di Guido P. Rubino
3 mar 2021 – È iniziata, nella notte italiana, la fiera di Taipei. Stavolta non siamo sul posto fisicamente ma ci dobbiamo accontentare della visita virtuale allestita per i media e gli operatori di settore in un ambiente… elettronico.
Ha senso una fiera del genere? A dire il vero, dalla prima occhiata, abbiamo notato inevitabilmente una minore vitalità rispetto ad altri anni. Piano piano approfondiremo e vi racconteremo tutto quanto troveremo di interessante da riportare. Ma chiaramente pesa la situazione attuale del mercato che vede i produttori in forte difficoltà nel riuscire a coprire il mercato. Situazione che avrà ripercussioni non solo per i prossimi mesi ma anche per il prossimo anno. Le previsioni di normalizzazione parlano chiaramente del 2023.
Quindi cosa c’è da vedere a Taipei?
L’immaginazione del futuro ciclabile e scusate se è poco. Già negli anni passati la fiera si era rivolta in maniera importante verso il mercato in “esplosione” verso la mobilità. Un settore che fa uscire definitivamente la bicicletta dall’uso “ristretto” dell’ambito sportivo e la apre a tutti gli spostamenti con l’interazione delle infrastrutture dedicate.
Suona fantascientifico per certi aspetti e in certe zone ancora di più. È la direzione inevitabile in cui si sta andando globalmente. Se questa volta Taipei non ci riserverà troppe novità clamorose anticipando gli eventi autunnali, ci permetterà comunque di gettare lo sguardo verso un futuro prossimo che, piacenti o no, la pandemia ha accelerato.
Restate connessi.