Una fotografia interessante non fa vedere tutto, ma si concentra su dettagli che parlano anche di ciò che non si vede. Magari lascia qualcosa alla fantasia, così da coinvolgere chi la osserva così come accade leggendo un bravo scrittore.
La tappa di ieri, la prima del Tour de France, da Firenze a Rimini può essere descritta con due dettagli che racchiudono il ciclismo: i cinque secondi con cui Bardet e van den Broek hanno resistito al rientro del gruppo o di quel che rimaneva, vista la giornata soffocante di caldo che ha rammollito le gambe di molti, e la via crucis, iniziata praticamente dal primo chilometro, di Mark Cavendish.
Tra questi episodi c’è tutto. Disperazione e tenacia di Cavendish che insegue il record della trentacinquesima vittoria e arriva a vomitare sulla prima salita. Come puoi stare, nella testa, se vomiti a 180 chilometri dal traguardo della prima tappa, bollente, del Tour?
Su 200 e passa chilometri per niente facili il tempo massimo è abbondante ma, a un certo punto, è cominciato a girare tra gli addetti ai lavori rubando parte dell’interesse alla testa delal corsa.
![rimini-ASO Billy Ceusters – Cyclinside.it](https://cyclinside.it/wp-content/uploads/2024/06/rimini-ASO-Billy-Ceusters.jpg)
(foto qui sopra: ASO Billy Ceusters)
All’opposto di tutto Bardet e van den Broek hanno fatto una cosa d’altri tempi: hanno fregato tutti quando ormai sembravano spacciati, vittime di quel modo chirurgico da ciclismo moderno che, mal che vada, vede il gruppo piombarti addosso e divorarti all’ultimo chilometro e poi scansati che facciamo noi.
Il vero fenomeno, ieri, è stato proprio van den Broek, in fuga dalla mattina a fare da staffetta e trampolino al suo capitano Romain Bardet. Una maglia gialla inseguita da una vita e conquistata in Italia. È al suo ultimo Tour rispetto all’erede dei grandi per cui era già stato osannato. Ha stretto i denti per tenere la ruota del suo gregario con la dinamite e alla fine, quando ha alzato le braccia sul traguardo, è stato per indicare l’artefice della sua vittoria. Due guerrieri jedi in coppia, allievo e maestro, in simbiosi perfetta e felicità condivisa. Ti viene da pensare che certe volte il ciclismo sia ingiusto, ci vorrebbe il parimerito come in certe gare di atletica che si fermano alla stessa asticella superata.
![Tour de France 2024 – Cyclinside.it](https://cyclinside.it/wp-content/uploads/2024/06/cavendish-rimini.jpg)
Ma non dite che doveva vincere van den Broek, lui era il gregario e, come tale, votato al capitano. Gradi, rispetto e anche contratto lo hanno fatto alzare le braccia come se avesse vinto lui ieri. Il suo premio non è stata la vittoria ma un salto di qualità di cui si terrà conto e magari qualche credito da riscuotere lungo la strada. Ciclismo antico.
Seguite il nostro Speciale Tour de France 2024 e dite la vostra sul nostro gruppo: https://www.facebook.com/groups/cyclinside