3 dic 2017 – Lo Shimming, ovvero quella vibrazione improvvisa della bicicletta che non va confusa con la risonanza, non ha origini chiare e ben identificate. Le cause possono essere molteplici, e spesso non sono quelle che comunemente si pensa: problema di geometria? A volte avviene su telai pressoché identici.
Problema di qualità di carbonio? A volte avviene su telai top, costruiti con la migliore qualità.
Avanzamento della forcella? A volte cambiando la forcella viene attenuato anche se non del tutto, altre volte non si ottiene alcun risultato. Insomma lo shimming è infido, perché non è una semplice risonanza. La risonanza si attenuerebbe con l’aumentare o il diminuire della velocità. Lo shimming si attenua solo con un brusco rallentamento, spesso anche stringendo il tubo orizzontale fra le gambe, ma non sempre. Sicuramente togliere le mani dal manubrio rischia di innescare una brutta caduta.
Qui, in Daccordi, circa una decina di anni fa, abbiamo avuto un problema grave di shimming su un modello di telaio. La vibrazione si presentava inaspettata e senza apparente motivo: sia su telai piccoli che su telai grandi; su telai con sterzo aperto e su telai con sterzo chiuso; sempre su di un modello che tra l’altro aveva una qualità di carbonio elevatissima e utilizzava in parte le stesse tubazioni di un modello simile che, invece non aveva mai presentato alcun accenno del problema. In questi casi ci sono pochi studi da fare, si procede un po’ a tentoni al buio, perché anche il computer spesso non capisce come e perché si inneschi la cosa.
La soluzione di stringere le gambe al tubo ci ha fatto pensare che la vibrazione potesse innescarsi a causa del tubo orizzontale. Per questo motivo abbiamo provato a utilizzare uno strato maggiore di carbonio su quel tubo in fase di fasciatura, ma senza grandi risultati. Lo shimming persisteva. A quel punto abbiamo deciso di rivedere il progetto e di provare con un tubo alare, che dai nostri studi avrebbe smorzato la vibrazione in modo totale. Centro: l’ala centrale, apparentemente con funzione estetica per rendere più accattivante il telaio, smorzava totalmente lo shimming, tanto che nel nuovo progetto non si è mai più ripresentato. A patto ovviamente che l’ala fosse calcolata e posizionata nel punto giusto.
L’evoluzione anche estetica dei telai piano piano ha portato a precludere l’uso di quest’ala. Visto il problema avuto nel passato, per noi lo shimming è rimasto un punto focale in fase di progettazione. A questo proposito allora abbiamo provato un’innovazione: avremmo inserito l’ala “Smorza-Shimming” all’interno del tubo. E così a partire dal modello Daccordi Fly abbiamo capito che internamente era sufficiente un’ala sottilissima di carbonio, che non avrebbe pregiudicato il peso, ed abbiamo iniziato ad inserire questo accorgimento anche su altri modelli. Questo è il nostro “vaccino” dalla malattia dalla quale, però, non bisogna mai abbassare la guardia.
Stefano Boggia
non è con un computer che si risolve, è con l’ingegneria e la ricerca.
col carbonio serve l’ingegneria e la riceca, non il caso, gli artigiani sono bravi a fare alluminio e acciaio, il carbonio devono farlo lavorare a chi ha i soldi per sviluppare tecnologia, non l’incollaggio di pelli a caso.