27 feb 2018 – Si chiamano Ambassador, sono dodici e rappresentano un marchio. Appuntatevi questi nomi: Astrid Schartmueller, Elisa Scalambea, Eloise Tresoldi, Giovanna Rossi, Martina Dogana, Monica Nanetti, Rebecca Gariboldi, Simona Parente, Valentina Carretta, Manuela Sonzogni, Alice Betto e Valentina Capponi. Potreste incontrarle in una granfondo oppure in una passeggiata in bicicletta o in una gara di triathlon. Immaginate un impiego della bicicletta e potreste trovare un’ambassador Specialized.
Le ambassador di Specialized sono donne di tutte le età: dall’atleta agonista, con gli scarpini ancora sporchi del fango dei mondiali di Ciclocross, alla giornalista che ha scoperto il cicloturismo e un modo di interpretare la bicicletta. Le ambassador rappresentano le varie facce di un marchio che vuole coprire tutto il ciclismo. Ne sono interpreti e, al tempo stesso, il marchio si esprime nel loro stile di vita. Soprattutto sono la punta avanzata di un marchio sul mercato e per far conoscere i prodotti agli utenti.
Attenzione: non sono ragazze immagine o “sandwich girl” che dicono quant’è bello un marchio. Fanno pubblicità ma in maniera evoluta.
È di questo che si è parlato nella sede italiana di Specialized (recentemente premiata come miglior filiale del mondo negli Stati Uniti). La comunicazione cambia e va proprio in direzione del pubblico. Le ambassador (ma ci sono anche i maschietti eh) utilizzano i prodotti Specialized e li sanno spiegare al pubblico. Sono speso protagoniste di eventi, oppure si possono trovare nei negozi o come compagne d’allenamento e sanno dare consigli dalla loro esperienza e per la preparazione sul prodotto che testano di continuo nella loro attività. Proprio per questo danno a Specialized un riscontro in tutte le specialità, triathlon compreso.
Diventa facile, allora, parlare di prodotto perché la conoscenza viene dai corsi specifici fatti dalle ambassador con il personale tecnico di Specialized, ma anche dalla loro esperienza nelle loro attività in cui primeggiano per qualche motivo (e non necessariamente per i risultati ottenuti: non è questo il criterio di selezione di Specialized).
Nel corso che si è tenuto a Milano, le ambassador Specialized sono state istruite sui prodotti e sul modo di comunicarli con una lezione “social” tenuta da Guido Rubino e Simone Lanciotti, rispettivamente di Cyclinside.it e MtbCult.it che, forti della loro esperienza sul web, hanno dato suggerimenti di comunicazione e anche di fotografia, perché il web parla anche con le immagini e diventa uno strumento importante di comunicazione anche per il prodotto.
«Un investimento importante – ha spiegato Ermanno Leonardi, titolare di Specialized Italia – secondo solo agli investimenti che facciamo per gli eventi che seguiamo. E questo perché crediamo molto nella comunicazione diretta di chi del prodotto conosce tutte le qualità».
Se incontrerete una ragazza “firmata” Specialized, sulla vostra strada, potrebbe darvi buoni consigli. Sempre che ce la facciate a starle dietro!
(tutte le foto di questo articolo sono di Attilio Capra)
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RC