Hanno parlato i corridori, hanno parlato gli organizzatori, ma manca la voce dei direttori sportivi, che poi sarebbero le squadre, che poi sarebbero chi paga i corridori per correre (e ai quali, evidentemente, i corridori devono qualcosa). E le squadre hanno tutto l’interesse a preservare la buona salute dei corridori, farli correre in sicurezza, ma anche fargli evitare brutte figure.
Ecco, forse gli organizzatori dovrebbero parlare con i direttori sportivi più che con i corridori o, almeno, anche con loro. Anzi, dovrebbero essere i direttori sportivi ad andare dagli organizzatori. Chi più di loro rappresenta gli interessi del proprio team e cercano il meglio per i propri corridori. Se chiedi a un corridore se vuole correre o no, sotto la pioggia, col freddo, cosa vuoi che ti risponda?
Anche perché, visto l’accordo tra organizzatori e rappresentanti dei corridori clamorosamente disatteso (lasciando il sindaco di Livigno lì, con la bandierina, da solo a dare un via che non c’è stato), pare evidente che i rappresentanti dei corridori, ieri, non siano stati così rappresentativi. E non è la prima occasione che facciano così clamorosamente cilecca.
Non stiamo dicendo che si doveva partire e rischiare, le condizioni meteo erano evidenti: non si poteva correre, ma certe figure, tra professionisti, non fanno bene a nessuno.
Ci vorrebbe un sindacato dei direttori sportivi. Anzi no, ci sono le squadre che dovrebbero farsi sentire.
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