Congetture e ipotesi sul reale sviluppo dei tanti progetti depositati presso gli uffici brevetti spesso rimangono tali, senza tradursi in prodotti realmente costruiti e commercializzati.
Ma ci sono buone ragioni per pensare che questa volta il brevetto che ha depositato il 7 gennaio 2025 la statunitense Sram si trasformi davvero in realtà correntemente in circolazione. E se così fosse sarebbe un’altra piccola grande rivoluzione, una delle tante a cui il marchio di Chicago ci ha abituati nella sua giovane ma intensa storia.
Siamo indotti a pensare così perché il brevetto in questione sembra avere molti punti in comune con la filosofia di due delle più significative soluzioni tecniche che ha apportato l’azienda negli ultimi tre anni: il forcellino UDH e il sistema di fissaggio del cambio full mount.
Il brevetto di riferisce infatti a un innovativo “supporto per freno a disco universale”, finalizzato ad eliminare lo sfregamento con le pastiglie e migliorare le prestazioni di frenata.
Aggiungono gli inventori che il nuovo supporto garantirà maggiore sicurezza, ridurrà i pesi complessivi in gioco, i costi di produzione e di collaudo a carico dei produttori di telai.
Di cosa si tratta
Il nuovo supporto prevede un supporto per la pinza che si vincola al telaio attraverso una vite di fissaggio (nella parte superiore), mentre nella parte inferiore viene direttamente ad essere ingaggiato dal perno passante della ruota, attraverso un manicotto.
Si ottiene in questo modo un vincolo più forte e robusto e un migliore allineamento delle parti in gioco, evitando di conseguenza tutte le attenzioni e le regolazioni scrupolose che comporta l’interfaccia di fissaggio della pinza fissata solamente al telaio. Cigolii, sfregamento indesiderato e attrito volvente sono ulteriori problematiche spesso connesse con l’interfaccia di fissaggio attuale, problemi che rallentano la bici e determinano talvolta usura del rotore e delle pastiglie.
I vantaggi
In pratica, il nuovo sistema crea un riferimento più solidale e forte tra pinza, telaio e gruppo mozzo rispetto a quel che accade oggi, produce inoltre meno stress a carico del telaio, principalmente perché ora si verifica un allineamento automatico tra pinza e mozzo, diversamente da quel che accade oggi, quando talvolta occorre intervenire scrupolosamente sul posizionamento della pinza rispetto al telaio.