17 giu 2020 – Da Coppi a Gascoigne, il campione britannico omaggia i suoi idoli sportivi.
Chi non conosce Sir Bradley Wiggins? Vincitore di un Tour, campione mondiale a cronometro, pluricampione olimpico, detentore del Record dell’Ora per cinque anni, E chi più ne ha, più ne metta: il suo palmares sportivo parla comunque da sé.
“Wiggo”, come è affettuosamente chiamato dai suoi fan, è anche colui il quale ha introdotto una vena modaiola nel mondo del ciclismo, proponendo uno stile ispirato ad icone del passato come il movimento “Mod” degli anni sessanta ed il “Brit- Pop” degli anni ottanta, il tutto in una chiave più contemporanea quale quella “Hypster” dei più recenti anni duemila. Una piccola rivoluzione nel mondo del ciclismo, fino ad allora abbastanza conservativo per quanto concerne l’immagine pubblica degli atleti.
Ed anche ora che è sceso dalla bici, Wiggins non perde occasione per proporre tendenze ed alimentare il culto dell’Adone che alberga dentro lui. Il “bello” come stile di vita.
Proprio in questi giorni, Wiggins è stato avvistato nel centro di Roma con indosso una maglia vintage della Società Sportiva Lazio che ha affascinato il campione britannico. Nella serie di immagini pubblicate sul suo account ufficiale Instagram, Wiggins, come si addice al più navigato dei modelli che sfilano sulle passerelle della moda, lascia dapprima intravedere la maglia sotto un giubbotto “à la page” per poi andare a scoprire il numero ed il nome sul retro della maglia stessa. È la numero 10 di Paul Gascoigne, grande talento inespresso del calcio inglese e mondiale, che militò nella Lazio nei primi anni novanta. Genio e sregolatezza, famoso per i suoi scherzi irriverenti – chiedere a Dino Zoff, che fu suo allenatore – Paul “Gazza”Gascoigne è uno degli idoli sportivi di Wiggo.
Non è dato sapere se Sir Bradely sia a conoscenza del fatto che Fausto Coppi corse con la maglia della Lazio dal 1945 al 1946 e che fu proprio grazie alla società ciclistica romana che il Campionissimo riprese a pedalare dopo gli orrori della seconda guerra mondiale.
Tuttavia, se è vero che la quintessenza dell’eleganza non sta nell’essere notati, ma essere ricordati – come sostiene il maestro Giorgio Armani, uno che di stile se ne intende – anche stavolta Sir Bradley ha fatto centro. Anzi Gol!
























