Parlare di bicicletta, ormai, è generico quanto e più che parlare di motociclo o di automobile riferendosi ai mezzi a due ruote. La bicicletta ha avuto uno sviluppo esponenziale negli anni (e ancora c’è da aspettarsi altro) tanto da trasformarsi e adattarsi a usi diversi. È praticamente impossibile dire, oggi, che “non esiste una bici per me”. Quella bicicletta c’è sicuramente, occorre solo capire quale possa essere quella giusta e adatta alle proprie esigenze.
È un po’ la domanda che ci si pone al momento di un nuovo acquisto, tanto più se non si è esperti ma si è deciso che “basta, bisogna pedalare” nel vero senso della parola.
La bicicletta, nella sua storia, si è evoluta da mezzo così com’era nato per usi differenti. Le prime evoluzioni furono di ordine prettamente pratico. La bicicletta serviva per muoversi e lavorare, fino ai modelli utilizzati per gli eserciti dove si permetteva, pure tra mille difficoltà, una mobilità molto maggiore che a piedi.
Quando diventò strumento di competizione la bicicletta si trasformò pian piano fino a diventare quella che oggi conosciamo come bicicletta da corsa che affiancò i modelli più cittadini con posizione più rilassata.
A fare la differenza è sempre stata, soprattutto, la posizione del ciclista in sella. Nei modelli da competizione si cerca la posizione più aerodinamica che, a ben guardare – e a dispetto di quel che istintivamente si è portati a credere – risulta anche più comoda perché il peso non grava solo sulla sella o quasi, ma è spostato in avanti e meglio distribuito sulla bicicletta. Vero che ci vuole più dimestichezza di guida per una bicicletta così (la portanza che assume la parte anteriore fa sì che si possa guidare la bici anche spostando il peso) ma permette di stare in sella per molto più tempo che su una bicicletta con posizione del busto più vicino alla verticale al terreno.
Differenze d’uso
A caratterizzare le biciclette moderne sono proprio le destinazioni d’impiego differente. La bicicletta da corsa nasce propriamente per l’uso stradale, la mountain bike, arrivata tra la fine degli anni Settanta e inizio degli anni Ottanta del ventesimo secolo è la bicicletta ideale per il fuoristrada. In mezzo c’era la bicicletta da città, la city bike, dedicata anche al turismo più o meno a lungo raggio, con la variante trekking che è una mountain bike addomesticata a terreni meno impervi ma con la robustezza di chi comunque vuole una bicicletta robusta adatta anche agli sterrati.
Da queste tipologie di bicicletta sono nate tantissime sfumature diverse, anche all’interno delle stesse definizioni, che vanno sempre di più a coprire qualsiasi uso della bicicletta. Merito anche di una richiesta in crescita e, ovviamente, di operazioni di marketing, ma non c’è operaizione di mercato che abbia senso se non c’è una clientela in grado di recepire un prodotto. Questo ha portato pure, nel tempo, a tipologie che sono diventate dei binari morti o comunque non più seguite proprio perché evidentemente meno convenienti per i produttori.
Nelle pagine che seguono analizziamo tutte le tipologie di biciclette decrivendone caratteristiche e uso.