2 set 2020 – Nel volo spettacolare capitato ieri a Tiesj Benoot, durante la quarta tappa del Tour de France la vittima principale è stato il telaio della sua bicicletta. Per fortuna il corridore ha riportato solo qualche graffio (e uno spavento) e può ritenersi fortunato: finire in discesa su un guard rail scivolandoci sopra, può comportare danni tutt’altro che trascurabili.
Invece, per fortuna, i danni sono stati solo a carico della bicicletta con un telaio letteralmente spezzato. Ecco il punto. Diversi lettori si sono chiesti se sia normale che un telaio di quel livello possa rompersi così.
Cos’è successo alla Cervélo R5 di Benoot? Il corridore scivola in discesa. Riesce a controllare il mezzo ma non può evitare un primo impatto sulla protezione laterale e su cui, subito dopo, carambola sopra oltrepassandola senza subirne troppe conseguenze per fortuna.
Nelle immagini che si vedono successivamente, l’ammiraglia si ferma a soccorrerlo e il meccanico afferra la bicicletta che mostra l’evidenza del danno subito: la parte terminale del piantone è rimasta avvolta sul reggisella ma è completamente strappata dal resto del telaio. Nel video della caduta non si capisce quando sia avvenuto il cedimento, si presume al momento dell’impatto col guard rail (considerando le condizioni delle altre sezioni escluderemmo un cedimento “prima” dell’impatto come pure qualcuno aveva pensato).
A questo punto siamo a fare le stesse considerazioni della rottura di una bicicletta Pinarello che avvenne al Tour de France 2019. Dinamiche diverse ma conseguenze altrettanto disastrose: un telaio spaccato in due dopo che un corridore ci cadde sopra.
Sì, con la fibra di carbonio una rottura del genere ci sta tutta: il materiale è resistente in una direzione della forza, non in altre. E con telai top di gamma, col peso al minimo come nel caso della Cervélo R5 che ha un telaio abbondantemente al di sotto del chilo di peso, si toglie materiale dove non serve. Anzi, al contrario: si irrobustiscono solo le parti dove la sollecitazione è maggiore, le altre, proprio per tenere il basso il peso, vengono lasciate meno protette ma certamente in maniera più che sufficiente per un utilizzo normale. Una caduta, ovviamente, va oltre. E, tanto per chiarezza, con colpi del genere un telaio in acciaio o in alluminio forse non si sarebbe spezzato, ma si sarebbe deformato comunque abbastanza da buttarlo via. Quindi nessuno scandalo o telaio difettoso. Se non ci stupiamo delle alette delle Formula 1 che si disintegrano al minimo contatto, non possiamo stupirci di un telaio che si spacca in una caduta del genere.
Redazione Cyclinside