Fuga al via e corsa finita. Si potrebbe riassumere così, semplicemente, la prova in linea di Tokyo 2020 del ciclismo femminile. Nella fuga di giornata sono rimaste Anna Kiesenhofer, austriaca, Omer Shapira, israeliana e Anna Plichta polacca.
Dal punto di vista tattico l’applauso è tutto l’austriaca, ma per tutte le altre è stata una corsa letteralmente buttata via e riacciuffata solo nel finale. Affrontare così una gara di questo livello è davvero un peccato. Davvero una gara strana.
Il gruppo si è salvato solo per aver preso la Shapira e la Plichta nel finale. E dopo la Van Veluten (che pensava di aver vinto) è proprio la nostra Longo Borghini che è riuscita a sparare nel momento giusto: bronzo per lei!
La paura del caldo ha tenuto il gruppo delle cicliste fermo per troppi chilometri. Hanno visto la gara maschile di ieri e hanno tratto conclusioni preoccupanti. Così è successo che la fuga, pronti via, ha guadagnato fino a sfiorare i dieci minuti e per tantissimi chilometri nessuna atleta si è mossa. Che poi con squadre ridotte e senza radio è diventato difficile pure organizzarsi per un inseguimento armonioso.
E allora si è dovuto aspettare fino a 60 chilometri dall’arrivo per vedere una reazione reale del gruppo animato, finalmente, dalle favorite olandesi. Una reazione un po’ a corrente alternata ma che si è riflessa immediatamente nel vantaggio delle fuggitive ma anche sulla composizione del gruppo che ha iniziato subito a perdere pezzi, tra cui la nostra Bastianelli e poco dopo la Paladin.
Dal gruppo che ha accelerato è stata la Van Vleuten a scappare via per prima, con decisione, a caccia delle prime tre. Un capovolgimento tattico che ha riportato il gruppo a rallentare ancora.
Quando l’austriaca Kiesenhofer, austriaca, ha lasciato le compagne di fuga la Van Vleuten era ancora a cinque minuti e il gruppo ancora più in là.
Finale così, Van Veluten ripresa prima di ripartire nel finale per l’argento, ma spettacolo e gloria per chi ha vinto, ma dietro una tirata d’orecchie, da parte dei direttori sportivi, ci starà tutto. E se ci venite a dire che è un problema di corsa senza radioline ci preoccupiamo ancora di più.
25 lug 2021 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside