23 feb 2018 – La Jaroon non passa inosservata. Anche nelle fiere, dove l’abbiamo vista per la prima volta, un po’ defilata rispetto alle top di gamma stradali utilizzate dai pro, spesso c’era la fila per guardarla da vicino e toccarla. Come una diva, perché il fascino del ramato firmato Wilier Triestina non va decadendo. Anzi, in questi anni di riscoperta vintage sta acquistando valore.
Tanto più in acciaio, anche se questo non è più il materiale principe per realizzare una bicicletta da corsa per le massime prestazioni. Però è un materiale perfetto per la costruzione di biciclette con un determinato carattere è tornato prepotentemente di moda perché in bicicletta non si va solo con cronometro e misuratore di potenza per ottenere la massima prestazione, ma anche per godersi una bella gita, esplorare, vivere nella natura. Carattere gravel, insomma, quello di cui questa Wilier si fa perfetta interprete.
Il telaio
Acciaio come una volta ma saldato senza congiunzioni. Tubazioni robuste pensate per un telaio che non è progettato per la prestazione assoluta ma, anzi, offre pure spazio per il montaggio del portapacchi. Si tratta, a tutti gli effetti, di una bicicletta pensata per passare parecchio tempo in sella senza pensare troppo al cronometro. Le tubazioni sono in acciaio al cromo molibdeno a doppio spessore e sono saldate a tig con il brunito della saldatura che traspare dal ramato con un effetto “bruciato” piacevole. Perfettamente in stile gravel in effetti
Di questo telaio esiste anche un’altra versione, più raffinata, con saldature interne realizzate con uno speciale macchinario.
La geometria
Una bicicletta da corsa adatta al fuoristrada, ovviamente, ha come prima differenza la geometria. L’angolo di sterzo più aperto e il passo più lungo danno a questa bicicletta un’impostazione più comoda ma anche più lenta di una Specialissima ed è giusto che sia così. Altrimenti la guida in fuoristrada sarebbe difficile da gestire e questa è un tipo di bicicletta che si propone a chi voglia un mezzo anche facile da guidare.
Divertente.
La forma del telaio è ben definita: tutti tubi sono a sezione tonda e la struttura ha un disegno piuttosto compatto. Compresa la forcella in carbonio a steli dritti. La sicurezza di guida è data anche dal manubrio con l’appoggio inferiore che si allarga di 12 gradi verso l’esterno (ecco perché ne parliamo sotto la voce “geometria”) per dare comodità alla presa. Non serve tenerlo troppo basso allora un manubrio così. Anzi, un po’ più alto torna comodo nei tratti da guidare, mentre su strada c’è comunque spazio per cercare una buona arodinamica.
Componenti
Il 105 di Shimano permette di tenere il prezzo al pubblico contenuto e non fa rimpiangere componenti più pregiati per precisione. Anche i comandi idraulici sono efficaci e la dimensione abbondante ed evidente si rivela comoda soprattutto nel fuoristrada. Siamo riusciti a mettere in crisi i comandi solo in un tratto di vibrazioni forti dove in qualche situazione è mancato l’aggancio di cambiata. Ma la causa, evidentemente, erano proprio le vibrazioni che hanno fatto saltare lo scatto del meccanismo interno nel momento critico, visto che poi il funzionamento è sempre stato perfetto.
I freni con dischi da 160 sono una soluzione efficace per potenza e modulabilità. Si può bloccare la ruota posteriore senza troppo sforzo, ma la gradualità della pressione del freno è più che sufficiente in tutte le situazioni restituendo una sensazione di sicurezza sempre.
Il cambio a bilanciere lungo permette il montaggio di cassette fino a 32 denti, come quella fornita sula Jaroon e sufficiente ad arrampicarsi quasi dappertutto in accoppiata con la guarnitura inferiore da 36 denti sull’anteriore. Praticamente non ci sono ostacoli per questa bicicletta e se ne trovate… vuol dire che ci vuole una mountain bike e bisogna trovare un altro percorso. Osando un po’ di più, in effetti, ci siamo trovati a pensare anche come starebbe un reggisella telescopico su una gravel, poi ci siamo resi conto che questi pensieri, se vengono, sono evidentemente rivolti a un utilizzo più estremo che valica il confine Gravel.
In effetti la bicicletta, così come ci è stata inviata da Wilier Triestina è orientata molto verso il fuoristrada. Le gomme Kenda da 40 millimetri si esaltano nel fuoristrada ma certo pagano un po’ sull’asfalto. Anche se i tasselli sono più marcati sull’esterno (cosa che su sterrato permette di prendere allegramente le curve e assicura tenuta quando si pedala in contropendenza) la scelta ideale, possendendo una bicicletta del genere, è procurarsi una seconda coppia di ruote da montare con cerchi da corsa e magari con gomme da 28 millimetri di sezione da usare quando si prevedono uscite su strada. La versatilità, a quel punto, sarebbe perfetta.
Commento
A chi è abituato ad andare su strada, una bici Gravel, apre un mondo, ormai lo sappiamo e il successo di queste biciclette è proprio qui. Come una cartina che vede improvvisamente il ramificarsi di percorsi che prima non venivano considerati e ora sono terreno di ricerca, anzi, da preferire pure. Perché se su strada si rimpiange un po’ la leggerezza e la scorrevolezza di una Specialissima (che poi qui basterebbe cambiare le ruote, con gomme più sottili e stradali per avere già una bicicletta completamente differente) è appena si mettono e ruote sullo sterrato che inizia il divertimento vero. Non ci sono più segnali stradali da seguire, al massimo le indicazioni dei percorsi e poi si può inventare pure.
Su questa versione, con le gomme da 40 millimetri, si può giocare un po’ sulla pressione delle gomme, calando qualcosa in fuoristrada e tenendole un po’ più dure se si pensa di andare prevalentemente su asfalto, ma la tenuta è notevole. Fango e foglie secche e bagnate non fanno timore. Di più, caso mai, l’acciottolato viscido dove la bicicletta richiede un po’ di attenzione nella guida. Va detto però che è una Gravel, non una Mountain Bike e sarebbe un errore confondere le due cose che restano ben diverse. Anche se, lo confessiamo, dopo un po’ di sterrato tranquillo la voglia di osare un po’ di più viene e a quel punto il limite della bici si vede, ma è anche questione di capacità del ciclista ovviamente.
Galleria fotografica
SCHEDA TECNICA
Modello: Wilier Jaroon
Materiale del telaio: Acciaio
Congiunzioni: –
Forcella: Fibra di carbonio monoscocca a perno passante 12 mm
Gruppo: Shimano 105
Pedali: –
Guarnitura: Shimano 105 (36-46)
Pacco pignoni: Shimano 105 (11-32)
Catena: Shimano 105 11S
Deragliatore: Shimano 105
Cambio: Shimano 105
Freni: Shimano BR Rs505
Dischi freni: Sram Centerline 6 viti 160 mm
Leve cambio: Shimano 105
SerieSterzo: Ritchey Comp
Manubrio: Promax
Attacco Manubrio: Promax
Reggisella: Promax Sp 255
Sella: Velo
Ruote: Wilier Triestina DD28 perno passante
Coperture: Kenda Happy Medium 700×40
Colori: Metallo o Wilier ramato
Misure: S, M, L, XL
Peso: 10,500 chilogrammi
Prezzo indicativo: 2.200,00 Euro
Costruttore: https://www.wilier.com