15 gen 2019 – C’era un silenzio in quel velodromo vuoto da farlo diventare surreale.
Le grandi imprese del ciclismo sono state raccontate da pagine scritte in un boato del pubblico. Questa no.
Immaginate il silenzio e l’urlo solo di chi ha seguito Vittoria Bussi nei mesi di preparazione. Negli anni di speranze e delusioni per un Record dell’Ora sfuggito d’un soffio. Fino al trionfo.
«Lei ogni tanto urlava come se la stessero scannando, poi c’era l’eco che creava la cupola del velodromo. Quelle urla ci vibravano fin dentro la pancia».
A raccontarcelo è Gualtiero “Wally” Rossano. Uno dei preparatori di Vittoria, quello che le ha insegnato la resistenza alla fatica. Perché un Record dell’Ora è infinito. In un velodromo l’Ora si dilata col crescere della fatica e bisogna essere pronti, sapere cosa aspetta.
Wally ha guidato Vittoria in allenamenti infiniti, al freddo e al caldo, pedalandole affianco e incitandola. Accarezzando quella forza che lei sentiva esplodere sempre più dentro e caricata da vicissitudini che avrebbero fiaccato la volontà di chiunque.
Ma non quella di Vittoria. Chissà, forse per lei quelle porte chiuse in faccia sono diventate il carburante di un’impresa da inseguire al di là di tutto. Lei che non è nata ciclista e quasi non ci si sente neanche adesso. Laurea in matematica e dottorato in tasca.
Aveva paura della partenza, ci aveva raccontato un po’ di mesi prima del Record.
“E se cado quando esco dal blocco di partenza?”
Si è dovuta allenare anche per quello.
Il resto lo ha trovato lungo la strada. In quella pista in cui l’urlo del tifo lo ha dovuto costruire da dentro, per rompere il fruscio delle ruote e darsi la spinta. Da sola ancora una volta.
Era pronta a quella fatica. Allenamenti invernali e anche su pista, fino morirci quasi. La bicicletta ti fa scrutare dentro, fin nel profondo e trovare anche quel che non ti aspetti. Ti svuota, ti rende un animale, fa vedere la forza che hai. Ti porta al limite, te lo fa superare.
«L’ho vista continuare a girare dopo aver vomitato sulla bici, arrivare con gli occhi fuori dalla testa e mandarmi via in malo modo mentre volevo pulire il telaio, si vergognava persino di me» racconta Wally guardando il video pazzesco che vi proponiamo qui sotto.
È un video che parla di una storia bella che sembrava finire troppe volte, ma che Vittoria ha voluto continuare a scrivere finché non ha avuto ragione lei.
Provate a non commuovervi se ci riuscite.
GR
…e alla fine di questa grande impresa non ê stata chiamata per le premiazioni dalla FCI!