di Guido P. Rubino
Nela lotta tra Van Aert e Pogacar vince Carapaz. Non potevano chiedere di più i due pretendenti che andavano per la maggiore, nell’attacco incrociato di tutti gli altri corridori hanno fatto anche più di quel che ci saremmo aspettati. Ma per loro i gradini più bassi del podio: Van Aert ha superato Pogacar solo sul colpo di reni.
La nazionale di Cassani si è comportata bene, non era favorita ma ha detto la sua. Peccato per Bettiol, senza gambe nel momento importante. Sbagliato qualcosa? Difficile da dirsi, la gestione è stata corretta a nostro avviso, nelle prossime ora sapremo cos’è mancato a Bettiol.
Prima di pensare alle critiche, tutto sommato, dobbiamo considerare che i valori in campo sono stati rispettati.
La corsa
Quando è andata via la fuga, proprio sul partire della prova olimpica di ciclismo su strada, il gruppo ha tirato un sospiro di sollievo. C’era già un bel via vai di borracce a quel punto, la giornata si presentava già calda così. Capito signori? Oggi c’ un avversario in più, caldo e umidità a pedalare affianco alla fatica.
Così la fuga è andata. Subito due minuti, poi cinque e così via. Fin quasi a 20 minuti. A quel punto è scattato l’allarme in gruppo e anche Ciccone è iniziato ad andare davanti a pedalare la riscossa del grosso dei corridori. Sulla salita del Monte Fuji è iniziato a diminuire lo svantaggio, riportato a misure più olimpiche, qui non c’è fuga da mandare all’arrivo e poi domani ci si pensa. Il podio è lì, una medaglia per quattro anni, un titolo per tutta la vita, una carriera con la firma.
La svolta ai -55 dall’arrivo. Quando il lavoro di Tratnick che controllava la velocità del gruppo per non impensierire troppo il Sagan “piccolo” ancora in fuga viene interrotto dall’allungo di Ciccone e poi da quello di Caruso.
È stato il segnale, quello, per dire che la corsa poteva cominciare: signori scendono in campo i grossi calibri. La fuga di inizio corsa si è esaurita nel frattempo.
L’attacco di Remco Evenepoel è deciso e forte e allora scende in campo anche l’esperienza di Vincenzo Nibali che ci si butta subito dentro. Lettura perfetta della corsa: uno come Evenpoel non lo fai andare via indisturbato.
L’Italia ha attaccato poco dopo, con un allungo cattivo di Caruso e gli altri azzurri a ruota. Un attacco preparatorio per la salita del Mikuni Pass, per arrivarci con le gambe già in croce. Ed è l’inizio della salita che ha fatto subito strage di fatiche accumulate. La prima a dissolversi è stata la Spagna, poco dopo si sono staccati anche Nibali e Ciccone, lavoro terminato per loro a favore di Bettiol e Moscon. Poi Benoot, Evenepoel che ha stupito un po’ per la fiammatina breve.
La botta forte è stata quella di Pogacar, lo aspettavano tutti e lui non ha deluso. È scappato via con McNulty, compagno di squadra di Pogacar ma con la maglia diversa degli Stati Uniti. Con loro anche Woods. Dietro, a difendersi da solo, Wout van Aert con Bettiol a ruota nel tratto più duro. Non ha mollato un metro Alberto Bettiol sulla salita più dura. Ha recuperato su Carapaz e Kwiatkowski che lo hanno riportato sotto ai primi tre. Con loro anche Uran e Schachmann hanno cercato di fare fuori Van Aert.
Il belga è rientrato nel finale della salita, ma la salita ha selezionato i migliori del gruppo.
Nel via vai di scatti e schiaffi, dopo la salita dura, ci provano in tanti a scappare via, ma quelli che alla fine hanno provato il colpaccio serio sono stati Carapaz e McNulty che hanno iniziato a mettere in tasca secondi su secondi, mentre dietro procedevano a scatti colpi di tosse.
Bettiol si spegne a 15 chilometri dal traguardo: crampi ed è stato costretto a fermarsi o quasi. Speranze azzurre finite. L’altro azzurro rimasto avanti era Moscon, ma troppo dietro per pensare in bello.
Nel circuito finale è stato Carapaz a staccare McNulty proprio nel momento in cui Pogacar e Van Aert hanno mostrato la fatica. Con l’ecuadoriano scappato via è stato Van Aert, ancora, a dare tutto per recuperare la corsa.
Niente da fare però. Carapaz ha meritato la vittoria.
24 lug 2021 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside