21 lug 2017 – Sono due le foto simbolo di oggi. Una l’abbiamo pubblicata nel pezzo dedicato alla tappa: Edvald Boasson Hagen che si gode la vittoria, con calma e finalmente senza bisogno del fotofinish che lo ha beffato due volte (almeno la prima clamorosamente).
L’altra è quella che vi proponiamo, di Pro Tour Cycling, e che ci piace perché è l’aspetto umano di Froome che pure c’è, tanto e che spesso passa in secondo piano. Quando si parla di Froome si pensa al corridore che pedala guardando il misuratore di potenza e non fa mezza pedalata in più di quanto può.
Froome e il Diablo, simboli di due epoche diverse, a ben vedere. Froome è la tecnologia di allenamento portata quasi all’estremo, ma che nell’ultimo periodo sta facendo vedere sempre di più un aspetto piacevole e tira fuori il carattere. Tutt’altro che un robot programmato per vincere, ma un uomo che sa soffrire e gestire la squadra da campione qual è.
Il Diablo è quello dei tempi di Chiappucci. Ci riporta agli attacchi da lontano, alle tattiche costruite tra squadre diverse che spesso auspichiamo anche nel ciclismo moderno ma che si vedono sempre più raramente.
Bella così. Si può pedalare insieme, come in questa foto colta al volo in una tappa tranquilla tra due battaglie sportive.
Redazione Cyclinside