«Quando spendi parecchie migliaia di euro per una bicicletta vuoi qualcosa di esclusivo per tutto quello che la riguarda. Soprattutto vuoi che tutto sia adeguato al mezzo che hai, magari esclusivo».
È convinto sulla sua linea Nicola Cannavina, ideatore e fondatore del marchio Umbrail, abbigliamento ricercato di cui vi abbiamo parlato più volte sulle pagine di Cyclinside.
«Non è solo una questione estetica – continua – ma prima di tutto di qualità. Poi anche l’estetica è molto curata e spesso andiamo anche oltre il classico che vediamo in giro proposto dai marchi che fanno tendenza. I nostri clienti ci apprezzano anche per questo».
Ma torniamo al discorso qualità. Come fai a tenere sempre altissima l’asticella?
«Tanto per cominciare penso sempre a cosa fare che altri non hanno e poi, con la scusa di provare personalmente i capi che produco mi sono rimesso a pedalare in modo serio ma sempre con uno spirito “ sereno senza velleità di nessun tipo” (Nicola è stato un buon dilettante negli anni Novanta, ndr). Questo mi permette di verificare in prima persona le soluzioni moderne, quelle ricercate dal mercato, ma anche di ottimizzarle in base alle caratteristiche che provo personalmente».
Ma è un po’ quel che fanno anche altri marchi rifornendo i corridori professionisti, giusto?
«Certo, ed è un banco di proba formidabile. Ho la convinzione di sapere bene cosa serva anche al ciclista “comune”, quello che non ha la perfezione di un professionista e magari ha bisogno di un po’ di comodità in più. Inoltre i miei capi vanno anche a ciclisti che macinano diverse decine di migliaia di chilometri all’anno».
Quindi massima attenzione al comfort.
«Esatto. Pensa che proprio in queste settimane mi sono fatto un giro di quasi mille chilometri in quattro tappe, partendo da Chiari, dove vivo in provincia di Brescia, per andare verso Ferrara e l’Adriatico, Sogliano al Rubicone e poi attraversando l’appennino, passando per Firenze Lucca fino al Tirreno e poi di nuovo su fino a casa trovando tutte le condizioni climatiche possibili, grande caldo, pioggia e altro».
…e ne hai approfittato per fare un test?
«Sì, i nuovi pantaloncini estivi della gamma 2022 che sto definendo proprio ora con i vari produttori. Saranno davvero eccezionali e credimi se ti dico che in tanti chilometri, in così poco tempo, non ho mai avuto un fastidio».
Si può anticipare qualcosa?
«Ci sono alcune ottimizzazioni, ma soprattutto il fondello. Il fondello è la soluzione a moltissimi problemi anche di posizione in sella, perché se hai problemi lì finisci col pedalare male per non sentire il dolore».
Oltre che nella boutique di Iseo, sempre in provincia di Brescia, dove si possono trovare i capi Umbrail?
«Ti confesso che questo è un problema che ho ma sto spingendo per migliorare: i negozianti sono restii a mettere un marchio di abbigliamento che non sia di quelli più in voga. Attualmente siamo da Bottega di Pinarello a Treviso e Tuscany Bycicle a Gaiole in Chianti, ma sto facendo molto per ampliare al centro Italia al Sud e non solo , dove ho una buona richiesta. D’altra parte, chi ha passione per il suo lavoro e al cliente non si limita solo a vendere cose ma anche a fornire un servizio, coccolandolo, con noi si trova benissimo e gli ordini lo testimoniano: sono clienti che poi non vogliono più cambiare».
La questione dei negozi è sempre delicata insomma
«Sì, ma abbiamo sempre un occhio di riguardo per il negoziante, la nostra politica è quella di crescere insieme, passo passo. Poi, quando capiscono la qualità del prodotto che gli possiamo dare, non tornano più indietro.
«Ora siamo nella fase di ampliare la rete negozi, magari pochi, ma che credano in ciò che propongano, sicuramente un Made in Italy di qualità».
Ulteriori informazioni: https://umbrail.it
26 lug 2021 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside