La destinazione della valla bergamasca lancia una personale proposta nel mondo gravel, invitando gli amanti dell’off-road a percorrere le proprie strade sterrate che nascondono uno scrigno di bellezze tutte da scoprire. Tre circuiti da fare in altrettante giornate, facili ma non banali, cosicché al termine si possa conquistare il Brevetto Gravity Gravel allestito proprio per dare “soddisfazione” a chi vuole misurarsi su un trittico di itinerari tra sassi, polvere e fiumi dall’acqua cristallina.
A un’ora da Milano, forse anche meno se c’è poco traffico sull’A4, la Val Seriana ha rappresentato per decenni una “via di fuga” per i cittadini della Madonnina dove trascorrere un weekend o, come si diceva negli anni del dopo guerra, andarci in villeggiatura. Con la propria ricetta di aria pulita, sentieri ben tracciati e cucina semplice ma genuina, la vallata bergamasca è stata in grado di andare oltre la notorietà di terra dalla lunga tradizione operaia nel tessile, così come nella meccanica e nell’edilizia.
E oggi, sulla scorta di questa secolare attrazione, vuole riproporsi come destinazione per un turismo attivo e moderno. Due aggettivi, questi ultimi, che ben si sposano con il gravel, la più fresca interpretazione delle discipline a due ruote, ed è così che nasce il progetto Brevetto Gravity Gravel: pedalare alla scoperta di bellezze nascoste tra la Val Seriana, la sorella Val di Scalve e la Val Borlezza, grazie a tre circuiti inediti, che consentono a chi li porta a termine, di entrare di diritto nell’albo d’oro Gravity Gravel, e magari vincere anche un premio e gadget tecnici.
Bergamo e il gravel, chi l’avrebbe mai detto
La Val Seriana, la Val di Scalve e la Val Borlezza nascondono angoli di bellezza e di serenità ancora intatte e che sanno donare, a chi le raggiunge, momento di estasi e di meraviglia interiore. Soprattutto se si raggiungono investendo un po’ di fatica. La fatica ci spoglia del superfluo e rende il nostro animo più ricettivo e pronto ad accogliere la bellezza dei boschi di castagno, dei pascoli, delle cappelle isolate, dei santuari unici in Italia, dei musei in quota, dei parchi naturali, dei panorami sulla valle brulicante, o sui laghi che brillano quieti. I tre percorsi sono ideali per le biciclette gravel che uniscono velocità di crociera con la possibilità di pedalare su sterrato, così da scoprire bellezze accessibili ma spesso sottovalutate. Ed eccolo qui il trittico bergamasco: si inizia col Circuito dei Laghi(lunghezza 65,5 km e 1.520 metri dislivello), si passa al circuito Val di Scalve (71 km e 2.170 mt) per concludere con il circuito Val Seriana (85 km e 2.190 mt).
Ovviamente, al sito web della destinazione (www.valseriana.eu/gravel) è possibile scaricare i tracciati GPX da caricare sul proprio ciclocomputer satellitare.
Circuito Gravel Laghi
Dall’orologio planetario di Clusone, si pedala ai piedi del Monte Polenta, sfiorando i campi del mais rostrato rossofino a Rovetta (una varietà di mais che spicca per il seme piccolo e vitreo e la spiga allungata, con chicchi arancioni rossastri ed il caratteristico rostro). Si attraversano i 128 metri del Ponte Vecchio, il primo ponte in cemento armato a struttura leggera costruito in Europa, che ricorda l’iconico Bixby Creek Bridge della California. A Cerete Alto una ripida scorciatoia porta all’antico mulino di Cerete Basso. Qui, la sponda destra del torrente Borlezza cela un segmento gravel molto piacevole fino al bivio per il Santuario della Madonna della Torre, commissionato da Carlo Magno nell’801, per proteggere la cacciata dei Longobardi. Il Lago di Gaiano è una perla nascosta, il più piccolo lago di bassa quota della Lombardia e si scopre abbassandosi sul manubrio tra le frasche.
Più conosciuto certamente il Lago di Iseo: per i geologi, la sponda bergamasca è un’enciclopedia a cielo aperto, con affioramenti simbolo delle Prealpi, come le argilliti di Riva di Solto. La strada asfaltata tra Riva di Solto e Lovere imita le sponde del lago per darci l’illusione di poter pedalare sull’acqua. Pareti ripide a sinistra e acque del lago a destra, spesso separate solo da un muretto in cemento. Da Lovere, iscritto al club dei “borghi più belli d’Italia”, si sale su strade ripide e direttissime. Si può riprendere il fiato, voltandosi indietro ed ammirare il lago, mentre guadagniamo quota. Perché questa fatica? Per le viste mozzafiato e prolungate lungo la strada panoramica tra Ceratello e Bossico, posta a 900 metri di quota. La strada asfaltata principale ci riporta in Valle Borlezza dove si riprende la via secondaria della partenza. Totale lunghezza 65,5 km e 1.520 metri dislivello.
Circuito Val di Scalve
Da Onore la Val di Res, sulla sponda destra del torrente Gera, permette di raggiungere l’abitato di Castione della Presolana, lontano dal traffico tra malghe e baite apparentemente fuori dal tempo. La salita alternativa fino al Passo della Presolana (1.297 mt), passante nel centro vivo di Dorga, solletica le pareti massicce e imponenti della Regina delle Orobie.
La “sponda”, strada ripida e famosa per le tappe ed i murales del Giro d’Italia, tra cui anche il celebre passaggio di borraccia tra Bartali e Coppi, ci proietta in Val di Scalve. Dal Dezzo, si sale fino ad Azzone, dove si entra nella Riserva Naturale Regionale “Boschi del Giovetto di Paline”. I boschi fitti di “pagher”, abete rosso, sono il regno della formica rufa, alla quale è pure dedicata una scultura di Mattia Trotta. All’ombra di questo suggestivo parco, si trovano anche l’antica segheria Furfì, ed un percorso geomorfologico che rivela le azioni dei ghiacciai ancora visibili sui versanti che delineano le Valli Bergamasche. Una discesa ripida e divertente chiude l’anello nel parco. Si affronta ora la Sponda in salita, ricordando le imprese dei ciclisti del passato, oppure chi su queste strade è diventato grande, come il campione di casa Paolo Savoldelli. Appena prima di scollinare nuovamente al Passo della Presolana, si devia fino al Salto degli Sposi. La vista clamorosa e ampia è dominata dal Pizzo Camino. Qui si scopre la leggenda di una coppia di artisti polacchi, lui musicista lei pittrice, che nell’800 donarono al loro amore l’eternità di un salto nel vuoto. La strada piacevolmente sterrata ed in leggera discesa porta fino ai prati di Castelo Orsetto, ai piedi delle piste da sci del comprensorio del Monte Pora. Da qui la strada riporta a Dorga e scende nuovamente verso Clusone. Totale distanza 71 km e 2.170 metri di dislivello.
Circuito Gravel Val Seriana
La ciclabile della Valle Seriana segue il tracciato della vecchia linea ferroviaria, sbeffeggiando la strada provinciale trafficata e industriosa, riparandosi prima nella Pineta di Clusone, poi tra le fattorie e da Ponte Nossa sulle sponde del fiume Serio. Si tratta di una ciclabile quasi completamente asfaltata, a parte un tratto di sterrato piacevole. Da Cene, si sale lungo la Valle Rossa, dapprima su asfalto e poi deviando su sterrato e cemento nel bosco, lungo una strada frequentata da boscaioli. Dal Passo una discesa ampia su strada porta fino all’abitato di Ranzanico, dal quale si inerpica la salita alla Forcella di Ranzanico. Il panorama silenzioso sulla Val Cavallina e sul Lago di Endine accompagnano la scalata con asfalto ruvido sotto le ruote. Dalla Forcella inizia un lungo traverso fatto di saliscendi e anche tratti dolci e pedalabili che aggirano il monte Sparavera. L’antica via della Lana, ampliata nel 1500 per facilitare il transito della pregiata lana della Val Gandino è uno skate-park per biciclette gravel, con vedute su lago Iseo ed Endine, ampi pascoli, baite in pietra, cavalli, vacche e roccoli verticali. La Malga Lunga, roccaforte partigiana ed oggi rifugio-museo, ci riporta sull’asfalto. Una bellissima discesa attraverso la Valle Piana riporta a Casnigo. Da Colzate si può riprendere la ciclabile e tornare a Clusone, oppure salire fino all’unico Santuario in Italia dedicato a San Patrizio, patrono d’Irlanda. I suoi affreschi e la sua posizione aggrappata a rocce scure a strapiombo vale la fatica. Si prosegue fino alla località Barbata, bolla di natura silenziosa al cospetto del severo monte Alben. Qui una mulattiera, e per un breve tratto single-track da affrontare a piedi tra i caratteristici tabiotti di caccia portano in Val del Riso, dove si imbocca nuovamente la ciclabile della Val Seriana, direzione Clusone.
Il regolamento più facile del mondo
Come partecipare al Brevetto Gravity Gravel? Molto semplice. Studia i percorsi e scarica le tracce .gpx dal sito www.valseriana.eu/gravel e ovviamente, pedala. Per i più social, potete condividere le foto più belle con l’hashtag #gravelvalseriana e #valdiscalve taggando @valseriana_e_scalve (… il perché ve lo spieghiamo dopo). Quando avete fatto i tre percorsi, inviate alla mail turismo@valseriana.eu il link depositato su Strava/Komoot/Relive o su qualsiasi piattaforma di registrazione dove è possibile verificare l’avvenuto circuito. A questo punto siete entra di diritto nell’albo d’oro che viene aggiornato di anno in anno, con il titolo di King Gravity Gravel o Queen Gravity Gravel. Torna in Val Seriana e ritira presso l’ufficio Promoserio a Ponte Nossa i gadgets tecnici loggati Gravity Gravel! A questo punto, se hai scattato delle belle immagini, ti ritroverai a partecipare al concorso che a fine anno premierà la foto/post più creativo sul percorso: partecipa all’estrazione finale tra chi ha concluso tutti e tre i circuiti entro l’anno solare e puoi vincere premi tecnici.
Assistenza tecnica in zona
Ultimo, in caso di problemi, ecco alcuni punti di supporto tecnico: a Clusone Cicli Pellegrini, a Ponte Nossa Penguin Bike, al Passo della Presolana Bettineschi Sport e Presolana Ski-ebike, a Gazzaniga Gualdi Bike e a Sovere Cicli Peracchi.