Sono saliti alla ribalta tre anni fa, quando a portarli in auge fu lo sloveno Matej Mohorič che con quel componente vinse la Milano-Sanremo 2022, grazie a una discesa condotta a velocità incredibile. Poi non se ne è più parlato, essenzialmente perché le aziende non ci hanno mai realmente investito. Sì, questi componenti che permettono, in marcia, di regolare l’altezza sella sono essenzialmente troppo pesanti rispetto alle esigenze del ciclismo agonistico road.

Parliamo ovviamente dei reggisella telescopici, realtà consolidata nelle discipline gravity, da qualche anno componente immancabile anche nell’equipaggiamento tecnico del cross-country e realtà che comincia a farsi largo anche nel settore delle bici gravel.
Su strada? Abbiamo buone ragioni per dirvi che i “dropper post” saranno opzione possibile e soluzione ufficialmente sul mercato anche in ambito road: intendiamo dire che sarà componente specifico per questo utilizzo, quindi non semplice adattamento come era invece stato fa per il caso di Mohorič.
A darci l’anticipazione è stato il Martin Hsu, fondatore e proprietario di KS, azienda Taiwanese che i reggisella telescopici li ha praticamente inventati e che continua ad essere marchio di riferimento di questo settore nonostante nel frattempo si siano affacciate tante altre aziende a lavorare in questo segmento: abbiamo conosciuto Martin Hsu “a casa sua”, a Taiwan, in occasione di un evento che il marchio orientale ha organizzato al termine della fiera del Taipei Cycle Show 2025, il più importante appuntamento fieristico in Asia:
«Ho in mente un reggisella telescopico da 35 millimetri di escursione, con gestione wireless e con funzionamento con una semplice cartuccia ad aria, ma senza olio. Credo che al massimo entro due anni sarà pronto»: ci ha spiegato Hsu nel suo stabilimento di Tainan, nella parte sud dell’Isola di Taiwan.

Hsu ci spiega anche che in ambito strada la gestione wireless dell’escursione diventa essenziale non solo per contenere il peso totale, ma anche per adeguarsi agli ingombri diversi che i telai stradistici hanno rispetto a quelli mtb, dove è generalmente più facile instradare internamente guaina e cavo che gestiscono i reggisella telescopi che sono spesso “a leva”.
Del resto, in Casa KS la tecnologia a supporto di un componente simile è già disponibile, ne senso che già da tempo l’azienda taiwanese dispone di “telescopici” wireless con pulsante e motore proprietari: sul mercato sono già particolarmente apprezzati per velocità, precisione e anche per gli intervalli di regolazione minimi entro cui si può settare l’altezza sella.
Probabilmente, l’ostacolo maggiore sulla via dell’affermazione di questo componente in ambito road possa invece essere quello della scarsa compatibilità con reggisella la cui forma è ad oggi specifica per i loro telai, nel senso che non si adattano alla forma circolare del fusto reggisella.
Si tratterà in ogni caso di una opzione in più per i corridori, che, chissà, potranno adattare il loro assetto non solo per abbassare il baricentro ed essere più performanti in discesa, ma anche per fare variazioni millimetriche per adeguare l’altezza sella in corsa allo specifiche necessità o allo specifico feeling del momento di gara
Staremo a vedere.
Ulteriori informazioni: https://www.ciclopromo.com/