26 nov 2017 – Qualcosa sta cambiando e non è solo la moda: andare in bicicletta piace tantissimo alle donne e le cicliste sono sempre di più e a tutti i livelli. Nel ciclismo agonistico c’è poco da nascondersi: in questo momento le migliori soddisfazioni in Mondiali e Olimpiadi ce le stanno dando proprio le donne, con poche eccezioni. Donne fortissime che sono anche belle. Chi ha detto che il ciclismo faccia brutte le donne?
Prima di tacciarci di sessismo (ormai il termine è dietro l’angolo, anche con troppa facilità, la “questione Pinarello” ne è la prova) aspettate a leggere tutto.
Fino a qualche tempo fa il ciclismo era visto come uno sport che portava abbrutimento e non ci piove che certe situazioni facciano pescare in fondo alle capacità umane, a prescindere dal livello, e temuto dalle donne perché avrebbe portato a “perdere in femminilità”.
Ecco invece la prova che è tutto il contrario. Le cicliste sono belle e il ciclismo esalta la bellezza femminile. Guardate le nostre azzurre, la foto l’ha postata su Instagram Chiara Consonni con la frase “un po’ di femminilità l’abbiamo anche noi”. Sì, è una cultura che sta cambiando. Le cicliste dimostrano di poter fare cose eccezionali senza perdere in bellezza, che poi più che di femminilità qui ci piace parlare di stile.
Anzi, è proprio il ciclismo che la esalta. Sport completo che non sviluppa solo le gambe come si temeva. In bici si lavora con tutto il corpo. Non si scappa.
Da sinistra verso destra (dall’altro in basso): Martina Fidanza, Alessia Vigilia, Letizia Paternoster, Vittoria Guazzini, Elena Pirrone e Chiara Consonni.
RC