Il gruppo lascia fare, Pogacar ha ascoltato, forse, le richieste. Probabilmente medita per domani un exploit a suggellare definitivamente questo Giro d’Italia.
Via libera allora, purché lontani in classifica, quindi quasi tutti. Ma lontani anche dai primi posti della classifica, così da volare via in pace, come è giusto in una tappa lasciata al popolo e non solo ai nobili del Giro.
L’applauso oggi è tutto per Andrea Vendrame, italiano di squadra francese che è scappato con quelli giusti, ha gestito le forze (lasciando anche fare quando ha giudicato non fosse necessario esagerare) e poi è scappato via in discesa, come sa fare lui, e poi via a tutta a sperare e spingere sui pedali, da non sentire neanche la pioggia. Nella salita finale non c’era più nessuno di sotto a vista d’occhio, roba che è valsa più di una spinta. Ha sorpreso gente come Alaphilippe (altri punti tappa per lui, anzi, combattività) e poi Narvaez, ultimi superstiti di un giorno di fuga.
Tregua per il gruppo?
«Guarda, siamo tutti d’accordo, non scattiamo più, non cercheremo di metterti in difficoltà, ma basta, ti prego, non ne possiamo più»
In gruppo una frase del genere è circolata raramente, ma è successa. Ci sono testimonianze più o meno ufficiali. Pare sia arrivata a Bugno, anche a Indurain in tempi diversi. Andando indietro nella storia ciclistica si parla di grandi campioni. Ma se la sentirono rivolgere anche i “dilettanti” russi, quell’armata rossa che non poteva passare al professionismo e allora bullizzava a suon di muscoli e 53 in salita corridorini imberbi che dovevano ancora sbocciare.
In una tappa come oggi, probabilmente, è arrivata anche a Pogacar, tanto già lo sanno che domani il Monte Grappa sarà da si salvi chi può. Almeno oggi, per piacere, non esagerare. E così sia.
Ieri, scherzando, Gaviria l’ha rivolta a Pogacar mentre si andava a fare la volata a Padova: “almeno qui lasciaci qualcosa”. Il tono scherzoso parla di un clima sereno, rassegnato, ammirato. Quando sai di correre con la storia del ciclismo ne diventi orgoglioso, ci sarà un po’ di invidia, certo, ma poi finisci col tifarlo. Sai che lo racconterai d’inverno a tavola con amici, ai figli e poi ai nipoti. “Quella volta, forse, mi avrebbe pure lasciato la tappa, ma poi non si è fidato degli altri che arrivavano ed ha proseguito da solo e io non ne potevo più”: ve l’immaginate Pellizzari tra cinquant’anni davanti al camino, oppure in bicicletta con gli amici?
È così che la tappa di oggi è scivolata verso Sappada. Anzi, scivolata mica tanto, visto che era salita. E pure se non cattiva, non lunghissima, era comunque salita di tarza settimana e terzultima tappa. Un mal di gambe che torna nei muscoli e nei pensieri già girandosi nel letto, figuratevi in bicicletta.
Vendrame ha saputo far andare bene la sua bici in discesa, con coraggio e furbizia. Poi non ce n’è stata più per nessuno.
C’è voluto un quarto d’ora per aspettare il gruppo o, almeno, i rimanenti. Sono stati rallentati pure da una caduta di distrazione di Geraint Thomas che si è arrotato con un altro corridore. Niente di grave per lui.
ORDINE D’ARRIVO
1 – Andrea Vendrame (Decathlon AG2R La Mondiale Team) – 157 km in 3h51’05”, media di 40.764 km/h
2 – Pelayo Sanchez (Movistar Team) a 54″
3 – Georg Steinhauser (EF Education – EasyPost) a 1’07”
CLASSIFICA GENERALE
1 – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
2 – Daniel Felipe Martinez (Bora – Hansgrohe) a 7’42”
3 – Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) a 8’04”
LE MAGLIE UFFICIALI
Le Maglie di leader del Giro d’Italia sono disegnate e realizzate da CASTELLI.
- Maglia Rosa, leader della Classifica Generale, sponsorizzata da Enel – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
- Maglia Ciclamino, leader della Classifica a Punti, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e ITA Italian Trade Agency – Jonathan Milan (Lidl-Trek)
- Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
- Maglia Bianca, leader della Classifica Giovani, nati dopo il 01/01/1999, sponsorizzata da Eataly – Antonio Tiberi (Bahrain Victorious)
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