Anche questo 106esimo Giro d’Italia, ci farà sognare, seguendo i campioni tappa dopo tappa. E anche quest’anno scaleremo montagne, attraverseremo intere regioni, percorreremo litorali e coste, in volate e scalate, salite rompi gambe e discese mozzafiato. E soffriremo e lotteremo, sotto la pioggia o al sole a picco, al freddo in montagna o pedalando controvento sul mare. Vinceremo e perderemo, proveremo emozioni incredibili, paura e rabbia, e gioia pura. Perché in quei 23 giorni, in quelle ventuno tappe ci sembrerà di essere lì con loro. Anzi, ci sembrerà di essere loro.
E infatti. Di tutte le eccellenze di questo nostro paese così lungo e stretto, bello e pieno di contrasti e contraddizioni, così ricco di bellezze, bontà, virtù e incredibili splendori, di tutto ciò, seguendo il Giro, ci perderemo solo una di queste meraviglie, che verrà proprio completamente ignorata: la cucina. Perché, l’avete mai visto voi un ciclista professionista che durante il Giro d’Italia si abbandona ai piaceri della tavola? Un arrosticino in Abruzzo, un panzerotto in Puglia, un bel piatto di canederli in Trentino…?
Noi invece, faremo un Giro d’italia con le gambe sotto al tavolo, e vi racconteremo la miriade di cucine che s’incontrano girandopaese il nostro , e che la contraddistinguono ben più dei campanili. Ricette locali, ingredienti segreti, varianti che cambiano in una manciata di chilometri. Gusti che connotano ogni territorio più dei dialetti, che al solo sentirli rotolare sulla lingua capisci al volo dove ti trovi. Sapori forti e delicati, genuini o raffinati, che tramandano usanze e tradizioni come rituali una religione il cui luogo di culto sta tra i fornelli e la tavola. E per ogni tappa vi regaleremo due ricette, una della partenza e una dell’arrivo. Per dare al Giro d’Italia il senso mancante: il gusto.
Tutte le ricette del Giro d’Italia 2023
di Alberta Schiatti
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