7 mar 2018 – Si è scatenata una bella discussione sulla questione “Strade Bianche” e freni a disco dove, dal punto di vista tecnico, sarebbe stata la corsa ideale ma l’utilizzo di questo tipo di freni è stato davvero esiguo.
Allora ne abbiamo parlato con Shimano, che alle Strade Bianche, come in tutte le gare RCS, è responsabile dell’assistenza neutrale per tutti i corridori. Da Shimano ci hanno confermato di essere pronti a qualsiasi evenienza per la classica toscana, sia per ruote per freni a disco che tradizionali, e biciclette di ricambio comprese.
Ci conferma Marco Cittadini di Shimano Italia:
«Sì, noi come Shimano in termini di Assistenza Tecnica Neutrale eravamo pronti sia con ruote tradizionali che con ruote a disco (e ovviamente questa differenziazione riguardava anche le bici complete sulle macchine, un certo numero allestite su freni tradizionali e un numero equivalente allestite con i dischi) – spiega Cittadini – Quello che poi succede in corsa riguarda e riflette le scelte individuali di ogni team».
Nessun obbligo in una direzione o nell’altra, insomma, da parte delle aziende di componentistica.
«Ci teniamo a sottolineare come noi, come Shimano, non spingiamo assolutamente verso una soluzione o un’altra. Proprio no: i team operano secondo le loro logiche e la corsa di sabato ne è testimone.
«Nel caso specifico, a mio parere – prosegue Cittadini – la scelta di non usare i dischi per molti team è stata dettata dall’alto numero di forature occorse lo scorso anno. Posso immaginare che in molti abbiano preferito non correre il rischio di allungare, se pure di poco, i tempi di sostituzione ruote in caso di necessità. Forature che tuttavia quest’anno non si sono verificate.
«Nella corsa delle donne, per esempio, il numero di corridori e squadre con i dischi era molto più alto di quanto visto nella corsa degli uomini».
Nella foto d’apertura Zdeněk Štybar, uno dei pochi corridori a utilizzare i freni a disco alle Strade Bianche
Redazione Cyclinside
Ma se il problema è il tempo di un cambio ruota in caso di foratura, basterebbe che tutti usino i dischi, così il problema non si pone nemmeno.Secondo me il principale problema resta la sicurezza, perché cadere da soli è un conto,ma cadere in ammucchiate come tra i pro è molto rischioso,ma è così difficile mettere delle protezioni trasparenti ai bordi del disco,anzi le bici in commercio secondo me dovrebbero uscire già munite di quel particolare.Ci sarà un modo per renderli più sicuri
Il pasticcio è dell’Uci: doveva stabilire ad inizio stagione un predefinito n° di corse in cui tutti i prò dovevano usare i dischi.
L’Uci dice di voler ottenere un feedback dai prò circa la bontà dei dischi, ma fino a quando li usano in 2 o 3 per corsa non ci saranno statistiche attendibili.
Un prò che sia favorevole ai dischi non li adotterà finchè i suoi “rivali” continueranno coi caliper, perché in caso di foratura i tempi sarebbero impari…
Rimango convinto che tra non molto le grandi aziende risolveranno il problema cambi ruote vincolando i dischi a telaio e forcella liberando le ruote…ne aveva accennato anche Fausto Pinarello in un’intervista…
Probabilmente è proprio in quella direzione che si andrà. Non serviranno neanche nuovi standard. Ne parliamo nel nostro dossier dedicato ai freni a disco: https://cyclinside.it/dossier-freni-a-disco/