7 feb 2019 – Una rivoluzione dei rapporti così come l’ha proposta Sram porta a diverse considerazioni. Intanto, la più banale, ci fa ragionare su una questione: l’assortimento degli ingranaggi, così come lo abbiamo concepito fino ad oggi, è tutt’altro che immutevole.
Perché i tecnici americani hanno deciso di percorrere questa via così diversa dalle soluzioni tradizionali? È quello cui cercheremo di rispondere in questo articolo, calcoli alla mano e al di là di quanto spiegato dallo stesso produttore di componentistica.
L’adozione di un pignone da 10 denti, peraltro già visto in mountain bike e in qualche prova stradale, ha fatto crollare il tabù dell’11 denti come ingranaggio più piccolo. Si potrà andare oltre? Difficile immaginarlo, già il 10 sembrava oltre ogni buon senso in termino di attrito. In casa Sram i conti li hanno fatti per bene, proprio con l’attrito, e il risultato è stato notevole.
Perché arrivare a un ingranaggio così piccolo se si rischia di avere comunque dell’attrito in più nelle maglie della catena?
Semplice: è lo scotto da pagare per un gruppo che deve fare i conti con il monocorona anteriore, ma anche per avere una gamma di rapporti maggiorata rispetto a quanto fatto fino ad ora.
A ben guardare, e ragionando proprio sugli assortimenti di pignoni e guarniture, la rivoluzione è figlia dell’elaborazione della singola moltiplica anteriore. Non avrebbe senso, altrimenti, modificare tutto (sì, il marketing, ma forse non basterebbe neanche questo a giustificare la revisione totale dei rapporti. Tanto più con quel 10…)
La scelta del pignone da 10, con la moltiplica singola, permette di avere comunque un buon assortimento di rapporti, ovviamente in numero inferiore, rispetto alla soluzione a doppia moltiplica (questo sia rispetto alla scelta rimanendo in casa Sram che con la concorrenza – al momento solo Campagnolo ha presentato un gruppo 12 velocità con doppia moltiplica).
Logico, quindi, declinare i pacchi pignoni pensati per il monocorona anche nell’allestimento con doppia moltiplica.
Una cassetta in più
Anzi, nella soluzione a doppia moltiplica a ben guardare i calcoli che vi sottoporremo in questo articolo, ci viene da pensare che il pacco pignoni 10-33 sia, in realtà meno adatto alla doppia e più pensato per il monocorona. Questo ragionando sull’ampio range di dentature (ben 23 denti di differenza!) che ha ragion d’essere giusto col monocorona, ma anche considerando la quantità di rapporti doppi che si vengono a creare con le doppie moltipliche: un numero piuttosto elevato con tutte le soluzioni proposte da Sram.
Un compromesso
Proprio osservando gli assortimenti delle moltipliche ci viene da pensare come questo gruppo, con molta probabilità, sia nato pensando proprio al monocorona o, quanto meno, ricercando il migliore compromesso tra le due soluzioni, singola o doppia moltiplica, senza andare a produrre una quantità esagerata di pacchi pignoni. Soluzione forse ideale da un mero calcolo matematico, ma decisamente difficile da far digerire al mercato. Tanto più pensando al competitor attuale sulle 12 velocità. Campagnolo è arrivata alla soluzione ancora più drastica di offrire “solo” due pacchi pignoni, ma senza prevedere una singola anteriore. E si direbbe che non mancano certo gli sviluppi metrici per ogni situazione.
Ragionando sulle sovrapposizioni, nella soluzione Campagnolo con moltipliche con dentature classiche, le sovrapposizioni sono inferiori e il motivo è semplice: nella doppia moltiplica Sram, la differenza di dentature tra corona maggiore e minore è sempre di 13 denti, meno rispetto alle moltipliche tradizionali. E avevamo già visto come maggiore è questa differenza e minori risultino i rapporti doppi (tanto più ora che si ragiona a 12 velocità).
Ecco perché parliamo di compromesso. E tanto più perché si parte da 10 denti come ingranaggio minore in tutti e tre i pacchi pignoni e perché il più estremo, 10-33, presenta ben 23 denti di differenza tra pignone maggiore e minore con salti importanti tra le ultime posizioni. Un pacco pignoni francamente poco utilizzabile, se non in condizioni estreme, con la doppia moltiplica (addirittura nella soluzione col la moltiplica più piccola da 33 denti si avrebbe un rapporto 1:1). Decisamente più utile con il monocorona che di rapporti doppi, ovviamente, non ne ha ed è costretto ad accettare salti più importanti di sviluppi metrici (sebbene molto ben distribuiti in questo caso).
A favore di Sram rimane, però (e proprio grazie al pignone da 10 e all’ampia gamma di pignoni) un range maggiore di sviluppi metrici. E questo non è affatto poco. Anzi, pur accettando qualche rapporto doppio in più, può essere più che giustificabile.
Le sovrapposizioni
Veniamo, quindi, a un tema che ci è piuttosto caro sulle pagine di Cyclinside e su cui ci piace ragionare per dare uno strumento in più di scelta per i lettori: il calcolo delle sovrapposizioni dei rapporti.
Si tratta di quelle accoppiate di rapporto “simili” tra loro per sviluppo metrico che, di fatto, vanno a ridurre la quantità reale di soluzioni disponibili nello sviluppo metrico reale di ogni incrocio possibile. Anche in questo caso, insomma, possiamo dire che se un sistema di trasmissione a 12 velocità, con doppia moltiplica anteriore, va a comporre 24 rapporti, almeno dal punto di vista matematico, all’atto pratico i rapporti utilizzabili sono di meno per due motivi. Innanzitutto si tendono a sconsigliare le soluzioni che prevedano un incrocio estremo della catena. Quindi almeno due rapporti li perdiamo così (ovviamente lo stesso ragionamento vale per le 11 come per 10 velocità dei sistemi di qualche anno fa).
Poi si vanno a considerare i rapporti effettivamente simili tra loro. Come altri studi fatti con altre soluzioni andiamo a considerare simili rapporti con sviluppo metrico la cui differenza sia inferiore o uguale ai 20 centimetri (possiamo considerare anche altre soluzioni, ma questa ci appare come una scelta ponderata e, in ogni caso, il risultato su quale possa essere la scelta più azzeccata per avere il maggior numero possibili di sviluppi metrici disponibili, non cambia nella soluzione finale).
Nella scelta finale vanno considerate le soluzioni con minori sovrapposizioni ma va anche considerato se i rapporti di maggiore incrocio di catena capitino o meno su queste sovrapposizioni. Si tratterebbe, ovviamente, di un punto a favore di questa soluzione.
Veniamo quindi al calcolo.
Insomma, da quanto visto appare abbastanza chiaro che le soluzioni adottate da Sram siano una scelta obbligata dal voler coniugare la doppia soluzione, monocorona e doppia moltiplica, con il numero più basso possibile di pacchi pignoni. A conti fatti, il compromesso è comunque più che accettabile.
Redazione Cyclinside
Una domanda: a parità di sviluppo metrico,la pedalata ha la stessa efficacia con una volantina da 53 denti rispetto ad una da 48? Lo stesso dicasi anche per i rapporti da salita? Io,per esempio,dopo aver provato il 50 di volantina,l’ho sostituito col 52,poiché col 50 avevo una pedalata poco rotonda e un senso di mancata potenza.Eco perché non mi convince questa scelta di Sram. Inoltre,penso,si dovrebbe limitare tutta questa elettronica,la bici deve essere semplice,in futuro saranno i D.s. dall’ammiraglia a cambiare rapporti,a frenare e ad azionare la pedaliera in base a valori fisici che in quel momento l’atleta esprime,tanto vale fare le gare su play station.
Salve Bruno, in teoria utilizzando ingranaggi più piccoli aumentano gli attriti. Ma la scelta dei rapporti ha a che fare anche con sensazioni personali per cui è facile sentire pareri e impressioni differenti non necessariamente sbagliati.
Poi speriamo che i direttori sportivi non arrivino mai a comandare le biciclette degli atleti. Al più si potrà intervenire sui settaggi software… chissà.
Condivido l`analisi di cyclinside: Sram ha voluto prendere due piccioni con una fava, ma è chiaro che a questo punto gli equilibri siano più verso l` 1x. La doppia con la cassetta 10/33 ha dei salti a mio parere non accettabili.
Altra considerazione: con le 11v, il monocorona Sram si diceva avesse troppi salti di cadenza tra i pignoni. Si diceva anche che un eventuale 12esimo pignone avrebbe reso più omogenea la progressione dei rapporti. Invece il 12esimo è stato “sprecato” per mettere il 10, di conseguenza in mezzo i salti sono ancora notevoli. Anzi, addirittura maggiori, perché ora hanno puntato a distanziare di un solo dente i primi 6 pignoni (cosa che non avveniva con le 11v per 1x).
Morale: il 12esimo pignone serve a definire forse una volta per tutte gli estremi, mentre nel mezzo, se vogliamo meno salti, appare evidente che servirebbe un 13esimo pignone.
Sinceramente ora capisco e rivaluto la filosofia Campagnolo, secondo cui 12v non sono ancora sufficienti per i monocorona. Senza parlare che avere un gruppo con batterie stile orologio da polso e batterie posteriori che in passato si staccavano con le vibrazioni stradali, non è il massimo.