30 ago 2019 – Ha senso parlare di bicicletta da stayer al giorno d’oggi? Quella del mezzofondo è un’attività che è stata messa da parte su pista, eppure è una delle discipline più affascinanti che ha fatto la storia delle gare su pista.
Ma se chi disciplina lo sport spesso ha memoria breve, è la passione a ripescare nel passato rendendolo più moderno che mai. E allora tornano attuali le biciclette e le motociclette che le guidano aprendo l’aria nelle gare ad alta velocità (medie sui 70 chilometri orari con “menate” fino a 100 all’ora) fatte di coraggio e colpo d’occhio.
A seguire la pista in tutte le sue specialità si è gettata, con soddisfazione T°Red con la fantasia e l’inventiva di Romolo Stanco, personaggio che ha saputo reinventare l’acciaio (e, come vediamo, anche l’alluminio) in chiave moderna ed ha saputo riportare l’interesse verso i materiali “storici” della bicicletta anche da parte dei più giovani.
Quale migliore occasione allora per rilanciare anche la bicicletta da stayer se non un evento internazionale? L’artigianalità di T°Red si è esaltata in questo campo.
Ecco cosa ci scrivono dall’azienda partendo proprio dalle caratteristiche della gara e dal regolamento:
Il ciclista è guidato da un “pacer” su moto di grossa cilindrata (quest’anno ai Campionati Europei UEC sono state usate Cagiva con motore Ducati fornite dalla Federazione e da Cordiano Dagnoni) e separato dalla moto da un rullo a una distanza di circa 70 centimetri.
Il pacer guida la moto stando in piedi e genera un vuoto d’aria che permette al ciclista di sfruttare la scia per aumentare la velocità ma anche di essere spinto, con una sorta di effetto vela, dal flusso generato dalla coppia motociclista/ciclista nella direzione di marcia.
Per questo motivo la posizione dell’atleta è completamente differente dalle altre discipline. Il corpo del ciclista deve essere il più vicino possibile al pacer e la sua schiena quanto più dritta possibile per offrire più superficie alla spinta della portanza del flusso d’aria generato alle sue spalle. Inoltre la forza generata nelle curve ad alta velocità, soprattutto nei velodromi al coperto di 250m con curve a 43° imprime carichi molto alti alle braccia e sulla sella richiedendo una grande preparazione fisica.
I rapporti utilizzati hanno sviluppi metrici vicini o superiori ai 10m (all’Europeo UEC 66×15 che a 120 pedalate al minuto permette di raggiungere i 72 Km/h) apparentemente lunghissimi ma nel “vuoto” generato dietro la moto l’atleta vorrebbe spesso avere un rapporto più lungo.
Regole fondamentali
Le due regole fondamentali sono l’arretramento della punta della sella che non può superare il centro del movimento centrale e la distanza tra movimento centrale e asse ruota anteriore che non può superare i 55 cm. Per questa ragione e per avanzare il più possibile il ciclista verso il pacer, viene utilizzata una ruota anteriore da 24’ che aumenta la wheelbase “virtuale” anche per il rake negativo della forcella, rendendo comunque la bici stabile anche alle alte velocità.
La forcella ha rake negativo in modo da non permettere alla ruota di scomporsi quando tocca inevitabilmente il rullo della moto poiché l’asse della stessa è dietro il fulcro dello sterzo.
Horkokhan
Con queste poche regole ma essenziali per correre in questa disciplina è nata HORKOKHAN progettata e costruita per Alessandro Mariani convocato dalla Nazionale Italiana per gli Europei Stayer svoltisi a Pordenone a fine luglio.
Mariani, nome noto per i suoi ottimi risultati nel circuito RedHook e scatto fisso viene da un passato da dilettante con trascorsi da pistard, è giovane e rappresenta per l’Italia un talento ideale per crescere in questa disciplina e ambire tra qualche tempo al titolo continentale.
Arrivato da pochi mesi nel team T°RED FACTORY RACING e subito messosi in luce con un 4° posto nella Tre Sere di Busto Garolfo e podi nello scatto fisso il giovane milanese ha accettato la sfida e con lui lo staff design di T°RED BIKES e Bianca che hanno voluto reinterpretare il mezzo da stayer nella filosofia T°RED.
Il telaio è stato progettato e studiato con il sistema CAD 3D LeHonard e analizzato virtualmente nel suo comportamento statico e dinamico. Tipicamente i telai per lo stayer sono realizzati in acciaio e con concezioni e geometrie storicamente consolidate. Lo staff design guidato da Romolo Stanco ha analizzato alcune potenzialità di incremento prestazionale e lavorato per migliorare sia l’efficienza complessiva (posizione, geometrie) che la prestazione del mezzo (trazione, guidabilità, rigidezza).
Il materiale utilizzato è una lega di Alluminio Scandio e Zirconio che T°RED ha già utilizzato nelle sue bici da pista vincitrici per due anni consecutivi del Best Track Award al NAHBS: un materiale di derivazione aeronautica che consente elevate prestazioni meccaniche, idro-formatura delle sezioni dei tubi, saldabilità elevata e possibilità di lavorare su spessori, irrigidimenti e sezioni in modo da poter controllare il comportamento di ogni centimetro del telaio.
È stato realizzato in CNC uno sterzo da 1.5” a clessidra con cuscinetti integrati per diminuire la sezione frontale e un obliquo a D per pulire il flusso della ruota anteriore. Il reggisella ha un sistema di ammortizzazione sulla punta per aumentare il comfort sullo schiacciamento in curva mentre la forcella, completamente realizzata a mano, è in acciaio con rake negativo (non dichiarato).
Al movimento centrale T47 è accoppiata una pedivella Origin in alluminio SRM con misuratore di potenza e corona Royce UK 66T con trattamento di ossidazione dura fatto in Italia da GPS e catena IZUMI. Anche se in gara è proibito vedere i dati è molto importante nelle discipline di mezzo fondo avere un controllo della potenza media e dei picchi in fase di sorpasso. Non è raro arrivare agli ultimi giri (in genere le gare sono di 100 giri quindi 40km in pista aperta) davvero allo stremo e vedere le competizioni cambiare sul filo di lana.
Geometrie
Il telaio ha angoli molto particolari per l’altezza sella di Alessandro Mariani con un seat-tube a 76,8° e uno sterzo a 75° con un orizzontale virtuale di 584mm. Lo sterzo è di 220mm ma lo stack è comunque contenuto (543mm).
La zona sterzo è stata irrigidita per avere grande guidabilità, i movimenti del ciclista sul rullo in curva sono millimetrici ma importantissimi. La scia infatti in fase di curva si sposta verso l’esterno della traiettoria e il ciclista deve spostarsi in ingresso di curva alla destra del pacer in modo fluido e morbido così da non innescare sbandamenti e restare il più vicino possibile al rullo. La stabilità è tutto e per questo anche la zona posteriore è stata carenata per aumentare la trazione e mantenere i flussi d’aria più puliti possibile sulla ruota posteriore.
Componentistica
Qualche dettaglio sulla componentistica. Brian Walker di Walker Brothers ha realizzato su richiesta dello staff design di T°RED una lenticolare anteriore da 24” appositamente costruita per questa bici (non utilizzata poi all’Europeo per decisione dei giudici di gara) mentre al posteriore è stata utilizzata la Ethereal SSD ruota dalla grande rigidezza laterale e trazione essenziali per questa attività. I tubolari Vittoria, rigorosamente incollati con mastice sono fissati ulteriormente al cerchio con una banda adesiva molto forte che dovrebbe assicurare il tubolare al cerchio anche in caso di foratura.
Lo stem ha la funzione di alzare il più possibile la posizione dell’atleta senza superare quote di headtube che potrebbero innescare pericolose instabilità dell’avantreno, ha una lunghezza di 185mm e un angolo di 35° realizzato in CNC da TOOT in collaborazione con BLKTEC e ha un’asta di rinvio sulla forcella per assicurare la stabilità anche con uno sbalzo così importante. In realtà in questo caso non sarebbe necessario ma spesso è richiesto questo vincolo di sicurezza dalle giurie.
La sella deve essere molto confortevole, in posizione molto avanzata con la punta il più possibile vicina allo zero. Si usano a volte vecchie selle oppure selle lady in gel per permettere il massimo comfort in una posizione comunque molto stressante.
“È una sensazione stranissima” dice Alessandro Mariani dopo lo shakedown del mattino “non sembra neanche di essere su una bicicletta e alle alte andature il 66×15 sembra addirittura troppo agile”.
La gara
La semifinale di qualifica del Campionato Europeo stayer di Alessandro su Horkokhan è stata la sua prima gara in questa disciplina in assoluto. Alessandro è stato tra i finalisti fino a quindici giri dalla fine quando ha subito l’attacco di Reinier Honig, della nazionale olandese che gli ha soffiato l’accesso alla finale. Mariani, anche a detta del suo “pacer”, ha fatto una gara eccezionale considerando anche la sua assoluta inesperienza ed ha chiuso dietro a Emilien Clère, Joseph Berlin Semon, Daniel Harnish, Reinier Honig e ovvero esattamente i quattro atleti che hanno chiuso poi la finale nei primi quattro posti.
Forse un po’ di sfortuna per Alessandro nella heat ma grande esperienza che lo ha portato a gareggiare domenica a Le Blanc, in Francia e ad essere subito chiamato come rappresentate italiano per le prossime gare stayer in Svizzera, Francia e Germania.
Perché
Progettare e realizzare HORKOKAHN e ora continuare lo sviluppo insieme a Alessandro Mariani e al team nazionale non è stato per T°RED un esercizio di stile o una azione di marketing. Progettare al di fuori degli schemi convenzionali permette di spingere avanti nuove idee, sperimentare materiali e soluzioni che poi possono arrivare anche su modelli stradali. Inoltre, la pista rappresenta il DNA di T°RED perché consente di portare al limite ogni dettaglio di una bicicletta, di fare misurazioni e di lavorare sul marginal gain. T°RED progetta e realizza bici uniche, per utilizzi diversi e ciclisti diversi e ogni sfida rappresenta una esperienza e un know how dal valore immenso.
Galleria fotografica
Ulteriori informazioni: http://tredbikes.com
Redazione Cyclinside