Ecco il ciclismo signore e signori. Se vi chiederanno, in futuro, cos’è il cliclismo potrete parlare della storia e del ciclismo e poi di questa tappa. Pogacar e Vingegaard se le sono date di santa ragione sul Col de Spandelles, penultima salita del Tour de France 2022. Poi ad Hautacam, celebrazione finale per la maglia gialla a braccia alzate.
Poi spettacolo in discesa. Quelle dei Pirenei sono discese brutte, difficili, complicate. E le cose se le complicano i primi due della classifica. Prima la maglia gialla, che riprende una curva tirando fuori il piede interno e poi lo stesso Pogacar che capitombola a terra, si sgarra un po’ ma riparte, aspettato dalla maglia gialla con un bel gesto di fair play e stretta di mano per ringraziare. Il ciclismo del rispetto, e fare diversamente non sarebbe servito a niente, se non a chiacchierare. Ma più che mai Vingegaard è sicuro e tranquillo, forte.
Davanti intanto il solito Van Aert, con Pinot e Martines, tappa e maglia a pois in palio. Inossidabile Van Aert, ma non s’era detto che le corse a tappe non erano per lui? Vince ovunque. Anche se dietro c’è Kuss a inseguire tirando Vingegaard. Dilagante la Jumbo in queste giornate di superiorità manifesta.
Van Aert tira, Kuss tira e riprende Van Aert e Martinez, Van Aert continua a tirare finché si sfianca Pogacar. Non ne ha più, arriverà al traguardo vinto e strappato. Il danese vince il Tour de France praticamente con dedica di Van Aert. A inizio Tour de France avevamo parlato di Pogacar avvicinandolo a Merckx, in queste ultime tappe il signor Van Aert è il nuovo Merckx. Ma il belga anziano vinceva tutto non lasciava nulla. Van Aert poi scoppia lascia Vingegaard da solo che si invola verso il suo Tour de France.
21 lug 2022 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside