Parte il Giro d’Italia e non sarà noioso. Parte il Giro d’Italia e non ci sarà un campionissimo come lo scorso anno e come in altre corse che ci siamo abituati a vedere con un mattatore quasi abituale. Il Giro, più o meno volutamente, alterna la noia del mattatore assoluto, all’entusiasmo dell’indefinitezza di un nome che, in qualche modo, dovrà venire fuori nelle prossime tre settimane.
Tra i nostri lettori, in un sondaggio veloce fatto qualche tempo fa, era prevalsa la scelta della gara combattuta rispetto al dominatore totale che è sembrato rendere scontato il risultato al punto da toglierne l’entusiasmo.
Io, lo confesso, sono del parere opposto: quello del goderci il campione che domina un momento d’oro del ciclismo. Tanto più che non è nemmeno da solo, veniamo da mesi di vittorie entusiasmanti dei “soliti noti”. Anzi, mi piacerebbe rivedere Van Aert in questo appello rosa che non sarà mai l’ennesimo per un campione come lui. Con quel che ha dato può prendersi tutto il tempo che vuole. Se lo merita, no?
Proprio perché manca un dominatore assoluto prendiamoci il Giro che sarà, con una pletora di assaltatori giovani e meno giovani aprendo la porta anche ai nostri nomi emergenti. Forse non abbiamo ragazzini prodigio al livello dei Pogacar e compagnia, ma potremmo avere probabili campioni più classici che magari maturano anche qualche anno dopo la categoria Junior, no?
La speranza c’è e non ce la leva nessuno. Il resto è lo spettacolo in arrivo.


































io vorrei vedere un giro d’italia dove i migliori del mondo si danno battaglia… senza i migliori mi sembra una corsa declassata, dove i giochi di squadra la faranno da padrone.