28 nov 2016 – La nuova Roubaix di Specialized è probabilmente uno dei modelli più discussi della gamma 2017. Della “vecchia” Roubaix ha poco più del nome e la destinazione d’uso. È una bicicletta “comoda”, pensata, cioè, per affrontare terreni sconnessi, non fuoristrada, ma in grado di assorbire le vibrazioni come nessun altra bicicletta da corsa riesce a fare. Sì, perché di fatto è dotata di un doppio sistema ammortizzante sofisticato che ne fa, per certi versi, una full suspended. Ma non del tipo che avevamo visto anni fa quando diversi costruttori si cimentarono in prove di biciclette ammortizzate per affrontare le Classiche del Nord più impegnative. Questa Roubaix rivoluziona un po’ tutto, anche rispetto al modello precedente che prevedeva gli inserti antivibrazioni nei pendenti posteriori e nei foderi della forcella.
Con la nuova Roubaix non è la bicicletta ad essere ammortizzata, ma il ciclista ad essere “sospeso” – la traduzione letterale dall’inglese in questo caso è decisamente efficace.
Il sistema di sospensione
Un doppio sistema di ammortizzazione è previsto nei punti di appoggio principale del ciclista: reggisella e attacco manubrio. Sul reggisella il sistema è ingegnoso e sfrutta due componenti ammortizzanti. La prima è ben visibile subito sotto la sella. Il carbonio prende una forma a balestra con, all’interno, un elastomero ad ulteriore supporto antivibrazioni. La parte inferiore dello stelo, da 27,2 millimetri di diametro, si inserisce nel piantone ma il bloccaggio avviene in corrispondenza della giunzione dei foderi posteriori, ben al di sotto del nodo di sella. In questo modo lo stelo è lasciato libero di oscillare all’interno del tubo sella della bicicletta come se il fuorisella fosse molto maggiore di quanto non sia realmente. Ovviamente non si tratta di una vera e propria oscillazione, lo spostamento è millimetrico, ma sufficiente a spegnere le vibrazioni ad alta frequenza e rendere meno duro qualche impatto più forte.
Stesse finalità nella zona anteriore della bicicletta. Qui Specialized ha ideato un sistema chiamato “Future Shock”. Forcella e telaio sono perfettamente solidali come in qualsiasi altra bicicletta, ad essere ammortizzato è il manubrio, o meglio, la zona sottostante l’attacco manubrio con 20 millimetri di escursione. Una molla è sistemata all’interno del cannotto forcella in una cartuccia che permette il movimento ammortizzante dell’attacco. Questa è decisamente la cosa più particolare di questa bicicletta e quella che fa nascere i dubbi più importanti ad una prima occhiata. Anche perché, va detto, anche con la molla più dura che viene fornita nel kit (sono tre a disposizione) il movimento è comunque piuttosto morbido.
Bisogna salire in bicicletta per rendersi conto dell’efficacia del sistema.
Qui sopra ecco la sequenza di smontaggio dell’ammortizzatore anteriore
In sella
Prima di parlare del telaio e dei componenti vale la pena andare subito sulle sensazioni di guida. È anche un po’ la storia del nostro test: la curiosità di provare il sistema ci ha portati in sella prima ancora di studiare a fondo le caratteristiche del telaio, che, d’altra parte, sono già anticipate dal sistema di “sospensione”. Era proprio qui il dubbio: se altri sistemi ammortizzati hanno fallito (di fatto sono stati tutti abbandonati) che possibilità di successo può avere la nuova Roubaix?
Semplice: non si può considerare una bicicletta ammortizzata. Non nel senso classico del termine. Perché, e la differenza è enorme, la trasmissione e le ruote sono perfettamente solidali con tutto il telaio, come qualsiasi altra bicicletta da corsa. Ad essere “ammortizzato”, anzi, sospeso, è il ciclista rispetto alla bicicletta. La differenza è importante perché nella cinematica della trasmissione e del comportamento della bicicletta su strada non entra in gioco alcun ammortizzatore (anche una forcella che si comprime influisce sul comportamento di guida: pensate in curva). La bici, quindi, rimane perfettamente coerente nel comportamento pur beneficiando, il ciclista, del sistema antivibrazioni.
In sostanza, scattando sui pedali, la bici è rigida come qualsiasi altro telaio da corsa. Anzi, anche di più rispetto alla precedente versione della Roubaix. Questa è una vera bicicletta da corsa… con in più una comodità mostruosa. Abbiamo affrontato tratti di tutti i tipi, compresa qualche strada rovinata dalle piogge torrenziali di questo autunno dispettoso. Roba da Classica del Nord, o quasi. La tentazione sarebbe stata anche per il fuoristrada ma qui, pure immaginando un comportamento dignitoso della Roubaix, si andrebbe fuori tema. Non è una bicicletta da fuoristrada anche se le coperture da 26 millimetri di sezione sono adatte anche a osare un po’, ma per il fuoristrada c’è altro, anche in casa Specialized (pensiamo alla Diverge).
Questa rimane una bicicletta da corsa e c’è da scommettere che ne vedremo parecchie alle prossime classiche e forse non solo. Freni a disco compresi, perché questa versione della Roubaix svolta decisamente a favore dei dischi al punto che non è prevista una versione con freni tradizionali. Si punta al massimo e senza compromessi.
Il telaio
La struttura portante della Roubaix è realizzata in fibra di carbonio Fact 11r, quella più pregiata di casa Specialized con cui è fatta anche la forcella. la costruzione Rider First Engineered parla di uno sviluppo delle misure elaborato per ogni taglia del telaio con una geometria ad hoc al fine di ottenere lo stesso comportamento dinamico per ogni misura di bicicletta. Le elaborazioni tecnologiche sono il frutto del lavoro fatto assieme ai tecnici della Mc Laren con cui Specialized collabora già da qualche anno. La geometria della Roubaix è più da corsa rispetto alla versione precedente e questo perché il comfort, in questo caso, non è dato dalla soluzione geometrica ma gestito a parte dai sistemi di cui abbiamo detto.
Dal punto di vista geometrico la bicicletta viene fornita con due differenti copripolvere della serie sterzo per limitare l’uso di spessori per rialzare il manubrio (forniti comunque in dotazione). Viste tutte queste possibilità forse risulta anche eccessivo un manubrio come l’S-Works Hover con appoggio rialzato che rischia di tenere la posizione delle braccia molto elevato. Da segnalare che il manubrio è predisposto per il montaggio delle prolunghe aerodinamiche ad ulteriore versatilità della bicicletta.
I componenti
Nella bicicletta oggetto del nostro test era presente il gruppo Shimano Dura Ace Di2 perfettamente integrato nel telaio e con batteria inserita nel reggisella. La ricarica avviene tramite lo spinotto presente nell’interfaccia sotto all’attacco manubrio e gestito dal caricabatteria alimentato attraverso una porta usb. Soluzione comoda che permette, in caso di emergenza, di intervenire anche con una batteria di supporto del tipo universale utilizzata per gli smartphone.
Tra i componenti segnaliamo la presenza dello Swat. Si tratta del contenitore che si fissa sopra al movimento centrale e prevede una sistemazione logica per la bomboletta di Co2, per la camera d’aria, i levagomme e un attrezzo multi uso. Si apre con una levetta a non si rovina la linea della sella con il classico borsello.
Un capitolo a parte meriterebbero le ruote. Le Roval CLX 32 sono nuovissime nel catalogo della casa americana, sono ideali per la nuova Roubaix e non solo. Il cerchio è particolarmente largo: 20,7 millimetri (nella parte interna) ed è in grado di accogliere pneumatici, anche tubeless, fino a 32 millimetri di sezione che possono essere montati su questa Roubaix. Il miglioramento, oltre che nella stabilità, è anche nell’aerodiamica perché la linea si integra meglio con gomme di maggiore sezione. L’altezza del cerchio è di 32 millimetri, una misura che non risente affatto del vento laterale. Il peso è contenuto: 550 e 730 grammi per anteriore e posteriore con 16 e 24 raggi rispettivamente. I mozzi a perno passante faranno perdere qualche secondo in più nel cambio ruote (ok, non li vediamo nell’uso corsaiolo), ma risultano decisamente rigidi. E la sensazione è piuttosto netta in questo mix di rigidità e comfort che è la nuova Roubaix.
Conclusioni
Chi si lamentava della geometria poco “race” della Roubaix è servito. Si tratta di una bicicletta decisamente unica nel suo genere che potrà avere anche interessanti evoluzioni in futuro in diverse direzioni. La possibilità di personalizzare l’ammortizzatore anteriore potrebbe essere affiancata da un sistema di bloccaggio che non è stato inserito per non appesantire il sistema e, confessiamo, dopo aver avuto qualche dubbio sulla mancanza, una volta saliti in sella, effettivamente, non appare affatto indispensabile. Non bisogna considerare questa soluzione come una forcella ammortizzata. Lì si che il bloccaggio avrebbe senso. Qui il movimento del manubrio non è influente sulla forcella e ci si abitua rapidamente. Forse, se proprio vogliamo andare contro corrente, potremmo immaginare in futuro una molla ancora più dura. Ma né il manubrio né il reggisella risultano troppo morbidi durante la pedalata. Anzi, c’è da dire che in casa Specialized i conti li hanno fatti molto bene. A partire dalle simulazioni in Mc Laren fino ai test su strada.
Insomma, su questa bici potete anche salirci con qualche dubbio, soprattutto se siete abituati a biciclette molto corsaiole. Dopo qualche chilometro vi accorgerete di aver lasciato tutti pregiudizi al punto di partenza per godervi una sensazione davvero notevole di precisione, rigidità e… comfort. Ovviamente.
Scheda tecnica
Modello: Specialized Roubaix
Materiale del telaio: Fibra di carbonio
Congiunzioni: –
Forcella: fibra di carbonio
Gruppo: Shimano Dura Ace Di2
Pedali: non inclusi
Guarnitura: Shimano Dura Ace (50-34)
Paccopignoni: Shimano Dura Ace (11-28)
Catena: Shimano Dura Ace
Deragliatore: Shimano Dura Ace Di2
Cambio: Shimano Dura Ace Di2
Freni: Shimano RS 805
Levecambio: Shimano Dura Ace Di2
SerieSterzo: Specialized
Manubrio: Specialized S-Works Hover carbonio
AttaccoManubrio: Specialized S-Works alluminio
Reggisella: Specialized CG-R, FACT carbon
Sella: Specialized Phenom
Ruote: Specialized Roval CLX 32
Coperture: Specialized Turbo 700×26
Colori: nero antracite
Misure: da 49 a 64
Peso*: 7,850 chilogrammi
*senza pedali
Prezzo indicativo: 4.990,00 Euro (con gruppo Shimano Ultegra Di2 e ruote DT R470 Disc)
Costruttore: www.specialized.com