9 mag 2017 – Alla presentazione Campagnolo delle novità dello scorso anno avevamo visto in anteprima assoluta i freni a disco della casa vicentina. Prototipi, ci avevano detto, e intanto era già partita una sperimentazione su tanti fronti. Campagnolo pensava ai freni a disco ma stava già immaginando tutta una piccola rivoluzione da dedicare alla bicicletta.
Adesso ci siamo. Quelli che abbiamo potuto provare sulle strade di Gran Canaria sulle bici approntate da Campagnolo, sono i freni definitivi, quelli che si preparano al debutto sul mercato che è previsto già per la fine di maggio-primi di giugno del 2017.
Campagnolo ha ammesso di essere stata molto prudente sul mercato, anche per quanto riguarda i problemi (veri o presunti) di questo periodo. Per questo motivo ha voluto analizzare tutti gli aspetti della questione e, lo diciamo subito, Campagnolo esordisce con dei dischi arrotondati su cui appare davvero difficile farsi male e certamente non più che su altre parti della bicicletta anche più sporgenti.
«Siamo alla fine di un progetto che comprende un sistema completo di ruote e trasmissione. Non si tratta solo di freni a disco – spiega Joshua Riddle di Campagnolo – Essere gli ultimi a uscire sul mercato ci permette di essere avvantaggiati nel raffronto con i prodotti già esistenti, ma ci dà anche la responsabilità di dover fare un prodotto ottimo. Pensiamo di aver raggiunto un risultato di altissimo livello».
Per quanto detto nel testo che segue non si parlerà solo di freni.
Disc Brake Projet
«Non usciamo dopo gli altri perché abbiamo iniziato a studiarli tardi, probabilmente abbiamo iniziato anche prima ma abbiamo preso il tempo che abbiamo ritenuto opportuno per tutte le regolazioni di base. In questi mesi si sono succeduti test e prototipi per collaudare a fondo diverse soluzioni – continuano i responsabili di Campagnolo – Dopo i test con i professionisti e altri collaboratori si è arrivati alla fase di “Campagnolo corretto”, quella con cui definiamo il prodotto “finito”».
Dopo questo occorre mettere in conto anche le ultime finiture che permettono di definire il modello che andrà in produzione per l’immissione definitiva sul mercato.
Quante versioni
Per i freni a disco Campagnolo non ha previsto una versione corrispondente ad ogni gruppo del suo catalogo, ma delle famiglie di prodotto dedicate a diversi sistemi.
Con i freni a disco si potranno utilizzare i gruppi Super Record, Record, Chorus e Potenza.
Per i tre gruppi di vertice è previsto il sistema con leve in fibra di carbonio, per il potenza sono stati realizzate delle leve in alluminio. Inoltre per le versioni EPS di Super Record e Record sono previste delle leve in grado di comandare il sistema elettronico.
Ecco nel dettaglio tutti i componenti del sistema H11 di Campagnolo.
Leve Ergopower H11
Spicca subito l’ergonomia nell’osservare le nuove leve dedicate ai freni a disco. La presenza del serbatoio dell’idraulica rialza di otto millimetri la parte superiore del comando. A prima vista sembrano anche di più, ma nel raffronto diretto si nota come è stata rifinita leggermente la leva nella parte alta.
Ne risulta comunque una protuberanza maggiorata che offre un vero e proprio appoggio in più quando si è in sella in posizione avanza. Provandolo ci si rende conto di quanto sia comodo.
Il cilindro dell’idraulica inserito nella parte superiore è identico per tutti i comandi (quindi è un ricambio unico, indifferentemente per leva destra o sinistra ed è universale per tutta la gamma) ed utilizza olio minerale. Si tratta di un componente sviluppato assieme a Magura, partner di Campagnolo per lo sviluppo di alcune parti del nuovo sistema frenante.
La leva vera e propria permette diverse regolazioni. È possibile tarare la distanza della leva dal manubrio, perfetto per chi ha mani piccole, ma anche regolare l’aggressività della leva, ossia lo spazio di movimento della leva prima dell’ingaggio delle pastiglie sul disco. Per la regolazione basta una chiave a brugola da 2,5 millimetri.
Il sistema di cambiata rispecchia quello delle leve per freni tradizionali in tutte le sue caratteristiche (meccaniche o elettroniche).
Corpo freno
Il corpo del freno è realizzato in alluminio per avere caratteristiche ottimali di solidità e rigidità. Le pinze sono disponibili per dischi da 160 o 140 millimetri (per il posteriore, dove alla frenata è richiesta meno potenza – stesso principio per cui era stata pensata la possibilità di montare un freno tradizionale a singolo fulcro piuttosto che a doppio fulcro come sull’anteriore dove serve maggiore potenza).
La compatibilità è con innesto flat mount, quindi perfettamente adatto ai telai presenti sul mercato. Non occorre alcun adattatore anche per evitare possibili inneschi di dispersione di forza e causa di problemi. Il sistema di apertura per lo spurgo è studiato per evitare uscite non volute di liquido che possa contaminare le altre parti durante le operazioni di manutenzione. Tutta l’estetica appare molto pulita ed è il risultato anche di una ricerca di ottimizzazione del materiale che si risolve pure in un guadagno di peso.
Il montaggio avviene con sole due viti che sono diponibili in diversa lunghezza a seconda dei telai (da 19 a 44 millimetri con sei scelte differenti). Tutte le parti sono facilmente ispezionabili e questo diventa un bel vantaggio in termini di sicurezza.
I pistoni sono da 22 millimetri e in resina fenolica scelta per la capacità di isolamento termico. Particolare l’utilizzo di una molla magnetica che elimina la necessità della molla meccanica per garantire un rendimento uniforme nel tempo e un ritorno immediato in posizione di riposo.
La pastiglia è in resina organica per tenere uniforme la frenata anche quando la temperatura si alza ed è montata su un telaietto in acciaio che ne assicura la resistenza. Il sistema è realizzato per facilitare anche la manutenzione. È presente un indicatore di usura (sonoro) e il sistema di montaggio è fatto in modo di facilitare l’inserimento delle pastiglie in sede. Le pastiglie sono fatte anche in modo di ridurre le vibrazioni con un sistema brevettato che rende anche il freno silenzioso in ogni situazione. Anche dopo frenate lunghe e insistenti non abbiamo mai notato vibrazioni o rumori anomali.
Dischi
La disponibilità dei dischi è da 160 o 140 come già detto per i freni. Campagnolo ha lavorato a lungo per tenere i freni i più sicuri possibili ed ha applicato sin da subito l’arrotondamento degli angoli dei dischi.
I dischi sono estremamente resistenti al calore e sono stati testati per non deformarsi nemmeno dopo un lungo utilizzo ad alte temperature.
Guarnitura H11
La guarnitura è fatta per i telai che hanno geometria differente a causa del mozzo posteriore più largo (Campagnolo lavora con il mozzo posteriore da 142 millimetri. La nuova guarnitura in fibra di carbonio è per i gruppi Super Record, Record e Chorus. Le stesse misure saranno previste anche per il gurppo Potenza con la sua specifica guarnitura. Il lavoro fatto ha permesso di mantenere il fattore Q a 145,5 millimetri riducendo lo spazio tra guarnitura e pedivella.
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