I più attenti avranno già conosciuto le scarpe di questo marchio per averle viste indossate da diversi campioni del ciclismo su strada come Vasil Kiryienka, Caleb Ewan, Sep Vanmarcke e Bradley Wiggins (le indossava gialle nel suo Tour de France del 2012) o un certo Jan Frodeno nel triathlon, solo per fare i nomi più altisonanti.
L’intera gamma proposta (che trovate al sito http://bontcycling.com/) è accomunata da alcune caratteristiche di base che sono rintracciabili in tutti i prodotti e caratterizzano la filosofia aziendale: Bont propone soluzioni tecniche ricercate, linee rastremate che valorizzano più il comfort che l’aspetto puramente estetico, materiali di primissimo livello e, come se non bastasse, la possibilità di personalizzare davvero fino in fondo il prodotto con la termoformatura della resina che compone lo scafo della scarpa.
Entry level di lusso
Oggetto del nostro test è stata la Riot TR+, modello entry level dedicato al mondo del triathlon.
Partiamo dal peso che, per essere la Riot appunto un’entry level, è probabilmente già un primo punto di forza: nei 313 grammi (verificati, ndr) della nostra taglia 45, Bont è riuscita a concentrare soluzioni tecniche specifiche per la triplice mantenendo molto alto lo standard di base dei materiali.
La suola è un monoscocca in carbonio con l’interno in resina termoformabile dalla forma davvero avvolgente: più che di una suola possiamo quasi parlare di un vero e proprio “scafo” che avvolge il piede anche lateralmente. Questo effetto contenitivo, secondo gli studi di Bont, insieme alla possibilità di rendere la forma ancora più anatomica con la termoformatura, riduce lo sforzo e aumenta il trasferimento di potenza al pedale. La suola è davvero molto sottile, intorno ai 4 millimetri, ma assolutamente rigida e questo esalta al massimo l’efficacia e l’efficienza di ogni pedalata.
Nella zona interna dell’arco del piede uno specifico supporto aiuta a limitare la pronazione del piede, mantenendo in asse l’articolazione del ginocchio eliminando la rotazione verso l’interno della tibia e del femore. Questo elemento di supporto, secondo Bont, permette di prevenire dolori alle ginocchia ed alla parte bassa della schiena.
Nella zona di aggancio della tacchetta è da segnalare la presenza di una griglia davvero molto chiara e fitta: può a prima vista e ad un occhio inesperto sembrare sovrabbondante ma questa soluzione semplifica e migliora l’operazione di regolazione della tacchetta, operazione importantissima per una pedalata corretta.
La traspirabilità di questo modello è davvero massima: le prese d’aria anteriori ma soprattutto l’assenza della tradizionale linguetta anteriore permettono un notevolissimo passaggio e ricambio d’aria, tanto da permetterne l’uso anche senza il calzino.
Nel nostro test abbiamo avuto modo di utilizzare queste scarpe anche in competizioni di duathlon (corsa, bici, corsa), specialità nella quale la velocità nelle transizioni è davvero fondamentale: ed ecco in questo un altro punto di forza di questa Riot: la rapidità. La possibilità di aprire completamente la scarpa grazie all’enorme linguetta superiore di chiusura permette una calzata immediata e senza indugi e un serraggio rapidissimo. La linguetta posteriore aiuta anche le manovre di calzata più estreme.
Termoformatura
Il procedimento di termoformatura, a nostro avviso, non è fondamentale o quanto meno non lo è immediatamente.
Scopo di questa procedura è quello di andare a lavorare sui punti che potremmo maldestramente definire “caldi” ovvero quei punti dove si concentra la massima pressione del piede e che con il trascorrere delle ore in sella iniziano a farsi sentire provocando dapprima formicolii per poi arrivare a vero e proprio dolore nei casi più estremi. Ovviamente questi punti sono assolutamente personali perché dipendono e sono determinati sia dalla conformazione del piede ma anche dal movimento dell’intera gamba che determina come il piede appoggia sulla suola.
Ecco perché, a nostro avviso, sarebbe opportuno utilizzare le Bont così come sono almeno per qualche mese prima di effettuare la termoformatura, proprio per capire quali siano davvero questi punti dove intervenire e poterlo fare in maniera più precisa e localizzata.
La termoformatura in sé non è un procedimento difficile, anzi, è solo un po’ strano: vi basterà rimuovere i plantari e “cuocere” le scarpe nel forno di casa per 15/20 minuti a 70 gradi. Dopodiché, reinseriti i plantari, indosserete le scarpa restando dritti in piedi per altri 15 minuti fino al completo raffreddamento della resina interna. In questo frangente la casa raccomanda di non camminare e, ovviamente, di non pedalare.
Il video, qui di seguito, spiega bene la procedura:
Se, seguendo il nostro consiglio, avete più utilizzato le scarpe senza la termoformatura saprete già in quali punti il vostro piedi è più sensibile e potrete intervenire su quello specifica zona per massimizzarne l’appiattimento.
In questo modo otterrete una scarpa davvero solo vostra, adattata al massimo alla vostra conformazione personale.
Segnaliamo inoltre che la procedura può essere ripetuta più volte e, per esempio, potrebbe avere un senso, a nostro avviso, ripeterla sia in inverno che in estate quando le alte o le basse temperature possono in qualche modo influenzare la forma del piede e i punti di contatto.
Zero dubbi sulla misura
Una simpatica chicca presente sul sito Bont in ogni scheda prodotto è la Size Wizard, ovvero una semplice procedura guidata tramite video con la quale potrete in alcuni minuti e pochi semplici passaggi calcolare esattamente la vostra taglia eliminando il dubbio di comprare una misura errata.
Davvero una pantofola
La prima sensazione una volta indossata è davvero quella di avere al piede quasi una pantofola, rigidissima ma totalmente comoda.
La forma nella parte sotto la caviglia e sul collo del piede è rastremata tanto da eliminare completamente ogni possibile punto di contatto con il malleolo. Anche i materiali utilizzati per l’interno della scarpa, davvero morbidi, contribuiscono ad aumentare la sensazione di avvolgimento del piede.
Questa morbidezza è rimasta tale anche dopo alcuni mesi di nostro utilizzo, periodo in cui non abbiamo badato troppo “ai convenevoli”; quindi possiamo assicurarvi che, per quello che abbiamo potuto apprezzare noi, la durata è decisamente buona anzi potremmo dire in linea con modelli di qualità anche superiore.
Non abbiamo riscontrato punti di frizione con cuciture o simili, cosa che potrebbe essere davvero molto molto fastidiosa quando si usano queste scarpe con il piede ancora bagnato dopo il nuoto e magari senza il calzino.
Questa caratteristica specifica della Riot TR+ ci fa consigliare l’uso per distanze corte o al massimo medie del triathlon e del duathlon: impareggiabile per ogni tipo di sprint, supersprint ed olimpico, la scarpa si fa apprezzare anche su distanza media, dove il percorso in bici è di solito intorno ai 90 chilometri, specialmente se in gara vi sono alte temperature.
Per distanze maggiori invece sarebbe più apprezzabile una calzatura con caratteristiche un pochino diverse come, ad esempio, la regolazione della chiusura più precisa, magari che si possano regolare velocemente sia in apertura che in chiusura in funzione delle esigenze di gara con i classici sistemi BOA come le Helix sempre di Bont.
Sono assolutamente consigliabili però anche per il tradizionale ciclismo su strada, specie per chi tenda ad avere problemi di caldo ai piedi e, cosa che spesso accade in conseguenza del caldo, problemi di vesciche o arrossamenti.
Con la Riot massimizzerete l’aerazione della calzatura senza rinunciare a caratteristiche al top per quanto riguarda la rigidità ed il comfort.
Va da sé che, se uno dei punti di forza è l’aerazione, questo modello non è l’ideale per le uscite nel periodo invernale o primaverile quando le temperature ancora un pochino rigide potrebbero crearvi qualche problema, specie senza un soprascarpa.
Promosse senza dubbi
Per tirare le somme con la Riot TR+ avete la possibilità di assicurarvi, al costo di una scarpa entri level, un prodotto ricco di tecnologia, dalle caratteristiche decisamente superiori alla media apprezzabili soprattutto in percorsi corti o medi, con la peculiarità di poterle realmente e sensibilmente adattare e riadattare alle vostre specifiche esigenze.
Si può muovere forse qualche condivisibile appunto in merito all’uso prettamente estivo della scarpa ma crediamo sia anche questa una scelta della casa produttrice perchè tutte le soluzioni sono funzionali a massimizzare i vantaggi per la triplice, sport prettamente estivo. E poi lo sappiamo tutti, a Kona fa davvero molto caldo!
Il prezzo delle Riot Tr+ è di 169,oo Euro e si possono trovare presso i rivenditori autorizzati qui oppure presso lo store www.charlie-store.it.
Massimo Giacopuzzi