Quante volte capita ai ciclisti di incorrere in banali cadute e di preoccuparsi della propria bicicletta ancora prima che della salute?
Il dubbio è sottile e si radica per bene nel ciclista prima ancora che questo si renda conto di avere la preoccupazione.
E se il telaio si fosse rovinato?
È questo il dubbio maggiore.
Ci sono vari tipi di verifiche. La prima è la più ovvia: si sale in bici e si ascoltano le sensazioni, se si è abituati alla propria bicicletta si capirà subito se c’è qualcosa che non va. Ma questo potrebbe non bastare.
Una prova efficace, sempre da eseguire in sella, è lasciare andare il manubrio e pedalare senza mani. Ovviamente questa operazione va fatta in una strada senza traffico (il Codice della Strada vuole che il manubrio venga impugnato sempre almeno con una mano) e in assenza di vento che può influire sostanzialmente sulle sensazioni.
Non serve fare virtuosismi, ma lasciando appena la presa dal manubrio ci si dovrebbe rendere conto immediatamente se qualcosa non va: la bicicletta potrebbe “tirare” da una parte. Questa prova potrebbe evidenziare anche altri difetti.
In presenza di una certa velocità potrebbe capitare di rilevare una vibrazione sullo sterzo, come se l’anteriore iniziasse a “sventolare”.
Shimmy
Questo fenomeno, chiamato con il termine inglese “shimmy” (= vibrare, appunto) può essere causato da diversi fattori.
La prima verifica da fare in presenza di questo problema è sulla serie sterzo. Un meccanismo montato male oppure lento potrebbe essere la causa del problema.
Un’altra causa potrebbero essere le ruote non perfettamente sullo stesso piano. I motivi possono derivare da un difetto di montaggio delle ruote stesse: una differenza di campanatura che fa scorrere i le due ruote su due linee differenti, oppure potrebbe trattarsi di un difetto proprio del telaio non correttamente allineato (in quadro, si dice in gergo). Anche la forcella può essere responsabile del problema per cui potrebbe essere il caso fare una verifica con una forcella differente.
Si veda qui per un approfondimento sullo shimming
Prendiamo le misure
Se i dubbi non si riescono a risolvere con una prova evidente occorre fare una verifica certa. Non serve smontare la bicicletta, basta munirsi si una corda sufficientemente lunga e di un metro per misurare.
La corda va fissata, con perfetta simmetria, ai due lati del mozzo posteriore e fatta passare sul tubo di sterzo. Con questo semplice stratagemma è possibile fare un controllo piuttosto preciso della situazione.
Una volta fissata per bene la corda bisogna verificare la distanza tra la corda stessa e il tubo piantone. Un telaio difettoso evidenzierà immediatamente un’asimmetria tra le due distanze.
Visto il tipo di prova è facile intuire quanto la precisione nel montaggio della corda sia importante per una valutazione corretta della situazione. Farsi aiutare può essere una buona soluzione per evitare problemi di differente fissaggio della corda sui due lati del mozzo posteriore.
>>> Verifiche sulla fibra di carbonio