4 apr 2017 – Parliamo di acciaio, stavolta e di come regolarsi quando il cannotto reggisella appare incastrato oppure non scorre come dovrebbe (o come si vorrebbe). Fare forza può provocare danni disastrosi su tutto il telaio, specialmente se questo non è in buone condizioni.
Ecco cosa ci racconta, illustrando con foto, Claudio Cappelletti, di Dioniso Cicli, costruttore di telai ma anche riparatore, in questo caso:
Ecco un bel danno provocato nero tentativo di estrarre un reggisella piantato!
Vorrei ricordare che se il reggisella non riesce ad abbassarsi a sufficienza, le soluzioni sono tagliarlo oppure procurarsi un telaio di misura adeguata! Se lo si prende a martellate e come in questo caso il piantone non è stato alesato in profondità, si finisce per bloccarlo in modo permanente. Le foto che seguono sono evidenti:
Ogni riparazione va valutata attentamente in modo da individuare una procedura che permetta di evitare complicazioni durante e dopo la riparazione: in questo caso ho deciso di sostituire solo una parte del tubo, senza andare a dissaldare il piantone dalla congiunzione del movimento centrale che non è danneggiata.
Questo perché il telaio è totalmente cromato, ciò vuol dire che internamente è abbastanza ossidato a causa dei bagni acidi nel quale è stato immerso, poi il cromo fondendo ad una temperatura molto più elevata rispetto all’ottone, mi impedirebbe di vedere quando quest’ultimo fonde. Inoltre la zona del movimento centrale ha già subito una bella botta di calore durante la brasatura originale, non mi sembra il caso di andare ulteriormente ad alterare il materiale con altro calore, perché potrebbe subire un cedimento dopo poco tempo di utilizzo…
Se consideriamo pure che la scatola è alleggerita e ci sono anche i passacavi in prossimità della zona che dovrei portare a 900 C°, il rischio di fare dei danni diventa quasi certezza.
Dopo aver tagliato a pezzi il piantone, ho ripulito la congiunzione di sella fino a poterci infilare il tubo nuovo.
Col tornio ho fatto una boccola che si innesta abbastanza precisa nei due tubi e che permetta di brasarli insieme, ho praticato dei fori alle estremità de tubi, in modo da assicurarmi una adeguata penetrazione della lega brasante.
Ho brasato nuovamente la congiunzione di sella ma questa volta usando una lega contenente il 56% di argento limitando così l’apporto termico ad un massimo di 650°C in modo da non intaccare le saldature dei tubi limitrofi che sono brasati ad ottone che invece diventa liquido a circa 900°C.
Infine ecco il telaio riparato e pronto per essere riverniciato:
Info: www.dioniso-cicli.com
Claudio Cappelletti