La tecnologia non si vede perché è nascosta nella struttura intima dello pneumatico. Per ora è utilizzata solo sui modelli Albert, Shredda e Magic Mary, tutti e tre da mtb, ma scommettiamo che nel prossimo futuro Schwalbe la estenderà anche ad altri modelli, perché no, anche da strada.
Parliamo della nuova disposizione che la Casa tedesca assegna ai fili che compongono l’intreccio che da forma alla cosiddetta carcassa, ovvero l’anima di ogni pneumatico, la prima (ancor prima di mescola oppure talloni) ad assegnare le caratteristiche essenziali ad una copertura.
Per chi non lo sapesse la carcassa di uno pneumatico da bicicletta nasce dalla sovrapposizione di strati di tessuto costituiti da un numero variabile di fili appaiati nell’unita spaziale (di solito il pollice).
Generalmente, maggiore è il numero dei fili e minore il loro diametro, maggiori saranno le qualità della copertura in termini di morbidezza, capacita di “copiare” il fondo e interagire in maniera efficiente con la mescola e la tassellata di volta in volta adottate.
Ma altrettanto importante è l’angolazione che il costruttore assegna ai vari strati di tessuto, nel senso che le caratteristiche dinamiche della gomma dipendono anche da come l’intreccio risultante si trova ad impattare con il fondo, attraverso quel ridotto spazio rappresentato dall’area di incidenza al suolo che lo pneumatico produce durante il suo rotolamento.
Proprio in riferimento a quest’ultimo aspetto Schwalbe ha modificato l’angolazione tra i fili della carcassa sui suoi nuovi pneumatici dedicati al mondo mtb: nello specifico, come mostra l’immagine sopra, i fili disegnano tra loro un’angolazione molto più ottusa rispetto al design più ricorrente sugli pneumatici da bicicletta, dove i fili attraversano da tallone a tallone la carcassa con un angolazione di 45 gradi e dove in genere si utilizza la definizione di intreccio diagonale.

Per semplificare, Schwalbe definisce questa nuova architettura come costruzione radiale, esattamente come accade da anni sugli pneumatici del mondo auto e moto: ora, anche se in realtà la soluzione negli pneumatici “ciclo” è leggermente diversa (a causa della diversa forma che hanno questi ultimi). i vantaggi funzionali sono altrettanto importanti.
Prima di tutto nel mondo “bike”, e nello specifico mountain bike, una carcassa così costruita aumenta di ben il 30 per cento l’area di contatto al suolo prodotta dallo pneumatico (a parità di pressione di 1.5 bar); inoltre, anche se la pressione dello pneumatico viene aumentata del 50 per cento, l‘area di contatto è comunque maggiore del 15 per cento e lo pneumatico mantiene la sua flessibilità.

Questo significa che la pressione dell‘aria può essere selezionata liberamente in base ai desideri del rider, con molti meno impatti negativi sul comportamento e sul comfort delle performance rispetto a quel che accadeva prima.
Inoltre, rispetto agli pneumatici con intreccio diagonale, uno pneumatico radiale come lo ha pensato Schwalbe produce una risposta più controllata della copertura alle sollecitazioni ricevute dal fondo. È come se lo lo pneumatico si deformasse in modo più mirato e può reagire in modo molto più flessibile e adattabile alle irregolarità senza sacrificare la sicurezza.

La maggiore area di contatto ed il comportamento di risposta più flessibile garantiscono maggiore grip, maggiore smorzamento, maggiore sicurezza e maggiore comfort. Lo pneumatico assorbe meglio gli impatti ed utilizza in modo più efficace la corsa delle sospensioni, attaccandosi letteralmente al terreno. Questo vale sia per le mountain bike che per le eMTB che, con i due pneumatici, hanno una trazione significativamente maggiore sul terreno.
In sintesi, pneumatico radiale nella mtb significa maggiore grip, maggiore sicurezza, maggiore trazione (soprattutto sui fondi smossi o scassati) e maggiore comfort per il rider.
Sviluppato in Coppa
Schwalbe ha sviluppato la tecnologia radiale durante la Coppa del Mondo di Downhill, aiutando i suoi atleti ad ottenere ben 14 vittorie in Coppa del Mondo. Primo fra tutti Amaury Pierron (Commencal/Muc Off), recenteme vincitore delle prove di Coppa a Les Gets e in Val di Sole.

I modelli nel dettaglio
Per sviluppare Albert i product manager Schwalbe hanno utilizzato i risultati ottenuti con lo sviluppo del Tacky Chan. La domanda di base è stata: “come dovrebbe essere uno pneumatico che dia molta sicurezza in ogni situazione?” In questo senso sono stati adottati i tasselli della spalla del Tacky Chan, che garantiscono margini di frenata elevati, durata e buona trasferibilità delle forze laterali. Nel complesso, lo pneumatico è più compatto e più rotondo. Ci sono solo due tipi diversi di tasselli. A tal proposito il Product Management & Develop-ment MTB Carl Kämper dichiara: «Abbiamo molta più gomma sul terreno e diversi tasselli che sono costantemente a contatto con il terreno. In combinazione con l‘area di contatto più ampia degli pneumatici radiali, questo offre un controllo eccezionale durante la guida, sia in frenata che in accelerazione. Lo pneumatico si adatta perfettamente».
Passando allo Shredda, è uno pneumatico radiale disponibile in versione “front/rear”, sviluppato appositamente per i percorsi tecnicamente impegnativi con le e-MTB. Lo pneumatico anteriore ha il maggiore spessore del battistrada che Schwalbe abbia mai prodotto: 10 mm sulla spalla e 8 mm al centro.

Visivamente, lo pneumatico ricorda uno pneumatico da motocross. Mentre i tasselli centrali si presentano come piramidi sullo pneumatico (stabilità e resistenza all‘abrasione), i tasselli angolati della spalla si deformano e si chiudono durante la guida. Durante le curve impegnative dove si piega molto, lo pneumatico offre un grande controllo.
Lo pneumatico non offre solo vantaggi in salita: la profondità del battistrada con il disegno aperto garantisce una buona interazione, soprattutto su terreni morbidi. Lo pneumatico è quindi ideale per trasferire lo slancio su terreni morbidi, nonostante il peso maggiore di una e-MTB.
In merito allo Shredda a parlare è Robert Mennen, altro Product Manager: «Nello sviluppo di Shredda l‘obiettivo era quello di dominare i percorsi tecnici. I lunghi tasselli trasferiscono le forze di sterzata anche nei tratti ripidi in salita». Per questo motivo il profilo dello pneumatico ha un aspetto così potente: l‘attenzione è chiaramente rivolta alla prestazione.
Rispetto al “Front”, Lo spessore del battistrada dello Shredda Rear è leggermente inferiore: qui si nota l‘estrema sporgenza dei numerosi tasselli. I singoli tasselli sono rinforzati con ponti, per garantire ancora più stabilità e durata. Ancora Mennen: «Con l‘effetto “spinta” dei numerosi tasselli, otteniamo la potenza sul terreno, sia in frenata che in accelerazione».
Versioni, sezioni, pesi e i prezzi 
Ulteriori informazioni: Schwalbe

































