Più precise di un orologio svizzero ecco che nel mondo del ciclocross tornano le polemiche sul fenomeno dello “startgeld” come si chiama in olandese, o “gettone di presenza” in italiano. Ogni inverno le polemiche tornano ciclicamente e a piangere sono quelli che rimangono a bocca asciutta. Facciamo un po’ di ordine, e spieghiamo prima cosa è questo startgeld e cosa c’è dietro.
Le gare di ciclocross in Belgio e Olanda sono a pagamento per il pubblico. Nel 2022/23 l’ingresso costa intorno ai 15 euro. Inoltre, specialmente in Belgio, vengono organizzate delle “Tende VIP” dove, chi vuole, dietro un sostanzioso pagamento o invito ricevuto, può accedere, creando un notevole giro di soldi. Mettiamo nel mucchio anche gli extra, che poi tanto extra non sono: birra, hamburger, patatine, eccetera. Lo scorso weekend abbiamo fatto un salto di persona a Loenhout per vedere il cross e abbiamo contato almeno una trentina di “foodtrucks” che erano letteralmente presi d’assalto senza soluzione di continutità. Prezzi altissimi (6,20 per delle patatine fritte, 4,20 per un bicchiere di birra). Non stiamo scherzando dicendo di aver visto gente con delle caraffe da tre litri piene di birra e la festa non finisce con la fine della gara, anzi!
Un giro d’affari enorme, senza contare le televisioni e i relativi spazi pubblicitari
Ma chi fa lo spettacolo? Guardiamo i dati. Prima dell’avvento dei magnifici due (ok, tutti parlano dei magnifici tre con Pidcock, ma alla fine l’inglese è un contorno), le gare di Superprestige e/o Coppa del Mondo non avevano grandi numeri. La regina di tutte le gare, il mitico Koppenberg, ha tristemente mostrato come, senza Mathieu van der Poel e Wout van Aert, viene seguita solo da chi ama il ciclocross, niente di più. A Massmechelen per la nuova prova di Coppa del Mondo, su un percorso nuovo, in una zona accattivante e ideale da raggiungere si è gridato al miracolo quando si sono presentati 10.000 spettatori.
Partono Mathieu e Wout? Allora hai 20.000 spettatori paganti. A Loenhout la metà del pubblico non era nemmeno tanto interessato alla gara in se, erano li’ solo per fare festa, una scusa. Senza un dualismo non c’è tifo, senza tifo non c’è festa. Van der Poel e Van Aert non partono ma ci sono tutti gli altri? Allora hai il pubblico di una gara amatoriale come al recente GP Sven Nys di Capodanno. Semplice, doloroso ma semplice.
Ecco, questo è il punto. Se leviamo “la strana coppia” mancano i dualismi e personaggi che accendono gli animi. Iserbyt ha vinto tanto in questi anni ma non è mai entrato nei cuori dei Belgi e probabilmente mai ci entrerà. Micheal Vanthourenhout è un corridore dotato di una tecnica eccezionale ma non fa mai nulla e non dice nulla “oltre gli schemi”, forte, tenace ma insipido. Sweeck, anch’esso molto dotato, ma assolutamente non un personaggio. Lars Van der Haar, da olandese, avrebbe potuto surriscaldare gli animi con un dualismo come ai tempi di Groendaal e Boom ma niente, è troppo un bravo ragazzo. Onesto e simpatico. Nel mondo del ciclocross serve bel altro per diventare qualcuno. Prendete Mario De Clercq che appena poteva cercava la guerra, a parole o tirando la bicicletta. Prendete Herygers che irrideva Groenendaal fancendogli gesti irrispettosi, e così via.
Vuoi il grande pubblico, vuoi la ressa, allora devi avere personaggi che, come moderni gladiatori si buttano nel fango alla caccia della preda. Inutile lamentarsi, inutile cercare di inventarsi regole. Vige la regola della domanda e dell’offerta.
Il grande Sven Nys si sta lamentando su tutti i canali mediatici da qualche stagione riguardo i gettoni di presenza “dimenticandosi” che anche grazie a questi soldi si è potuto costruire una carriera importante, ma lui era un personaggio, lui era il Cannibale di Baal. Un continuo susseguirsi di dualismi per lui: Nys contro De Clercq, Nys contro Groenendaal, Nys contro Pontoni, Nys contro Wellens, Nys contro Stybar, Nys contro Alberts, e tutti gli organizzatori facevano la fila per averlo al via e la fila si faceva con il libretto degli assegni in tasca. Adesso che Nys si trova dall’altra parte, come Team Manager e vede che i suoi corridori sono fuori dal “giro dello startgeld” allora si lamenta e si elegge come paladino per un cross migliore.
Capibile, ma non credibile, ci spiace.
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