13 ott 2018 – Rh+ ha aperto le porte ai giornalisti per la prima volta. Il marchio, italianissimo, è parte di un gruppo di sedici aziende di eccellenza italiana che lavorano su produzioni di altissimo livello anche per alcuni top brand della moda.
Merito di una capacità produttiva pazzesca, non tanto per quantità (quelle si cercano altrove, spesso fuori dall’Italia) quanto per una qualità assoluta nella cura dei dettagli e nella realizzazione delle grafiche. Anche nella scelta dei tessuti. La sede di Isa Spa, dove si produce anche per Rh+ è una fucina di alta moda. Si produce per marchi di altissimo livello e infatti all’interno non è possibile fare fotografie. Una produzione continua, colori e tessuti pregiati che devono superare tantissimi test prima di essere approvati.
Da una realtà già così forte dal punto di vista industriale è nato, nel 2001, il marchio Rh+ che si è specializzato nell’abbigliamento sportivo dedicato al ciclismo e anche allo sci. Ecco allora che la ricerca tecnologica ha preso due strade. E quel che viene dallo sci è risultato sempre molto importante nella definizione dei capi invernali dedicati al ciclismo. E il ciclismo, a sua volta, ha dato tecnologia allo sci.
Ma c’è anche il lavoro fatto con la moda, una ricerca di colori incessante e moderna, tutt’altro che casuale. Ecco da dove è nato il Cycling Fashion Lab.
È qui che ci siamo tuffati, all’interno dei cancelli di un marchio “ISA” che probabilmente non dice molto, ma è uno degli artefici del lusso italiano e che ha ispirato le linee più colorate di Rh+, quelle che si distaccano dal classico “corporate” fatto di nero, bianco e rosso.
Abbigliamento invernale
Rh+, nella linea ciclo, come in quella dedicata allo sci, sfrutta la tecnologia Polartec. È stata la prima, nel 2013, a utilizzare questa possibilità e lo hanno fatto nella maniera tecnologicamente più esaltante. Tanto da meritare il riconoscimento della stessa Polartec: l’Apex Award che l’azienda del Massachusetts assegna ai suoi migliori clienti.
Il Polartec Alpha è un materiale isolante inserita nel capo per dare la massima coibenza tecnica mantenendo alta la traspirazione. Con questa soluzione si sono potute realizzare giacche molto protettive ma leggere e con caratteristiche diverse in base alle temperature da affrontare alla traspirabilità ricercata.
Tessuti differenti sono posizionati in zone diverse delle giacche per assicurare il comfort termico del ciclista. Si parte dall’idea che il surriscaldamento porta a una perdita della prestazione. E questo può avvenire in inverno come d’estate. Si è tenuto conto anche di come il corpo produce il calore in zone diverse.
Stessa cosa nelle calzamaglie con diversi livelli di protezione: dal più protettivo con materiali antivento in Polartec nella parte anteriore fino a tutti gli altri.
Tecnologie declinate su vari pesi di tessuto e su vari prodotti presenti sia sulle linee uomo che donna. Tutto in abbinamento con le parti stampate pensando anche alla visibilità che significa sicurezza. Dettagli sempre presenti in materiale riflettente come i loghi o l’elastico e il fondo gamba nell’estivo.
Caschi
La sicurezza parte dal casco e proprio in questa direzione Rh+ sta proponendo anche una versione con con rifinitura completamente riflettente.
Tre prodotti più importanti:
Zeta Alpha casco sviluppato interamente da loro con la Foundacion Contador, sfruttando la galleria del vento al Politecnico di Milano. È un casco aerodinamico che non ha problemi di ventilazione perché è dotato di un sistema che permette di togliere la copertura e la parte anteriore trasformandola come in qualsiasi casco ventilato. La placca anteriore può essere tolta con una mano e rimessa allo stesso modo. Sopra i 40 chilometri orari ha dimostrato un vantaggio aerodinamico. Può essere scelto, unico modello della collezione, con e senza sistema Mips.
Nel 2018 è stato riconfermato il Lambo con cui ha corso il Team Wanty che sponsorizzano dallo scorso anno. Chiara ispirazione automobilistica nel nome e nell’estetica, con il retro che riprende quello dello scarico della supercar. Stessa cosa per il frontale dove si è giocato con la retina davanti per ricordare la parte anteriore della macchina.
Per la stagione 2019 si è partiti dalle forme del Lambo è si è lavorato per ottimizzare le forme ma molto più fresco e molto più aperto. Il modello che ne è nato si chiama Air XTRM.
Ovviamente non manca la versione per le prove contro il tempo, richiesto dal team. Lo Z Crono ha la visiera è magnetica che può essere staccata o montata al rovescio a seconda delle situazioni.
Occhiali
Sono due i modelli di occhiali su chi punta Rh+, l’Ultra Stylus bioculare e il Super Stylus a mascherina. La personalizzazione parte dalle astine più lunghe della media con anima in metallo che consentono di personalizzare la calzata. Sottili come sono è facile anche inserirli nel casco quando non si usano. Possibilità di regolazione anche per il nasello. Tutti i modelli a specchio sono forniti anche di lente rossa per esaltare la visibilità nelle giornate grigie. Vale la pena sottolineare come la produzione, interamente italiana, preveda lenti di classe ottica 1 che assicurano la massima protezione, non solo per essere infrangibili, ma anche per una protezione totale per quanto riguarda i raggi nocivi.
Al comfort punta decisamente l’Olimpo Triple Fit. Lo definiscono l’occhiale più maturo della collezione, nato anche questo con Contador e sviluppato per lui. La tripla regolazione prevede, oltre alle astine e al nasello apribile, anche la possibilità di allontanare o avvicinare il nasello. In pratica si tratta di un occhiale in grado di adattarsi davvero a tutti.
Il Legend è dotato di una lente più alta e una volta calzato, anche in posizione aerodinamica, si ha sempre la visione più completa. Anche qui il nasello permette la doppia regolazione che si somma a quella delle astine. La possibilità di allargare o allontanare il nasello permette di far passare la giusta aria per non far appannare la lente all’interno.
Il feedback dei professionisti ha permesso di ottimizzare ogni minimo dettaglio individuando i punti critici e risolvendo piccoli problemi che possono venire fuori dopo tante ore in bicicletta.
Abbigliamento Estivo
Tessuti innovativi, come il tessuto navetta, sono stati scelti per realizzare delle maglie leggerissime e in grado di asciugarsi rapidamente. Il fondello dei pantaloncini, studiato con diverse densità, è composto da due parti sovrapposte, una esterna e un’altra interna montate in maniera da scivolare tra loro e togliendo quindi la possibilità di sfregamenti sulla pelle.
Anche per l’abbigliamento estivo, come per quello invernale, oltre ai colori “corporate” si è scatenata la fantasia del Bike Fashion Lab con richiami all’impressionismo astratto di Kandinsky, Pollock, Escher. Poi ci sono le fantasie che riportano al mondo dei tatoo oppure direttamente alla bicicletta con motivi che riprendono i pignoni della bicicletta o la catena.
Un plus che può fare la differenza, ferma restando la tecnologia dei tessuti che sono gli stessi, per qualità, lavorazione e attenzione nei dettagli che si notano nella linea più informale.
Redazione Cyclinside