2 ago 2017 – È stata dimessa dal Rummo, l’azienda ospedaliera che l’aveva in cura da quel drammatico 6 luglio. Claudia Cretti sta meglio, ha iniziato a interagire ma c’è ancora tutto il lavoro delicato della riabilitazione da affrontare. Una strada da percorrere che certo non sarà una passeggiata, ma la buona notizia è che la salita sia finita.
In questi giorni, da quel 6 luglio, è stata la mamma di Claudia, Laura, a tenere informati gli amici, i conoscenti e tutti gli appassionati di ciclismo e non solo sulle condizioni della figlia.
Nella foto d’apertura il personale del Rummo con la maglia della squadra di Claudia Cretti
Per questo vi riportiamo integralmente il suo pensiero, toccante come sempre. Quello di una mamma che sta vedendo la figlia nascere un’altra volta e ha condiviso terrore e speranze con un equilibrio incredibile:
Cara Claudia, tra qualche ora torneremo in Lombardia, noi a casa, tu nel centro riabilitativo.
Inizia una nuova avventura. Per noi può essere solo bella.
I medici della neurorianimazione ci hanno detto che non ricorderai nulla di questi 26 giorni trascorsi qui.
Noi invece ci ricordiamo e ci ricorderemo tutto.
La cosa bella è che non abbiamo solo ricordi di dramma, disperazione, paura. Ci sono una serie di emozioni , immagini, persone che ci portiamo nel cuore con affetto e riconoscenza.
Ora posso fare i nomiVado in ordine cronologico:
GRAZIEAl personale dell’ambulanza a seguito del Giro Rosa che ti ha raccolto in condizioni disperate, diretto dal dott. Muttini ( che avendoti “adottato” moralmente ha organizzato il tuo trasporto in Lombardia)
Ai poliziotti che ti hanno scortato prendendosi anche dei rischi personali perché a loro era stato comunicato che c’erano solo pochi minuti di tempo. In particolare a Giuseppe, lui lo sa perché….
Al Dott. Catapano e la sua equipe, che mentre noi facevano il ” viaggio della disperazione” ha avuto per ore in mano la vita di Claudia , eseguendo un’intervento il cui risultato è sotto gli occhi di tutti.
Al Dott. DeCillis, primario di neurorianimazione, che ha avuto l’arduo compito di tranquillizzare due genitori disperati e di tenerli informati per quasi un mese ora per ora, giorno per giorno, in equilibrio delicatissimo tra obbiettività ed umanità
Al Dottor Ferro, direttore del dipartimento di neurologia
A tutto il personale del reparto di neurorianimazione, dal primo all’ultimo.
Al proprietario, al Direttore Ermete, a Rossella e a tutto lo staff dell’UNA hotel il Molino, che ci ha accolto come in famiglia
Al Direttore sanitario , Dott.. Jervolino che senza fare troppi annunci è passato personalmente a trovare mia figlia in solitudine alle 7,30 di mattina tutti i giorni
Al Sindaco Mastella e al Vice Questore che da subito con il potere della loro autorita’ sono venuti personalmente a farci la massima disponibilità per qualunque cosa avessimo bisogno
A tutti i Beneventani, al loro affetto, calore, vicinanza, solidarietà pur nella discrezione
Alle persone incontrate nella sala d’attesa, che, pur nel loro dolore e nella preoccupazione dei loro cari in rianimazione, non hanno mancato un giorno di chiedervi di Claudia. A loro un pensiero particolarmente affettuoso e tanti auguri…
A tutte le persone che hanno cercato di starmi vicino, chi esponendosi, chi restando in silenzio, chi pregando, chi facendomi forza. Tutte le mamme che si identificavano, i papà, e la famiglia del ciclismo, Ci è arrivato TUTTO!
A proposito di mondo del ciclismo, ai dirigenti del gruppo sportivo ciclistico sangiorgese, Paolo e Arnaldo.
Spero di non aver dimenticato nessuno.
Cara Claudia. Io ho fatto una promessa. Tra qualche mese dobbiamo tornare a Benevento. Tutta la famiglia. Anche se non ricorderai niente, sarà una storia fantastica che noi ti racconteremo e ti porteremo a visitare posti e persone.ARRIVEDERCI a tutti.
Con grande affetto.
Laura e famiglia.
PS. Non l’ho mai chiesto prima , oggi lo faccio , soprattutto ai Beneventani. Vi chiedo di condividere il più possibile il mio post, in modo che i miei grazie arrivino a più gente possibile….”
RC