Tre, quattro o cinque e cinque ‘kappa’. Questa in estrema sintesi la semplicità del posizionamento: i prezzi ‘giusti’ per allinearsi alle aspettative dei propri o di nuovi clienti in un mondo ‘nuovo’. Con un evento dedicato ai media di settore, riuniti presso la sede di Lesmo (MB), che si distingue per essere l’unica divisione ‘operativa’ di un team di Moto Gp al di fuori del Giappone, il noto costruttore motociclistico Yamaha presenta così la sua inedita line-up di e-bike (almeno) per il mercato europeo.
Conosciuta per produrre motori ‘senza scoppio’ da ben 30 anni, Yamaha aveva allo stesso tempo dedicato sinora ben pochi sforzi alla costruzione di biciclette a pedalata assistita, restrigendo tale attività a modelli tipo ‘olandesina’, destinati solo ad alcuni mercati extra europei.
Ora tutto cambia. Un anno fa l’annuncio di entrare nel mondo della mobilità individuale con Switch On. Da lì il primo arrivato in Italia è stato il Neo’s, uno scooterino elettrico da 45 km/h che rappresenta da un lato una valida alternativa ai cinquantini, anche se da anni sono ormai ridimensionati quasi a una nicchia, e dall’altro è invece una soluzione di trasporto individuale silenziosa e del tutto non impattante per emissioni nocive dirette. Perfetta insomma per muoversi senza far rumore, senza inquinare e per far contenti target molto giovani e molto sensibili ai temi ambientali.
Adesso la gamma Switch On si amplia con le e-bike: bici a pedalata assistita da 25 e (a breve) anche a 45 km/h (che tuttavia al momento è ancora poca adatta all’Italia). Tre i primi modelli dedicati al mercato italiano, provati dalla stampa nella splendida cornice del Parco di Monza. Una urban, una gravel, una mtb.
Se da un lato Honda è stata più tardiva a presentare lo scooter elettrico ma guarda il mercato moto dall’alto verso il basso con una leadership al momento incontrastata, nell’ultimo anno la cinese Yadea (produttore di motocicli esclusivamente elettrici, i più venduti su scala globale) è salita al terzo posto ed è preceduta da Hero MotoCorp (un marchio indiano che non ha alcun prodotto commercializzato in Europa): questi ultimi due hanno di recente scalzato Yamaha dal secondo posto dei produttori di motocicli mondiali. Ma in genere il mercato globale è ancora in crescita per le due ruote e i rapporti di forza sono diversi a seconda dei continenti e della capacità di spesa: Yamaha ad esempio è al terzo posto in Europa, dietro a Honda e (di poco) a Piaggio. E se i ciclomotori, come accennato, precipitano, come lo moto di alta cilindrata, crescono le unità elettriche (con una leggera flessione nel primo trimestre nel 2023 eccetto che in Germania). In definitiva, manco a dirlo, non può che aumentare la ‘voglia di e-bike’, anche fra i motociclisti e in generali agli affezionati al brand: Yamaha produce strumenti musicali dal 1887 e motocicli dal 1955, portando con sé un bagaglio di reputazioni e clienti di assoluto valore. E fra i costruttori di moto ‘vere’, questo è quello che conta, è il primo marchio che crede davvero nelle e-bike: Honda non ne parla ancora, Yadea ne ha due in listino ma sono modelli molto particolari e ‘dimostrativi’, gli indiani non sono presenti in occidente. Yamaha insomma arriva prima fra i grandi e ha tutti i presupposti per scrivere nuove pagine di storia e ‘dare lezioni’ anche ai marchi più blasonati nel giro di pochi anni.
E-Bike nel concessionario
Alla luce della sua grande reputazione come produttore di oggetti di grande qualità manifatturiera come gli strumenti musicali e le famose moto campioni del mondo anche con Valentino Rossi, il primo grande pilastro di questa storica novità consiste non solo nell’aver introdotto nel nostro mercato una serie di bici con il proprio brand nel motore, ma completamente ‘firmate’ dal proprio marchio. Che non vuole delegare vendita, distribuzione e assistenza a soggetti esterni, ma decide di ‘fare tutto in casa’ seguendo la catena per intero: il prodotto si può comprare e ritirare completamente presso il punto vendita oppure online. Così, al momento dell’assistenza, l’officina sarà preparata, aggiornata e rifornita con gli standard previsti nel mondo delle moto. E quindi con tempi e livelli di formazione del personale ai più alti livelli internazionali. Lo spirito è quello comunque di agevolare questa novità anche ai concessionari: per il primo anno è stato raggiungo l’obiettivo minimo di iniziare la distribuzione su metà dei dealer (hanno già aderito 72 di 140 punti vendita monomarca) senza renderlo obbligatorio. E senza rendere necessario uno stock: l’ordine dei modelli partirà verso la sede centrale sia se verrà fatto dal negozio sia se verrà fatto online, potendo garantire comunque tempi molto rapidi. Ma l’adesione dei venditori è stata già brillante e la penetrazione negli altri centri Yamaha è solo questione di tempo.
Prime di una lunga serie
Anche se è stato prudentemente definito un “ingresso in punta di piedi”, l’arrivo di questa marchio nel mondo bici è comunque destinato a scrivere la storia. Certo, è vero che ci sono tutte le caratteristiche della prudenza. Un modello per genere, solo tre taglie (S-M-L), le più vendute e solitamente le più facili da trovare anche nei noleggi. C’è l’umiltà di dire che si parte da zero in quanto a esperienza con questo genere di prodotti, ma d’altra parte è vero che i decisori Yamaha non hanno certo scelto una strategia aggressiva, cercando di accontentare tutti. La scelta dei modelli e delle taglie è quanto più vicino alla ‘moda’ in statistica, allo scopo di minimizzare il rischio con misure e generi più venduti, richiesti e, soprattutto, dove il cliente vuole qualità e ‘value for money’. Gli stessi valori che sono sostanzialmente riconosciuti a Yamaha nei suoi prodotti motociclistici: per questo anche il posizionamento di prezzo e la scelta di componentistica di fascia medio e medio-alta, senza compromessi, rispecchia la stessa filosofia che l’ha resa amata anche a beneficio delle e-bike. Bella la homepage delle e-bike, integrata direttamente nel sito ‘globale’ di Yamaha e mostra ancora di lasciare spazio ad altri modelli, che arriveranno senz’altro nei prossimi anni, all’indirizzo: https://www.yamaha-motor.eu/it/it/products/ebike/
Modelli “tranquilli” oggi, competizioni domani
Dei tre modelli appena lanciati, uno in realtà è già sotto i riflettori perché protagonista al Giro-E in questa edizione. Grazie alla Wabash RT, la prima gravel di Yamaha, il marchio del diapason ha deciso di presentare un team che sta facendo divertire i suoi partecipanti non poco, visto che le unità propulsive montate su una buona parte delle bici da strada sono pensati per minimizzare i pesi, pagando però un po’ la potenza massima. In questo caso però il motore PWSeries ST con 70nm di coppia e batteria da 500 Wh, che condivide anche con la nuova Urban CrossCore, è più che soddisfacente per ‘tirare’ senza esitazione su qualunque livello di pendenza. Con un peso di 21,4 kg, è proposta a 3.990,00 euro è equipaggiata con lo Shimano GRX RX812 da 11v e cassetta 11-42 e freni Shimano GRX RX400.
Nel settore Urban, la bici più versatile per il commuting e il ‘primo prezzo’ di tutta la gamma è rappresentato dalla CrossCore RC, una bici versatile, equipaggiato con lo stesso PWSeries ST, l’unità più venduta nel mondo da Yamaha, con un telaio in alluminio concepito da Yamaha come in tutti e tre i modelli e con componenti sempre Shimano , in questo caso con una cassetta 11-36 da 9 velocità e ruote ‘stradali’ 700 C con copertoni da 2,00. Il prezzo in questo caso è 2.990,00 euro. Non è più un segreto, infine, che in questo ambito Yamaha ha inoltre fatto una seconda scelta epocale: ha ‘resuscitato’ l’indimenticabile marchio Booster, assegnandolo coraggiosamente a una nuova e-bike, che sarà presentata breve e mostra già per certo una collaborazione con Fantic, che fornisce il solo telaio dell’Issimo e, intorno, Yamaha ha costruito un altro tipo di ‘succedaneo’ dell’antico ciclomotore, in una salsa ben diversa: sarà infatti il primo a presentarsi con le opzioni ‘tradizionali’ o S-Pedelec con velocità massima da 45 km/h.
Per Moro 07, la prima e-mtb di Yamaha, si sale di qualità in ogni componente e il prezzo arriva a 5.499,00 euro. Proposta in due colori (Icon Blue e Raven/Silver), in comune con le altre due ha solo la batteria da 500 Wh. Il propulsore infatti è il più potente PW-X3, che arriva a 85 nm di coppia e ha 7 livelli di potenza. 12 i rapporti con cassetta e cambio Shimano XT che spazia da 10 a 51 denti. I freni in questo caso sono Magura MT5 mentre forcella e sospensione posteriore sono RockShox. Apprezzabile lo sforzo di design nel creare un elemento distintivo (e brevettato) del proprio frame di debutto fra le Mtb con il ‘twintube’ , che semplicemente si occupa di splittare il percorso del tubo orizzontale in due parti, lasciando uno spazio sufficiente per ospitare la bella sospensione posteriore che, così, oltre a essere ben visibile dal ciclista anche mentre è seduto sulla sella e guarda in basso, si presenta quasi complanare ai foderi obliqui del triangolo posteriore. Il peso è di 24.3 kg e la scelta delle ruote è andata su un diametro di 27,5”.