15 giu 2016 – Mentre si aspettano novità da parte di Shimano (l’attesa del nuovo Dura Ace sta trasformando le prossime presentazioni in un evento atteso dagli appassionati come il WWDC dove Apple periodicamente annuncia i nuovi prodotti), siamo andati a riprendere alcune vecchie idee ragionandoci alla luce dello stato attuale dell’evoluzione della bicicletta.
Se vi presentassero un gruppo di componenti che prevede un pignone a 14 velocità vi stupireste? Non più di tanto probabilmente. Almeno a guardare i brevetti presentati e depositati. Ce n’è uno, firmato Shimano, depositato addirittura nel 1999, che parla proprio di una struttura a 14 velocità che comprende diverse sotto strutture di pignoni. Nulla di nuovo se non fosse per il numero di ingranaggi e gli spazi. Si parla di meno di due millimetri di distanza tra i singoli pignoni per riuscire a farli stare tutti in circa 5 centimetri di larghezza. La parte interessante riguarda anche la catena che verrebbe realizzata con sole maglie esterne unite da un raccordo superiore che ne permette più mobilità e il funzionamento negli spazi molto angusti previsti. Questa catena così diversa prevederebbe un bilanciere del cambio rielaborato con una rotellina superiore di appena 5 denti proprio per accogliere il raccordo tra le maglie.
Idea folle? Al di là dell’utilità o meno di un sistema che potrebbe, a questo punto in maniera decisamente efficace, abbandonare la doppia moltiplica anteriore, la funzionalità è interessante. Anche il tipo di catena, così assemblata, potrebbe ridurre i problemi conseguenti alla linea di catena e permettere un funzionamento efficace anche in situazioni di incrocio estremo.
Allo stato attuale dell’evoluzione ciclistica probabilmente si potrebbe osare anche un po’ di più con gli spazi. Se davvero il bersaglio finale sarà far arrivare i mozzi posteriori a 142 millimetri i problemi di spazio saranno meno sentiti e ne trarranno vantaggio anche i costruttori di ruote che non si troveranno a fare i conti con campanature ai limiti della stabilità.
Solo chiacchiere? Al momento non ci sono nemmeno voci di lavori in questo senso e pure il nuovo gruppo Shimano di cui all’inizio si parlò di 12 velocità, non dovrebbe avere sorprese nel numero dei rapporti. Per inciso, la presenza di un brevetto non è indice di prodotti nuovi in arrivo (tanto meno imminente, vista la data del brevetto da cui abbiamo preso spunto per questo articolo), ma certo è indice di una vitalità e di una ricerca che non si fermano mai all’interno delle aziende. I brevetti vengono anche fatti in maniera preventiva per bloccare il lavoro dei concorrenti e poi lasciati lì in attesa che possano diventare realizzabili per convenienza di mercato e disponibilità di materiali (alcuni, semplicemente, per quanto interessanti, possono essere poco fattibili con i materiali e i costi attuali, ma in futuro le cose potrebbero cambiare). Solo idee quindi, ma conoscerle è sempre una bella curiosità.
I particolari della catena e delle rotelline del bilanciere del cambio.
GR
Semplicemente stupefacente!