10 apr 2018 – Non è solo una corsa la Roubaix e la storia di Evaldas Siskevicius, corridore della Delko Marseille Provence KTM ne è la dimostrazione.
Resta indietro, si stacca e soffre. Ma è alla Parigi Roubaix e non ci si ferma finché si hanno gambe a sufficienza. Chissà, magari immagina già quel giorno, fra trenta o quarant’anni e più, in cui racconterà la Roubaix ai suoi figli o ai suoi nipoti. E com’è andata?
No, non vuole proprio che quel giorno dovrà raccontare di un ritiro. Lo passano tutti e le gambe non vanno proprio oggi. C’è chi finisce prima la Roubaix e prosegue per un po’ per allenarsi, metter su chilometri. Ma una corsa così va trattata da regina, inchinandosi con rispetto.
E lui allora non molla. Prosegue, pedala, che di gente sul percorso ce n’è ancora e lo vedono un po’ sorpresi e divertiti e applaudono. Sono quelli che della Roubaix vogliono sentire l’odore fino in fondo e quando si trovano davanti questo corridore lo riconoscono come uno del gruppo di “quelli veri”, non è un appassionato che si è messo sul percorso a gara finita. La gara, in realtà, è finita pure da un po’, perché l’auto di fine corsa è passata, ma lui insiste e pedala. Ma per la gara di Evaldas Siskevicius non importa. Lui vuole arrivare in fondo. E quando fora per l’ennesima volta decide di proseguire nonostante tutto. Anzi, aspetta l’ammiraglia che rocambolescamente è su un carro attrezzi.
Già, alla Roubaix non si rompono solo le biciclette e l’organizzazione dopo la teoria delle ammiraglie e alla fine di tutto, mette anche una fila di carri attrezzi che di lavoro ce n’è sempre per recuperare qualche mezzo che si è arreso alle pietre.
Auto in panne e ciclista testardo. Non ascolta neanche l’autista del carro scopa che gli dice di fermarsi. Lui prosegue, che la gara è da finire e nonostante tutto Evaldas Siskevicius arriverà al velodromo di Roubaix un’ora dopo Sagan. Il cancello glielo aprono apposta per lui e chissà come sarà stato quel giro di pista. Lo aveva sognato, lo racconterà così, silenzioso e nel silenzio di chi lo ascolterà. Quei figli e quei nipoti li invidiamo già.
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#ParisRoubaix – At 18.13, one hour later than Sagan, Siskevicius reached the velodrome out of time, with gates closed. Organizers still opened the gate for him giving him the joy to reach the finish line. pic.twitter.com/TVOcUHVUik
— La Flamme Rouge (@laflammerouge16) April 9, 2018
GR
Impossibile non simpatizzare per questo ragazzo! Bravo!
questo è il vero spirito che ha un vero corridore .spero un giorno di farla come amatore
Caro Giovanni, spero anch’io di poterla disputare da amatore! Chissà… Magari un giorno ci ritroveremo su quelle pietre affascinanti!