27 lug 2018 – Daniel Martin, simpatico corridore della UAE e spettacolare protagonista di questo Tour de France mette in guardia, su Twitter, sulla posizione pericolosa che i ciclisti usano assumere cercando di andare più forte in bicicletta.
Il riferimento è alla posizione in cui il ciclista si siede sul tubo superiore della bicicletta e sporgendosi col busto oltre il manubrio. Una posizione riconosciuta da tutti come pericolosa e che ha già visto qualcuno farsi male cercando di imitarla.
La considerazione che fa Daniel Martin è se non sia il caso di vietare questa posizione proprio per evitare che qualcuno, imitando i professionisti, possa farsi male davvero.
Ecco il Tweet di Daniel Martin:
La domanda che si pone il corridore della UAE è legittima perché questa posizione, al di là sui dubbi relativi all’efficacia, è davvero pericolosa. Il peso così spostato sulla ruota anteriore rende molto precaria la stabilità della bicicletta e basta una minima sbandata o indecisione per farsi davvero male. Tanto più che in discesa la velocità è anche molto elevata.
Però ci viene anche da considerare che i corridori professionisti sappiano quel che fanno e troppe cose andrebbero vietate che si vedono fare regolarmente da un corridore e “a casa” sono assolutamente da evitare?
Ci torna in mente la questione “Spinaci”, ricordate? Le prolunghe aerodinamiche che vennero vietate proprio perché al Tour de France si disse che furono causa di troppe cadute perché i corridori le utilizzavano in gruppo e ritardavano la frenata. Anche qui: i corridori sapevano quando usare determinate posizioni e quelle cadute, si disse allora, erano causate più da una scelta discutibile delle strade delle prime tappe piatte e veloci e con restringimenti improvvisi quando tutti volevano passare per fare la volata. Insomma, si disse che fu un’abile mossa politica per spostare l’attenzione altrove e salvare il Tour (allo stesso modo fu messa in discussione la pericolosità delle ruote Spinergy, quelle con i raggi a lama in fibra di carbonio che in caso di caduta, spezzandosi, diventavano dei coltelli pericolosissimi) poi comunque “graziate” dal divieto.
Insomma, siamo dell’idea che un corridore sappia perfettamente cosa fare e che, in ogni caso, imitarlo, è una cosa che non deve essere fatta.
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GR
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