alta e larga, aggiungete il peperone, rosolatelo fino a colorirlo e poi lasciatelo ammorbidite con l’aiuto di un po’ di acqua e unite i funghi. Infine aggiungete lo spicchio di aglio tritato, la maggiorana, il cumino e la paprika e cuocete qualche minuto.
Sfumate poi col vino bianco, finite di cuocere con l’aggiunta della panna e portate a ebollizione e lasciate cuocere a fuoco lento per qualche minuto.
Servitela in panini tondeggianti “decapitati” in modo da formare delle ciotole. E poi, magiatevi anche quelle.