E a pensare che fu tra i primi, una quindicina di anni fa, a introdurre il concetto di segmentazione e di categorie nel mondo bike, lanciando prima il suo modello da granfondo che si chiamava Domane, poi quello da salita che si chiamava Émonda.
Ma il modello di riferimento è comunque sempre rimasto lei, quella Madone che ha fatto la storia di un quarto di secolo di questo marchio, quella lanciata dal “dannato” Lance Armstrong e i suoi sette Tour de France “fantasma”, quella che è continuata ad essere statisticamente la preferita dai pro rider che l’hanno continuata ad utilizzare anche in tempi meno sospetti per il ciclismo di vertice.
Il marchio sotto i riflettori è ovviamente Trek, che oggi sponsorizza i prof della Lidl-Trek, proprio loro che tra due giorni si apprestano a partire da Firenze per un Tour de France che li vedrà utilizzare la versione più aggiornata di questa piattaforma, ottava generazione di Madone, vera e propria saga del marchio di Waterloo, nel Wisconsin.
La Madone “Gen. 8” esce oggi, 27 giugno 2024, ad appena due anni di distanza dal lancio della precedente generazione, la settima, rispetto alla quale riprende in linea generale il design e i fondamentali tecnici, ma li aggiorna tutti con soluzioni in gradi di renderla più leggera, più confortevole e tutto questo con il medesimo bagaglio di aerodinamica che caratterizzava la precedente generazione.
Motivazioni simili hanno indotto Trek a ripensare la sua strategia commerciale, eliminando dalla gamma prodotto la Émonda o quantomeno eliminare la Émonda SLR e la Émonda SL, ovvero in carbonio, visto che la Émonda in alluminio rimane).
In pratica, per riprendere ciò che dice Trek nel suo comunicato ufficiale, la nuova bici «è una combinazione sconvolgente delle sue due iconiche superbike. Leggera come Émonda, veloce come Madone, è davvero il meglio dei due mondi e l’unica bici da corsa di cui avrai bisogno. Per sfrecciare in salita o per la volata finale, Madone Gen 8 è stata concepita per essere la migliore, ovunque la guidi».
Andiamo allora ad argomentare tecnicamente cosa c’è dietro queste dichiarazioni.
Leggerezza da Émonda
Riferendoci al kit telaio, la Madone Gen 8 vanta un peso identico a quello del kit Émonda SLR e risparmia ben 320 grammi rispetto al precedente kit telaio Madone.
Nello specifico, il telaio in versione SLR in taglia ML verniciato pesa 796 grammi, ai quali vanno aggiunti i 350 della forcella.
Il merito, principalmente, è della nuovissima fibra di carbonio proprietaria OCLV; arrivata in questo caso alla serie 900: il carbonio OCLV 900 Series utilizza una fibra di origine che risulta il 20 per cento più resistente rispetto a quella usata per la precedente OCLV 800.. Questo consente di soddisfare tutti i requisiti di resistenza e sicurezza, tutta la rigidità laterale e torsionale di prima, ma utilizzando meno materiale.
Ancora. il nuovo OCLV (che ricordano essere da vent’anni la sigla acronima di Optimum Compaction Low Void) si avvale di un nuovo standard di produzione: una camera d’aria a forma di rete consente un posizionamento più preciso del materiale e meno “rughe” interne; ancora una volta questo consente di utilizzare meno materiale e risparmiare peso.
Design più gentile
Fin qui le migliorie interne, che non si vedono, cui si accoppiano innovazioni legate al design: forme e architettura dei tubi mantengono quel family feeling estetico della vecchia versione, ma in linea generale diventano meno generosi alla vista, in grossa parte con diametri e sezione leggermente inferiori.
L’impressione estetica immediata, evidentemente, è quella di un look più delicato, più “gentile”.
Anche questo, ovviamente, ha permesso di risparmiare grammi, e appunto farlo al punto da strizzare gli occhi a tutti quelli che fino a ieri erano “devoti” di Émonda SLR.
Dati aerodinamici sorprendenti
I risultati in galleria del vento hanno discorato che la nuova Madone Gen 8 risparmia 77 secondi per ora (applicando una potenza costane di 200w) nel confronto con la Émonda e che rispetto alla precedente Madone offre invece gli stessi valori di penetrazione all’aria.
Questo, essenzialmente, accade grazie ai nuovi profili aerodinamici Full System Foil che hanno ridefinito il concetto di velocità.
Aggiungiamo che sul nuovo kit telaio anche borracce e portaborracce sono state ripensate in questo senso: le nuove RSL Aero in dotazione alla Madone SLR favoriscono le prestazioni in termini di velocità dell’intero sistema di guida su qualsiasi bicicletta.
Forme ottimizzate
Adattarsi a uno spettro anatomico allargato, o meglio adattarsi alle mutate modalità di settare la loro bici e soprattutto impugnare il manubrio; di rivisto Madone ha anche la geometria leggermente rivista; la collaudata Race Geometry H1.5 di Trek è stata ottimizzata ed ora risulta meglio adattabile agli utilizzatori di statura piccola oppure grande.
La rivisitazione morfologica tra i vari tubi ha prodotto una differenziazione più uniforme che in passato tra una taglia e l’altra. Questo facilita la ricerca e l’individuazione della taglia corretta.
In quanto a stack e reach, invece, i valori dimensionali sono grosso modo simili a quelli della vecchia Madone: solo alcune taglie (ad esempio la ML e la L) cambiano per un paio di millimetri nello stack e nel reach.
Inoltre, anche il diametro dei tubi sulle varie taglie è stato dimensionato in proporzione alla misura, con diametri che sostanzialmente vanno a crescere in proporzione alla taglia.
Non solo, oltre alle lunghezza, in base alla taglia variano anche i diametri e gli spessori interni, in base ai diversi carichi attesi sulle varie misure: mantenere le stesse sezioni trasversali potrebbe infatti portare a tubi troppo rigidi per le taglie più piccole o non abbastanza rigidi per le taglie grandi.
La stessa logica ha anche implicazioni aerodinamiche, con forme dei tubi che su tutte le sei taglie prodotte riescono a garantire la stessa resa dal punto di vista all’impatto con l’aria. A tal proposito è importante dire che sulla nuova piattaforma Madone anche le taglie più piccole e le più grandi sono state testate in galleria del vento.
E il comfort?
Leggermente più “snello” e con un foro con dimensioni leggermente inferiori: anche la tecnologia IsoFlow, ovvero quell’originale foro che correda la zona del nodo die sella, è stata aggiornata.
Il nuovo IsoFlow ha prodotto un certo alleggerimento in virtù della sua forma più snella, ma soprattutto ha comportato un miglioramento della cosiddetta vertical compliance, ovvero la capacità del telaio di flettere verticalmente sullo sconnesso, ma farlo senza incidere sulla rigidità laterale: questa prerogativa è migliorata di ben l’80 per cento rispetto alla precedente Madone.
Nuovo manubrio: più ergonomico, più moderno
Ce lo potevamo aspettare: anche Trek, come del resto altri produttori, si allinea al moderno trend che vuole manubri sempre più compatti nella parte alta e con un certo grado di flare sulle “code” basse.
In particolare, la Madone SLR mette il rider nella migliore posizione aerodinamica grazie al nuovo integrato Aero RSL Road: anche questo è realizzato in leggerissimo Carbonio OCLV, ha un flare marcato, quantificabile in tre centimetri prodotti per entrambe le code.
Telaio che guarda al futuro
Degna di nota la scelta di Trek di predisporre i drop-out posteriori alla compatibilità con l’interfaccia UDH, andando a “pescare” nel moderno repertorio tecnico introdotto nel mondo “off road” (e in particolare Sram) e rappresentando un elemento che di per sé prefigura scenari di ibridazione e di contaminazione interessanti tra i due mondi dell'”asfalto” e del fuoristrada.
In versione SLR ed SL
Confermatissima la doppia declinazione di carbonio, che grada modulo e qualità del composito OCLV impiegato in base ai modelli destinati ai top rider di livello World Tour, è ovviamente la linea SLR, oppure ai ciclisti che hanno sempre in testa l’agonismo ma che vogliono risparmiare sul budget anche al costo di sacrificare il peso, è la variante SL.
Nel secondo caso, architettura tecnica, forme del telaio e geometria sono le stesse, cambia solo il tipo di carbonio (OCLV 500 al posto del “900”) e il fatto che sul cockpit troviamo il binomio “attacco/curva” separati.
Peso? Il telaio SL in taglia ML verniciato persa 1054 grammi, la forcella 363.
Queste, nello specifico le differenze i telai SLR e SL:
Versione SLR
- Carbonio OCLV 900
- Manubrio in un pezzo
- Borraccia e portaborracce specifici
- Disponibile come frame set e disponibile con programma di personalizzazione ProjectOne
- Compatibile solo con trasmissione elettroniche
Versione SL
- Carbonio OCLV 500
- Set di guida in due pezzi
- Disponibile solo con allestimenti e colori di serie
- Compatibile anche con trasmissioni meccaniche
Gli allestimenti, i pesi*, i prezzi
SLR9 AXS: Sram Red AXS, ruote Bontrager Aeolus RSL 51 – 7 Kg, 13.999 euro
SLR9: Shimano Dura-Ace, ruote Bontrager Aeolus RSL 51 – 7.08 Kg, 13.499 euro
SLR7 AXS: Sram Force AXS, ruote Bontrager Aeolus Pro 51 – 7.43 Kg, 9.499 euro
SLR7: Shimano Ultegra, ruote Bontrager Aeolus Pro 51 – 7.31 Kg, 8.999 euro
SL7: Shimano Ultegra, ruote Bontrager Aeolus Pro 51 – 7.88 Kg, 6.659 euro
SL6 AXS: Sram Rival, ruote Bontrager Aeolus Elite 35 – 8.43 Kg, 5.639 euro
SL6: Shimano 105 Di2, ruote Bontrager Aeolus Elite 35 – 8.16 Kg, 5.129 euro
SL5: Shimano 105, ruote Bontrager Aeolus Elite 35 – 8.7 Kg, 3.589 euro
SLR kit telaio (telaio, forcella, reggisella): 5.129 euro
SL kit telaio: 3.069 euro
*considerando un telaio in taglia ML, con coperture tubeless provviste di sigillante
Ulteriori informazioni: Trek