Quando nel 2007 l’”ispiratore” Andrea Pontremoli divenne Amministratore Delegato della italianissima Dallara, appena insediato, chiese agli ingegneri:
«Allora, cosa produciamo qui?»
«Auto da corsa» fu la prima risposta, a cui rapidamente si aggiunse un «però non facciamo auto, solo delle parti, in carbonio soprattutto».
Allora Pontremoli convinse l’R&D di Dallara ad allargare il loro know-how nel campo della lavorazione della fibra in carbonio verso il mondo extra-automotive.
Da questo piccolo aneddoto è partita la collaborazione tra Selle Italia e Dallara che ha portato alla luce la sella SLR Boost Tekno Superflow.
Descrizione tecnica
La sella è una evoluzione della SLR, gli amanti di questo modello riconosceranno immediatamente il design filante e minimalista di questa storica serie. La Boost Tekno Superflow è il non plus ultra delle SLR e forse di tutte le selle della ditta veneta. A vederla per la prima volta, tutta l’attenzione è rivolta alla larga trama, opaca, della fibra e all’imponente foro centrale. L’imbottitura è ovviamente assente ma anche la copertura è inesistente, tutto in funzione della leggerezza. Il telaio, anch’esso in fibra, è elegantemente integrato con lo scafo. I marchi Selle Italia sono presenti e visibili ma non troppo invasivi probabilmente grazie al colore scelto. Sulla punta della sella si fa notare il marchio Dallara in giallo vivo.
Per il resto pochissimi fronzoli ma tanta attenzione ai dettagli tipica della lavorazione manuale. Ogni sella, numerata (la nostra è #1.139), è realizzata dopo aver ricevuto l’ordine e non si trova in vendita nelle normali bacheche dei rivenditori autorizzati.
La SLR Boost Tekno Superflow è disponibile in due larghezze (130 e 145 mm) mentre la lunghezza è fissa in 248 mm. Il peso è il punto di forza di questa sella e si aggira intorno ai 95 grammi e varia leggermente in base al modello scelto.
Il test
Come spesso accade, vogliamo provare i materiali per tanto tempo prima di esprimere un parere e su questa SLR ci abbiamo pedalato sopra per ben quasi 5.000 km.
Alla classica domanda: “Ma è comoda?” È difficile dare una risposta che sia valida per tutti, non c’è nulla di più personale che la sella. Quello che possiamo dire è che la sella è durissima e, a differenza della maggior parte delle selle in carbonio, lo scafo non flette nemmeno di un millimetro. Dimenticatevi dell’effetto ammortizzante se decidete di acquistare questa sella. Caratteristica che si sente fin dal primo metro di strada percorso. Non ce lo aspettavamo e ci ha “spaventato” un po’ a essere sinceri. Però a essere altrettanto sinceri, abbiamo percorso 140 km pianeggianti alla prima uscita senza il minimo dolore aggiuntivo. Probabilmente aiutati anche dal fatto che chi l’ha provata è abituato da decenni alla serie SLR.
Un altro aspetto importante da testare era il classico: “la SLR taglia”. Gli utenti di questo modello sanno di che cosa stiamo parlando. Lo scafo è così rastremato nella zona laterale che il bordo, in passato, poteva causare fastidi, irritazioni e, nei casi più estremi, dei piccoli tagli nel soprasella/inguine. Alla Selle Italia in questa Superflow hanno fatto un ottimo lavoro allungando allo scafo una piccola superficie verticale di protezione e, in effetti, il risultato di questo intervento ergonomico si sente, per fortuna.
Lo scafo è nudo e liscio ma la forma non induce il ciclista scivolare. L’assoluta assenza di bordi vivi e/o appigli protegge l’abbigliamento: nessun segno di usura nei pantaloncini.
È dura? Sì, ma anche comoda
Torniamo di nuovo alla classica domanda. Sì, è dura e sì, si sente che è dura. Ma è scomoda? No. Probabilmente non è la sella ideale per chi fa uscite da 200-300 km a botta ma abbiamo partecipato e portato a termine l’Haute Route Dolomiti, dove siamo stati in sella per 5 ore al giorno, e l’esame è stato superato a pieni voti.
Un pezzo esclusivo, capace di produrre prestazioni esclusive, ha un anche un rovescio della medaglia: il prezzo. La SLR Boost Tekno Superflow ha un prezzo di listino pari a 469,90 euro.
https://www.selleitalia.com/slr-boost-tekno/
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