10 mag 2017 – E no, non lo avrebbe proprio voluto fare un altro giro Luka Pibernik, corridore del Team Bahrain che si è trovato ad anticipare il gruppo, col cuore in gola, nella tappa in arrivo a Messina. Peccato che per il compagno di Nibali le cose non fossero molto chiare. Ed evidentemente non ha nemmeno letto il Garibaldi, la guida che spiega, per filo e per segno, tutte le caratteristiche delle tappe del Giro raccontando in maniera meticolosa tutti gli arrivi.
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Proprio per evitare cose come quella capitata al povero Pibernik. Col cuore in gola, dicevamo, ha anticipato il gruppo che preparava la volata. Forse aveva già in mente un colpaccio come quello fatto da Pöstlberger nella prima tappa e, giunto sul traguardo, ha iniziato a festeggiare incredulo.
E infatti non c’era da crederci: c’era un’altro giro in più per arrivare al traguardo. Povero Pibernik, ha lasciato increduli i commentatori e col sorriso beffardo i compagni d’avventura che lo prenderanno in giro per un po’.
Colpa della radio
Ecco la giustificazione del corridore sloveno che probabilmente non ha capito lo speaker sul traguardo. Stefano Bertolotti, voce degli altoparlanti all’arrivo è passato dall’incitazione all’avviso: c’è ancora un giro prima di festeggiare!
E non è nemmeno valsa la campana come, da regolamento, ad avvisarlo.
Colpa della radio s’è detto. Radio protagonista, nel bene e nel male. Nella prima tappa c’era morta la poesia dello scatto da finiesseur del vincitore (“mi hanno detto di scattare e son scattato). Oggi questa figura…
È andata così:
RC