1 giu 2020 – Abbiamo avuto in prova per qualche mese l’esclusiva SP-01 Boost Tekno Superflow di Selle Italia, modello nato in collaborazione con l’esclusiva Dallara Compositi azienda leader che vanta ormai un trentennio di storia nella lavorazione dei materiali compositi ed in particolare della fibra di carbonio.
Il test su questa chicca assoluta nel mondo delle selle è stato la conclusione ideale del nostro più ampia test sui prodotti Selle Italia:
Come ormai nostra consuetudine abbiamo voluto provare la sella anche fuori dall’utilizzo per il quale è stata concepita, ovvero la bici da strada, montandola anche su bici da cronometro e mtb.
Si tratta in buona sostanza della versione full carbon della SP-01 Boost, dalla quale eredita la tecnologia Superflow, cioè il grande foro centrale concepito per lo scarico della pressione dalla zona perineale; le due parti posteriori non connesse ed indipendenti tra loro consentono un miglior adattamento al bacino del ciclista offrendo, grazie ai movimenti indipendenti delle due parti una sorta di ammortizzazione della pedalata con una maggiore possibilità di flessione laterale: è il Suspension Link Movement il cui obiettivo ultimo è assorbire al massimo possibile le sollecitazioni del manto stradale.
Per la SP-01 Boost Tekno Selle Italia propone la possibilità si scelta della misura della sella, tenendo fede all’ormai nota Idmatch, il sistema attraverso il quale è possibile individuare la sella che meglio si adatta alle caratteristiche di ciascuno in base a diversi parametri: peso, altezza, distanza intertrocanterica, dimensioni della coscia e non da ultimo la rotazione del bacino.
Per chi è da un pò nel mondo del ciclismo è facile riconoscere in questa sella molti degli gli sviluppi proposti negli anni da Selle Italia che nell’ultima decade non ha mai smesso di portare innovazione nei propri prodotti, abbandonando le proposte meno efficaci e continuando l’evoluzione con quelle dai risultati migliori. Questa sella rappresenta quindi a nostro modo di vedere la summa di un ramo evolutivo e, forse, il nuovo punto di partenza per il prossimo filone.
L’azienda di Asolo ha voluto forse fissare in questo capolavoro di ingegneria anni di lavoro, ricerca e sviluppo, concentrando in poco più di 100g (davvero una piuma) il massimo dell’attuale recnologia disponibile e, per rendere il tutto ancora più esclusivo, si è fatta aiutare come dicevamo dagli ingegneri di Dallara. Insomma, una vera sella da F1!
Scendendo al lato pratico partiamo da alcuni dati tecnici, giusto per sgombrare il campo da ogni dubbio: abbiamo in mano il top del top del mondo delle selle.
- PESO DICHIARATO: taglia S 105g – taglia L 110g. (Verificato in taglia S 119g)
- DIMENSIONI: taglia S 130×245 mm – taglia L 140×245 mm
- SCAFO E RAIL: Hi-Tech Carbon (vi segnaliamo i rail non sono tondi ma ovali con misura 7×9 mm, questo perchè va verificato il proprio reggisella che potrebbe avere compatibilità solo per i rail tondi)
La primissima sensazione che si ha prendendola in mano è quasi quella di un prodotto “artigianale”, non di larga scala, fatto a mano. Questo perchè alcuni dettagli delle lavorazioni del composito (vedasi il dettaglio dell’intersezione dei rail nello scafo) sono davvero insoliti, mai visti sugli accessori, seppur esclusivi, di largo consumo.
Anche per quanto riguarda l’uso non è assolutamente una sella “comune”: va affrontata con calma, necessita di un pochino di adattamento in quanto la sua forma è tutt’altro che standard. Potrebbe anche essere necessaria qualche piccola correzione di arretramento (parliamo di qualche millmetro) in quanto la parte superiore non è comunemente piatta.
La parte posteriore della sella infatti (diciamo da metà in poi) tende gradualmente a sollevarsi guadagnando nella sua parte terminale quasi 1 centimetro rispetto alla punta anteriore.
Ma ovviamente non è una imperfezione; dopo qualche uscita vi sarà evidente. Noi abbiamo proprio apprezzato come questo dettaglio, una volta assorbito l’adattamento, diventi quasi un punto di forza, senz’altro una delle tante peculiarità grazie alla quale nei lunghi tratti in pianura si ha come la sensazione di un appoggio posteriore più sicuro che migliora la postura del bacino e di conseguenza la spinta. I meno giovani di noi ricorderanno il caso estremo della sella con appoggio lombare sperimentata da Thierry Marie (anche in quel caso prodotta da Selle Italia).
Il suo terreno ideale è la bici da strada, magari una specialissima dal peso piuma: negli scatti fuori sella e nei rilanci in salita sentire immediatamente tutti i vantaggi di avere una sella leggerissima. Quando piegate la bici spingendo sui pedali il punto più alto è la sella e per effetto delle leve minor peso si ha in quel punto minore forza sarà necessaria la movimento. Parliamo di inezie forse, senz’altro non registrabili in termini di watt, di sensazioni personali, ma questa sella vi trasmette anche questo. Guardandola il vostro occhio (e quello dei vostri amici) cadrà sempre inesorabilmente su quell’elegante scritta Dallara: in sella ad ogni rilancio fuori sella questa sensazione vi ricorderà che siete seduti su qualcosa di veramente molto esclusivo.
Giusto per gettare benzina sul fuoco vi basti pensare che Dallara ha progettato e realizzato anche i seggiolini usati nella sonda Crew Dragon di Elon Musk lanciata proprio in questi giorni (unica azienda italiana coinvolta nel progetto, ndr).
Per quanto riguarda il comfort dobbiamo darvi una nota preliminare: chi scrive ha ormai acquisito una buona capacità di adattamento, ha un peso diciamo contenuto (sotto i 70kg) e, di base, raramente ha problemi di irritazioni nei “punti caldi”, pur cambiando con frequenza tipo di sella. Questo va detto perchè, nonostante tutta la tecnologia incorporata nella SP-01 Boost Tekno, si tratta pur sempre di una sella da 100 grammi, totalmente in carbonio, priva di qualsiasi materiale morbido o diverso dal composito. Punta tutto sulla sua capacità di assorbimento delle irregolarità del terreno, sulle sue caratteristiche tecniche, sulla qualità del materiale.
Noi non abbiamo riscontrato veramente alcun problema in merito alla “durezza” della sella ma per qualcuno potrebbe risultare eccessivamente rigida: va sottolineato però anche che un posizionamento ottimale in sella permette di “accettare” componenti più spinti ed aggressivi.
A chi consigliamo questa sella? Domanda a cui rispondere non è così facile: i più venali risponderanno di sicuro “a chi può permettersela prima di tutto” (il prezzo di listino sfiora i 450,00 euro). Considerati i costi dei prodotti top e dei vari componenti va detto però che il costo di questa sella, seppur indubbiamente da considerare, è naturale sia per la qualità intrinseca sia per il blasone che questo componente porta con sè.
Dal nostro punto di vista è “la ciliegina sulla torta” per chi voglia regalarsi un componente non comune, eccezionale, futuristico. La vostra specialissima sarà senz’altro la più ammirata!
Ulteriori informazioni: www.selleitalia.com
Massimo Giacopuzzi