11 mag 2019 – Abbiamo parlato ieri della tappa di oggi, la prima del Giro 2019, che esordisce subito con una cronometro. A ben guardare non si tratta di una gara impegnativa, è uno sforzo secco che non dovrebbe fare danni, ma che comunque assegnerà la prima Maglia Rosa, e allora la sfida si fa anche sui dettagli.
Una cronometro in due parti: una pianeggiante, di circa sei chilometri, e poi la salita di due chilometri, ma davvero tosti. La salita può fare la differenza, ma anche la pianura è “a rischio” se si dosa male lo sforzo e non si utilizzano materiali azzeccati.
Ci potrebbe essere spazio per un cambio bicicletta alla base della salita. Molti, si sa già, arriveranno in cima con lo stesso mezzo che li vedrà al via. E allora contano scorrevolezza e anche leggerezza. La scelta deve essere oculata e bilanciata, compreso il tempo da considerare per chi deciderà di cambiare bicicletta.
La curva secca che precede la salita costringerà a rallentare i corridori e un cambio di mezzo qui potrebbe essere perfetto per non perdere troppo tempo.
Tempo meteorologico e cronologico
La prima tattica riguarda il tempo. Sia quello meteorologico che quello cronologico. Le previsioni del tempo danno pioggia sulla corsa. Un meteo che sembra sincronizzato col cronometro del Giro, visto che il via del primo corridore sarà a pochi minuti dalle 17. Esattamente quando le iconcine dei servizi meteo mettono saette e pioggia. Ne abbiamo consultati diversi e sono tutti d’accordo.
In incrocio di tempo così azzeccato che i corridori di punta, quasi tutti, hanno pensato bene di invertire le partenze. Per una volta non vedremo i corridori di punta partire per ultimi ma per primi. Il primo al via sarà Doumulin, poi Kangert, Nibali nono, Roglic dodicesimo e tutti gli altri.
Solo Simon Yates è rimasto britannicamente impassibile, al terzultimo via, seguito solo dell’israeliano Niv e dal nostro Puccio. Verso le 20.00 sapremo già chi avrà avuto ragione.
Tempo da limare
Nel 2016 Tom Dumoulin indossò la Maglia Rosa nel prologo su Primoz Roglic. La sfida si ripeterà. Ai due corridori, comunque vada, gli auguriamo un distacco maggiore, in un verso o nell’altro. Nel 2016 la differenza fu di un centesimo di secondo. Normalmente si darebbe il parimerito, ma non quando c’è una vittoria di tappa, tanto meno se c’è in palio una Maglia Rosa, la prima del Giro. I nostri appunti dicono che quella volta si trattò di una distanza di 14,72 centimetri. Tanti se ne percorrono in un centesimo di secondo a 53 all’ora.
Comunque vada oggi sappiamo, ancora di più, che i dettagli giocheranno un ruolo fondamentale. Le biciclette moderne, spesso criticate per soluzioni tecniche che sembrano inutili esasperazioni, possono fare la differenza di un centesimo di secondo e anche più con scelte tecniche più o meno azzeccate. Conviene fare attenzione alla pressione delle gomme ma anche alla scelta delle ruote.
Tubeless
Qualcuno partirà con le ruote tubeless. L’evidenza della scorrevolezza senza gli attriti della camera d’aria (presente nei tubolari) ha convinto più di una squadra. Israel Cycling Academy e Education First sono date per certe con le tubeless.
Per Roglic e Nibali ci sarà un manubrio aerodinamico con integrazione totale dei cavi. Il Metron TFA di Vision gli permetterà di nascondere anche la centralina del cambio elettronico.
Ruote
Più che sui telai la cronometro si giocherà sulle ruote. In salita il peso conta di più che in pianura e quel che si guadagna con una “lenticolare” classica potrebbe essere pagato con gli interessi nell’ascesa finale. Una soluzione mista potrebbe consentire un compromesso migliore, magari evitando anche il cambio di bicicletta.
In salita il peso delle ruote è anche più importante del resto della bicicletta. Vedremo le scelte individuali che a volte non sono solo di carattere tecnico.
Misuratori di potenza?
Tra le indicazioni tecniche che ci sono arrivate dalle aziende si parla anche di questi. Certamente serviranno più dopo la gara che durante. Lì conterà dare tutto e basta, troppo poco spazio per ragionare, o forse no: dosare le forze può servire comunque. Certamente ci sarà da vedere che potenze avranno espresso i migliori.
GR