Sonny Colbrelli oggi meriterebbe due medaglie. Oltre a quella vinta, meritatamente, in Trentino ai Campionati Europei su strada, ce ne vorrebbe un’altra per la tenacia. Perché tenere le ruote di Remco Evenepoel scatenato all’attacco è roba da medaglia per concentrazione e tenacia, qualcosa che va oltre le gambe.
Perché in bicicletta c’è quel momento che devi puntare la ruota dell’avversario e guardarla in un pensiero antifisico e anti scientifico, vale uno sguardo per restare attaccati? A volte sì, anche se tutto direbbe il contrario.
Il finale è Evenepoel che si siede a terra, sconfitto e finito quando sembrava pedalare – e sicuramente era così – pedalare più facile di Colbrelli. Una sconfitta che fa rabbia e che si lascia andare a un gesto di stizza, brutto ma, concedetecelo, comprensibile dopo aver tirato praticamente tutto da solo e poi beffato dal mestiere del più esperto (e se non siete d’accordo, immaginatevi l’arrivo a maglie invertite).
L’Italia se l’è giocata benissimo la corsa, Trentin e Colbrelli con i migliori dopo il lavoro degli altri azzurri, grande condizione per Colbrelli che ha tenuto la zampata fortissma del belga che ha selezionato i tre fuggitivi (inizialmente anche con Cosnefroy che poi ha dovuto mollare i primi due) e poi le continue accelerazioni.
Nel finale Evenepoel ha tirato tantissimo, arrabbiandosi anche con Colbrelli che non dava i cambi ed è passato davanti solo per dovere ma mai tirando veramente. Nella doppia curva finale Colbrelli ha impostato benissimo la volata, passando avanti al belga nella curva decisiva e non lasciandogli più spazio per recuperare.
Colbrelli, come Nizzolo l’anno scorso, si veste di maglia europea sopra quella tricolore.
Il commento di Davide Cassani:
(video ©Federazione Ciclistica Italiana)
12 set 2021 – Riproduzione riservata – Cyclinside GPR