25 mag 2021 – “Se i corridori potessero scegliere…” Iniziano così molti degli appunti che i nostri lettori fanno a commento degli articoli tecnici legati al Giro d’Italia. Non hanno tutti i torti, le scelte tecniche spesso sono dettate dalla disponibilità dei materiali e anche da quel che produttori e sponsor del momento vogliono presentare al pubblico. È sempre stato così.
Però ci sono anche situazioni in cui il corridore ha libertà di scelta in base alle proprie preferenze. Le ruote, spesso, sono una scelta libera del corridore nell’ambito dell’offerta dello sponsor: alto o medio profilo, ad esempio.
Allo stesso modo si è detto della questione coperture. Tubeless, copertoncino o tubolari?
Tra le squadre che possono scegliere ci sono Bahrain ed EF che, proprio nei tapponi in salita di questi giorni, hanno scelto delle ruote tubeless. In particolare le Metron Disc tubeless-ready.
Sì, sono quelle del marchio Vision, sponsor tecnico delle squadre, ma che ha lasciato libera scelta ai corridori. «Nessuna pressione da parte nostra – ci confermano da Vision – e un po’ ci siamo stupiti anche noi della scelta anche per le tappe in salita verso ruote che, sulla bilancia, pesano un po’ di più della versione tubolare».
Una scelta (già) vincente
Ruote scelte non solo dai corridori del team EF ma anche dalla Bahrain: il trionfo di Gino Mader a Sestola è avvenuto proprio con coperture tubeless montate sulle Metron Disc tubeless-ready di Vision. Anche Tratnik aveva la versione tubeless-ready in occasione della tappa dello Zoncolan in cui è arrivato secondo.
«E anche qualche altro team si sta interessando alle nostre ruote» ci hanno confessato da Vision senza, però, fare nomi.
Ma quali sono le caratteristiche che hanno fatto scegliere i team verso queste ruote di Vision? La risposta ce la danno gli stessi tecnici che seguono le squadre:
«Le ruote Metron SL Disc tubeless-ready hanno speciali cuscinetti militari in ceramica sviluppati internamente dagli ingegneri Vision e made in Italy, che migliorano le prestazioni di scorrevolezza.
«Poi c’è la questione dello speciale “nastro elastico che abbiamo realizzato per le ruote dedicate alle coperture tubeless. È realizzato e progettato in Italia e garantisce una compatibilità ottimale tra cerchio e pneumatico, facilitando il “tallonamento” tra questi.
«Con questa soluzione, viene inoltre usato meno liquido all’interno del tubeless rispetto ad un normale nastro, incidendo sul peso finale della ruota e sui tempi della manutenzione. Questo migliora anche la scorrevolezza delle ruote su percorsi “accidentati” come le Strade Bianche. Insomma, si tratta di un vantaggio che, possiamo dirlo, ci permette di recuperare, con la scorrevolezza, i watt persi per il peso. E la scelta dei corridori professionisti ne è la prova».
Ulteriori informazioni: https://www.visiontechusa.com/it
Redazione Cyclinside