29 ott 2020 – Nel 2007 Ridley sviluppò il suo primo modello di telaio dai tubi sovradimensionati sul mercato con lo scopo di fornire il massimo della rigidità al velocista australiano Robbie McEwen (Lotto-Predictor). Il modello venne battezzato “Noah” fu in onore del figlio dell’Amministratore della Ridley che nacque giusto in quel periodo. I successi ottenuti sulla strada convinsero la Ridley ad andare avanti su quella linea, però apportando alcune modifiche. Dal 2009 al 2015 si cercò di migliorarne l’aerodinamica lavorando su tutti i possibili dettagli e il know-how del periodo. In concomitanza con l’arrivo di Greipel alla compagine belga decise di alleggerire il telaio e di renderlo più confortevole sulle lunghe distanze. Nel 2019 si è arrivati all’ultima creazione di un telaio dalla storia importante: Noah Fast Disc.
Il Noah Fast Disc è stato progettato partendo da un foglio bianco e sviluppato grazie all’utilizzo senza limiti della propria galleria del vento, sì avete letto bene, la Belgian Cycling Factory, proprietaria dei marchi “Ridley” ed “Eddy Merckx”, possiede una galleria del vento in scala 1:1 (ne avevamo parlato qui).
Le numerose ore trascorse in galleria del vento hanno permesso di concentrarsi sui dettagli. I tubi a goccia con la coda tronca (“truncated naca”) permettono di ridurre la turbolenza nel caso in cui la pentrazione dell’aria non avvenga con un’incidenza perfettamente perpendicolare al senso di marcia, il che, in pratica, avviene nella stragrande maggioranza dei casi.
Inoltre, è stato testato che l’applicazione di due solchi longitudinali al tubo aiutano a richiudere in modo più pulito il flusso, come avviene con la superficie bucata delle palline da golf.
La Belgian Cycling Factory ha progettato per la Ridley Noah Disc anche il “suo” manubrio integrato e il “suo” reggisella, in modo da creare un progetto il omogeneo e filante. Nonostante si sia puntato forte sull’aerodinamica il telaio ha subito una cura dimagrante di ben 250 grammi rispetto alla versione precedente.
La Prova
In occasione della 104esima edizione del Giro delle Fiandre dei professionisti abbiamo avuto la possibilità di testare la Ridley Noah Fast Disc sul campo, e che campo: gli ultimi 50km della leggendaria “Ronde van Vlaanderen”.
Koppenberg, Steenbeekdries, Taaienberg, Kruisberg, Oude Kwaremont e Patersberg sono nomi che fanno sussultare i cuori di ogni ciclista. Mitici muri che si susseguono rapidamente tra pietre e stradine tortuose di campagna prima degli ultimi 10 lineari chilometri che portano all’arrivo di Oudenaarde. Miglior percorso di questo non si poteva chiedere per capire veramente di pasta è fatta questa Ridley Noah.
Prima del via, davanti al museo della Ronde in Oudenaarde, abbiamo potuto guardare da vicino i numerosi piccoli dettagli di cui la bicicletta è dotata. Le scanalture F-Surface Plus sono visibili sulla forcella anteriore, il tubo sterzo, sulla parte inferiode del tubo obliquo e sul reggisella. La forcella è a nostro avviso una piccola opera d’arte: l’integrazione con il resto del telaio è semplicemente perfetta e in corrispondenza del perno passante presenta due piccole “alette” a scopo aerodinamico.
Il manubrio integrato ha diverse misure in modo da coprire tutte le esigenze ergonomiche, l’angolo dell’attacco è leggermente negativo (punta in basso) e gli spessori sono stati studiati in modo da essere aggiunti o levati senza dover tirare via il manubrio. Per sfilarne uno basta smollare le viti di serraggio dell’attacco e scomporre lo spessore che si aprirà in due pezzi separati.
Il tubo orizzontale è sloping e ricurvo mentre quello verticale asseconda nella forma la ruota posteriore lasciando una piccola pinna nella zona che una volta era riservata al freno capiler posteriore. Il carro posteriore è ridotto ai minimi termini in termini geometrici. Nessun cavo a vista.
Appunto a parte per la verniciatura. La Belgian Cycling Factory vernicia nel proprio stabilimento, ciò permette una customizzazione pressoché totale dei propri telai (vedi www.ridley-bikes.com). Decisamente un surplus in un periodo sovraffollato di biciclette nere.
Il montaggio è di altissima qualità: il Campagnolo Super Record EPS 12v Disc non necessita presentazioni. Le ruote sono le solide ma leggere Fulcrum DB 40mm.
Ma andiamo alla prova. I primi colpi di pedale sono assolutamente incoraggianti, appena la velocità aumenta la bici scappa via che è un piacere. Il peso totale non è stato registrato, ma a sensazione direi che siamo un po’ sotto la media delle altre biciclette “aero” equipaggiate con freni a disco.
Dopo pochi minuti siamo già sul Koppenberg, lo prendiamo di “petto” per vedere cosa succede. A metà proviamo l’azzardo di far scendere la catena dalla corona grande alla piccola, in piena azione. Abbiamo avuto fiducia nel Super Record EPS e siamo stati ricambiati da una cambiata perfetta, nonostante la spinta sui pedali e l’arcigno pavé sotto le ruote. La ruota posteriore rimane incollata al suolo anche nel tratto al 22%, il primo esame è stato superato a pieni voti.
I freni a disco sono potenti e silenziosi, ovviamente il maggior peso sul lato sinistro rende la pedalata senza mani più difficoltosa che con un telaio dotato di freni “tradizionali”. Ci vuole un po’ di abitudine e può continuare a non piacere, soprattutto se accoppiato a una ruota ad alto profilo all’anteriore.
I muri si susseguono velocemente e sul Taaienberg proviamo a saltarlo via con il 52 per vedere come reagisce. Detto e fatto, impeccabile. Ci stiamo innamorando di questa Noah.
Anche nel tratto di asfalto sopra il Kruisberg abbiamo messo alla frusta il mezzo, nessun appunto. E così via su tutto il percorso fino al nostro arrivo, con tanto di volata finale, ad Oudenaarde.
Che dire, ci vorrebbero le gambe di un Caleb Ewan o un Thomas De Gendt per capire se la Ridley Noah Fast Disc ha punti deboli, noi onestamente non ne abbiamo trovati. Sali sopra e improvvisamente diventi un corridore vero. La geometria super compatta dona un assetto racing, anche al ciclista. Non è una bicicletta per tutti, se si vogliono fare i classici giri tranquilli della domenica, magari è meglio orientarsi verso un altro modello, ma se ambite a “essere veloci”, la Noah Fast Disc fa al caso vostro, senza alcun dubbio.
Il kit telaio, con forcella, manubrio integrato e reggisella è in vendita a listiino a un prezzo di 4.499,00 euro.
Ulteriori informazioni: www.ridley-bikes.com
Lorenzo Arena