Girmay saluta l’Italia da parte del Tour de France. Volata di gruppo dominata su Gaviria e de Lie, con Pedersen al quarto posto. Il gioco dei piazzamenti ha messo la maglia gialla a Carapaz.
Anche in una tappa dedicata ai velocisti ci sono punti per i gran premi della montagna. Filari e coltivazioni piemontesi hanno fatto da contorno al gruppo compatto per buona parte della tappa. Fateci riposare, signori, che di fatica ce ne sarà da spendere da qui a Nizza e già domani c’è da affrontare il Galibier.
Si è mosso Grellier a 67 chilometri dall’arrivo a rompere la monotonia del gruppo con la testa alla volata e alle prossime settimane.
Torino ha salutato degnamente l’ultima tappa italiana del Tour. Tantissimi per strada, il parco (Cavalieri di Vittorio Veneto) a fare da cornice alla città delle tv. Dite un Paese e ne troverete gli inviati in questa città che non è fatta di strade ma da chilometri (centinaia?) di cavi che trasmettono in “quasi tutte le lingue del mondo”. Mentre la tappa sonnecchia, qui c’era chi dormiva davvero nelle amache provvidenziali tra gli alberi. Altri impegnati in tornei internazionali di carte.
Una quiete prima della tempesta.
E il ciclone è arrivato, stavolta non meteo, per fortuna, ma solo di gambe e muscoli in attesa dello sfogo più naturale per un velocista: la volata.
Prima dei corridori è arrivata la carovana a infiammare il pubblico in attesa paziente. Una versione ridotta, va detta, appena a circa il 30 per cento rispetto alla carovana vera e propria che da domani precederà il Tour de France al rientro in patria. Una questione logistica ma, soprattutto, commerciale (sponsor non interessati alla trasferta italiana).
Il gruppo gioca al gatto col topo. Il fuggitivo lo sa e accetta. La sua speranza di libertà è un premio televisivo in mondovisione. Il gruppo non molla e non deve neanche fare troppi conti. A tratti deve anche rallentare per non divorare la preda troppo in fretta. Non è questione di togliersi il gusto, ma di dover ricominciare tutto daccapo con bagarre e altri fuggitivi, magari più pericolosi, da controllare. Meglio lasciare uno davanti a cuocere lentamente sotto al sole piemontese.
Il resto è storia di volate e qualche dispetto.
Classifica
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