4 giu 2018 – Il Bicicletterario alla quarta edizione è diventato un concorso maturo. È cresciuto il livello delle opere premiate ma, da giurato, posso dire anche quello delle opera sottoposte al giudizio della giuria, a prescindere da vittoria o meno. In fondo, la classifica non è la cosa più importante che si guarda alla premiazione. Scrivere può essere estetica o emozione, anche tutt’e due e leggerne diventa un piacere e un rimbalzare di sensazioni.
Lo stesso può capitare a guardare l’antologia del Bicicletterario 2018, ormai un appuntamento annuale che vi consigliamo di ordinare e tenere in libreria o sul tavolo del caffè, come direbbero gli anglofoni che bevono caffè troppo lunghi e troppo caldi per i nostri gusti. C’è tempo di leggere allora.
Certe opere però potreste gustarle anche al tempo di un caffè italiano, ristretto e napoletano, come l’accento che spesso infiocchetta certe letture.
Il Bicicletterario è un premio territoriale e anche nazionale. La cartina dell’Italia preparata dagli organizzatori è piena di spilli colorati a seguire l’origine degli scritti pervenuti, si dirama a raggiera da Scauri, basso Lazio, fino a toccare tutte le regioni e le province italiane. Poi salta pure il confine e si estende su un planisfero che ogni anno fa segnare nuovi Paesi.
Ad assistere come giurato dall’altra parte della cattedra c’è da vederli tutti in volto gli scrittori. E c’è da leggere tra le righe delle loro scritture, tra sogni qualche malinconia.
Scrivono bambini e adulti e non sempre l’età rispecchia la condizione. Il Bicicletterario è fantasia come la bicicletta. Qualcuno ci ricama su, qualcun altro si affaccia alla finestra e guarda. Molti hanno scritto dopo aver pedalato riordinando le idee. Qualcuno è andato a riprendere ricordi di bambino e si segnava gli appunti per l’intervista direttamente sulle mani in un curioso tatuaggio letterario, altri ne avrebbero avute così tante da dire che il tempo non sarebbe bastato nei pomeriggi pieni del Bicicletterario.
Intanto c’erano il mare e i bagnanti, i bambini e le maestre, gli ospiti da lontano e quelli che si erano alzati da poco. Poi c’erano i lettori professionisti a impreziosire le opere che, tramite la loro voce, diventavano vive e ritrovavano perfettamente l’emozione di chi le ha pensate.
Poi la musica, i libri da scegliere, i lavori dei bambini, le fotografie di “Scatto Fisso”, il concorso fotografico legato al Bicicletterario e un po’ di birra che rinfrescava i pomeriggi di quasi estate di Scauri tra un cantastorie antico e moderno, un numero di prestigio e le parole del fantasiologo.
Infine, l’appuntamento al prossimo anno.
Quelli del Bicicletterario hanno appena finito di smontre la strutture preparate per l’accoglienza (quest’anno più confortevoli che mai), ora hanno detto che si concederanno qualche giorno di riposo, ma intanto hanno già parlato di alcune idee.
In realtà, il Bicicletterario edizione 2019 è già iniziato.
Guido P. Rubino
COMPLIMENTI PER LA BELLISSIMA INIZIATIVA
QUESTO CONCORSO SARA’ UN BELLISSIMO RICORDO NEL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI