18 mar 2019 – A margine, ma neanche troppo, del press camp Campagnolo che si è svolto nelle scorse settimane a Girona, in Spagna, si è parlato anche di aerodinamica e scorrevolezza: sono due fattori molto importanti nell’efficacia di una bicicletta.
Proprio parlando di ruote i due temi assumono un’importanza reale quando si tratta di progettare i nuovi modelli. Però si è parlato anche di “resistenza al rotolamento” perché le nuove ruote immesse sul mercato (tendenza comune di tutti i marchi, vale la pena dire) sono più larghe delle precedenti, così da assecondare aerodinamicamente le coperture più larghe.
Proprio le coperture giocano un ruolo fondamentale nella scorrevolezza e quell’inversione di tendenza che c’è stata quando ci si è resi conto che non è la superficie di contatto reale col terreno a incidere sulla resistenza al rotolamento, quanto l’energia stessa che viene assorbita dalla gomma, oggi è arrivata al massimo delle espressioni. Le biciclette moderne vengono fatte con la concezione di utilizzare gomme con sezioni da 25 o addirittura 28 millimetri.
Poi ci sono le tipologie di gomme. Campagnolo produce ruote, ma ha dovuto studiare con attenzione l’aspetto delle coperture per capire quali tipologie di ruote convenga immettere sul mercato.
Ecco, per molti a questo punto ci sarà la sorpresa maggiore: i tubolari rappresentano la soluzione più svantaggiosa in termini di scorrevolezza. I numeri e i test parlano chiaro ed è grazie a questi che Campagnolo va sempre di più verso soluzioni 2-Way Fit, ossia il sistema che nella casa vicentina viene definito per quelle ruote in grado di accogliere copertoncini o tubeless.
Sono proprio le coperture tubeless a risultare vincenti in una classifica di scorrevolezza. In posizione intermedia i classici copertoncini. In fondo, come detto, i tubolari.
A fare la differenza sono proprio gli attriti interni generati dalla gomma, quelli che assorbono energia togliendo scorrevolezza alla ruota.
I risultati riportati da Campagnolo parlano di un coefficiente di resistenza dei tubolari di 0,002987. Che sarebbe l’equivalente di 30 Watt di resistenza a 40 chilometri orari con un sistema (ciclista più bicicletta) del peso complessivo di 87 chilogrammi.
Con i copertoncini il coefficiente di resistenza è pari a 0.002852, leggermente inferiore dei tubolari. Con lo stesso sistema di riferimento si parla di 28 Watt di resistenza.
Meglio di tutti han fatto registrare le coperture tubeless. Qui, sempre con un sistema di 87 chilogrammi a 40 chilometri orari, la resistenza in Watt è di 25 unità, cinque in meno che con i tubolari e con coefficiente di 0.002650.
Sono numeri che dovrebbero far riflettere i corridori, soprattutto nelle gare contro il tempo dove i 5 Watt di differenza diventano anche di più con l’aumentare della velocità. E infatti qualcuno già corre con le coperture tubeless nelle cronometro. Altri rimangono convinti di una maggiore sensibilità a favore dei tubolari e qui la questione è dibattuta visto che spesso, chi produce coperture, dimostra come l’elasticità ottenuta anche con i copertoncini sia praticamente equivalente. C’è già chi si è convinto e probabilmente in futuro saranno molti di più. E a buon motivo a quanto pare.
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Io sono a favore dei copertoncini o tubeless però questi cerchi, pesano, in media, 100 gr in più di quelli al tubolare.